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Simone appena arrivato fuori dal locale non vide nessuno e per un attino pensó davvero di aver sognato.
"Ei, vieni di qua" ma sentendo quella voce capí definitivamente che era tutto vero.
Si addentró in una stradina adiacente alla pizzeria, dove aveva scorto la sagoma di Mimmo, e lo trovó proprio lí.
Il ragazzo, intento a infilare nello zaino una copia un po' rovinata del Capitale, tiró su lo sguardo non appena Simone gli arrivó davanti.
Mimmo lasció andare lo zaino e il libro a terra e con due passi veloci si avvicinó a Simone.
Si guardarono immobili e in silenzio per una decina di secondi.
Simone ebbe ancora piú chiaro che per lui niente era cambiato e che Mimmo, anche se adesso si chiamava Luca, era rimasto quel ragazzo che, anni prima, aveva trovato cosí facile da amare.
E d'improvviso Mimmo gli si getta con le braccia al collo; Simone sente di star per iniziare a piangere.
E con il sorriso bagnato dalle lacrime stringe a sua volta il ragazzo, repirando profondamente nell'incavo del suo collo.
Il suo profumo se lo ricordava diverso, ora era piú deciso, quasi piú aspro.
Ma a Simone ovviamente piaceva, come poteva non piacergli.
Gli scappó una risata mentre si separavano, vide che anche Mimmo sta sorridendo, mentre gli posava delicatamente le mani sulle guance.
"Simone...hai appena fatt' casca' a Marx" questa era davvero la prima cosa che Mimmo gli stava dicendo dopo anni?
Simone schiuse leggermente la bocca, interdetto e divertito allo stesso tempo, ma Mimmo non gli lasció il tempo di dire niente.
Avvicinó i loro visi e fece scontrare le loro labbra.
Un bacio a stampo, semplice, della durata di fin troppi pochi secondi.
"Scusa Karl... il mullet te lo ha consigliato lui?" chiese allora Simone, stando al gioco "Non te piace?".
Simone sorrise annuendo "Sei...bellissimo" disse e lo ribació.

"Simó! Dove sei finito?" Carmine e Andrea lo stavano chiamando da fuori la pizzeria.
Ma Simone aveva paura che, se si fosse spostato da lí, Mimmo sarebbe scomparso.
"Se vuoi andiamo a farci un giro tra tipo una mezz'oretta...devo finire il turno" gli disse Mimmo, quasi sussurrando.
Simone lo guardó fisso negli occhi, avrebbe voluto urlare per la gioia. "Arrivo" disse infine ed uscí dalla stradina per parlare coi due coinquilini.

"Ah eccoti, ma dov'eri finito?" chiese Andrea non appena lo vide "Scusate ragazzi, mi devo vedere con una persona, se volete tornate pure a casa".
Carmine lo guardó non troppo convinto "Sei sicuro Simó?", Simone annuí sicuro e dalla sua faccia gli parse che Carmine avesse capito.
"Va bene dai, ci si vede dopo alló" anche Andrea lo salutó e cosí Simone si precipitó di nuovo nella stradina, trovando Mimmo nello stesso punto di prima, ma ora aveva lo zaino sulle spalle.
"Okay finisco il turno e andiamo a bere qualcosa" gli disse dolcemente, Simone si avvicinó a lui e gli rubó un altro bacio.
Stavolta il bacio fu piú intenso, le mani di Mimmo andarono a finire nei suoi ricci e le sue sui suoi fianchi.
"Dai andiamo, ti faccio aspettare dentro eh" Mimmo gli sorrise e insieme uscirono dalla stradina.
Simone aveva la testa vuota, ma in modo positivo, zero pensieri, solo una felicità che gli pareva impossibile.

infinito +1 → mimmoneWhere stories live. Discover now