3. Spariscix3

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Look what you made me do, I'm with somebody new
Ooh, baby, baby, I'm dancing with a stranger
🌻🌻🌻🌻

Simone non era abituato a quel tipo di confidenza, ma di certo non lo disturbava.
Manuel tornò dagli altri dopo aver fatto una battuta infelice, lasciandolo solo con Valerio.

Il ragazzo ordinò un drink anche per se stesso e intanto tentarono di avere una conversazione. La musica era molto alta, ed era estenuante parlare sempre sgolandosi; perciò rimasero in piedi, appiccicati, con le bocche che sfioravano l'una l'orecchio dell'altro.

"Che anno sei?", chiese Simone dopo aver preso un sorso del Long Island.

"Zerotre!"

"Fai l'università?"

Il barista servì il Sex On The Beach a Valerio, che lo assaporò mostrandosi soddisfatto.
"Secondo anno alla LUMSA."

"Io sto in quinto liceo... poi vorrei iscrivermi a medicina."

"Per diventare ricco?"

"Più per un motivo personale."

Percepì Valerio sorridere, il che lo fece irrigidire. Improvvisamente non aveva più una gran voglia di parlare.

"Sei carino" il ragazzo passò un polpastrello lungo la linea della sua mascella "Ti va di ballare un po'?"

Simone non sapeva ballare ma non gliene importava; annuì, permettendogli di trascinarlo in pista.
Valerio aveva un corpo fluido come l'acqua e lui si incantò spesso a guardarlo.
Nonostante lui, in netto contrasto, paresse un tronco, si sforzò quantomeno di sposarsi in movimenti ritmici, lasciando che l'altro ragazzo lo stuzzicasse strusciandosi contro il suo corpo di tanto in tanto.

Non sapeva dove fossero i suoi amici e si disse che nemmeno gli importava.
Che Manuel lo vedesse pure, fanculo.

Si accigliò a quel suo stesso pensiero. Aveva bisogno di bere di più. 

Dopo un quarto d'ora Valerio aveva annodato le sue braccia intorno al suo collo, i loro respiri mescolati.
L'alcol stava iniziando a fare il suo effetto e Simone si sentì la testa vuota quando passò un pollice sulla guancia del biondo, che gli sorrise lentamente.
Lo sguardo andò alle sue labbra, aveva una gran voglia di baciarle.

"Ci spostiamo in un luogo più appartato?"

Simone deglutì a fatica, annuendo.
Il cuore prese a martellargli nel petto e Valerio lo prese per il polso, trascinandolo tra la folla e dirigendosi vicino i bagni.
Lì la musica arrivava ovattata e la gente non faceva caso a loro, il che lo mise a suo agio.
Non che si vergognasse di farsi vedere con un ragazzo, però aveva l'ansia costante che arrivasse qualcuno come Ernesto per il secondo round.
Non voleva rischiare di rovinarsi la serata per delle teste di cazzo.

Si scrutarono un po' meglio senza proferire parola. Valerio gli appoggiò un palmo all'altezza dello stomaco, continuando a fissarlo col suo sguardo da gatto.
Simone giocherellò col suo orecchino a cerchio e per un momento gli ricordò- no.
Pensa ad altro, Simone.
Per distrarsi fece la prima domanda che gli venne in mente "Di che zona-"
Ma le labbra di Valerio furono più veloci.
Lo baciò con troppa veemenza, usando la lingua dopo nemmeno un secondo.
Non che Simone si lamentasse. L'aveva solo colto alla sprovvista, era ben felice di assecondarlo.
Il ragazzo fece scivolare la mano più in basso, sul suo addome, e Simone gli mise una mano sul fianco per tenerlo vicino.
Chiuse gli occhi.
La testa leggera dall'alcol e il suo tocco caldo lo facevano sentire bene.

Era da un po' che non stava così bene in realtà.

Quando li riaprì, con le palpebre socchiuse, quel benessere si dissolse.

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