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"Simó...mi stai facendo uscí pazz" sussurró Mimmo tra pesanti sospiri, mentre Simone gli baciava e leccava il collo. Simone pensó che lui sarebbe di sicuro impazzito per primo di questo passo, anche perchè fino a poche ore prima Mimmo era ancora un sogno irrealizzabile per quanto lo riguardava.
Sotto di lui il biondo alzó il bacino e a quel punto Simone si staccó dal suo collo per emettere un gemito abbastanza rumoroso.
Mentre si alzava velocemente per togliersi di dosso i pataloni, che ormia non sopportava piú, vide Mimmo che, con un sorrisetto provocatorio lo guardava, mentre si sbottonava i suoi, senza peró sfilarseli.
Simone colse la sua provocazione e, rimasto in boxer, si caló di nuovo sopra al ragazzo.
Gli lasció un bacio bagnato a fior di labbra per poi scendere sul collo e sul petto.
Arrivato al basso ventre, Simone, piegato sul materasso con una mano che stringeva il fianco di Mimmo, si tiró su per un attimo per guardarlo in faccia, voleva capire se aveva il permesso ad andare avanti.
Mimmo di tutta risposta si tiró su sui gomiti, il viso arrossato, gli occhi languidi e i capelli arrossati bastarono a Simone per incantarsi per qualche secondo.
Rimanendo in quella posizione Mimmo annuí senza dire nulla e Simone ripiombó giú a baciargli la pancia.
Dopo poco finalmente si decise e gli tolse lentamente i pantaloni.
Adesso era in piedi al bordo del letto e aveva davanti la scene piú bella ed eccitante che avesse mai visto.
Continuando a guardare Mimmo negli occhi, Simone si accucció su di lui e delicatamente gli fece divaricare le gambe, iniziando poi a lasciargli qualche bacio sulle cosce. Mimmo buttó la testa all'indietro sospirando forte quando Simone infiló una mano nei suoi boxer senza troppo preavviso.
Simone glieli sfiló velocemente e fece lo stesso con i suoi, buttandoli chissà dove nella stanza.
Portó di nuovo il suo viso vicino a quello di Mimmo, che fece subito unire le loro labbra in un bacio passionale.
Mimmo lasció andare l'appoggio sui gomiti e si stese di nuovo sul materasso, mentre Simone di nuovo iniziava a baciargli il collo e continuava a stimolare la sua erezione con una mano.
Si fermó solo per un attimo, quando il biondo prese nella mano il suo membro per fare lo stesso, facendolo gemere inevitabilmente.
Fronte contro fronte, Simone chiuse gli occhi e la sua mente si svuotó di colpo, non aveva piú alcun pensiero.
Dopo un po' di minuti sentí che stava per venire e Mimmo, come se gli avesse letto nel pensiero, aumentó la velocità della sua mano e lo stesso fece Simone.
Alla fine i due, tra gemiti e sospiri, vennero assieme e Simone sorrise come un cretino nel vedere il casino che aveva combinato.
"Cazzo scusa Mimmo" gli disse ridendo leggermente e il ragazzo sotto di lui sorrise scuotendo la testa, gli prese il viso tra le mani e gli lasció un tenero bacio.
Simone stremato si lasció andare al fianco di Mimmo, che gli circondó con un braccio le spalle e gli lasció un bacio sulla tempia, poi si sporse e prese dal mobile dei fazzolettini con cui entrambi si ripulirono.
I due rimasero in silenzio per un po', intenti a recuperare il fiato e, almeno per quanto riguarda Simone, a cercare di realizzare quanto appena successo.
"Io...non so dirti quanto mi sei mancato Simó" e Simone era cosí felice che quasi stava per scoppiare a piangere.
Con gli occhi leggermente lucidi, Simone si giró su un fianco per guardarlo meglio e gli accarezzó la guancia col pollice.
"Sei un sogno" gli sussurró alla fine Simone e Mimmo si avvicinó a lui per baciarlo dolcemente.

Simone avrebbe tanto voluto rimanere a letto con Mimmo tutta la mattina, ma lui aveva insistito perchè si alzasse e facessero colazione insieme.
"No Simó, ho imparato a fare un'omlette da paura, la devi provare" gli aveva detto tutto gasato, alzandosi velocemente dal letto e lasciandogli un bacio frettoloso, Simone aveva sbuffato rumorosamente.
Alla fine si era alzato e si era rivestito, ma era rimasto senza maglietta perchè non aveva idea di dove fosse finita.
"Guarda che cosí pigli freddo ja" gli aveva detto Mimmo guardandolo di sfuggita mentre era intento a fare la sua omlette e Simone si sedeva al tavolo.
Allora Simone si era alzato e lentamente lo aveva raggiunto al piccolo piano di lavoro della cucina. Gli mise le mani sui fianchi per poi dirgli "Se qualcuno ieri non avesse fatto sparire la mia maglia tra le pile di libri sparsi per terra..." e gli lasció un bacio sulla spalla.
Mimmo si giró verso di lui sorridendogli sarcastico "Di sicuro i libri non l'hanno mangiata" gli disse sarcastico e poi aggiunse "Se proprio insisti la prossima volta lo facciamo con la maglietta eh".
La prossima volta?! Pensó subito Simone e gli sembró che Mimmo lo avesse fatto a posta, come a sottolineare che gli avrebbe fatto piacere rivederlo.
Simone peró non rispose e andó veramente a recuperare la sua maglia, che aveva trovato ai piedi del divano.
"Sto meglio cosí?" chiese a Mimmo, facendo una giravolta, Mimmo lo guardó per qualche secondo e a Simone sembró che il tempo dentro quell'appartamento si fosse dilatato all'infinito.
"Stai bene sempre Simó" gli disse poi con estrema naturalezza, quella sua naturalezza che Simone aveva sempre amato.

"Pronto!" esclamó Mimmo dopo poco, mettendo a tavola due piatti con due fette di omlette e un caffè a testa.
Simone spalancó gli occhi, sembrava davvero buonissima "Mi posso fidare?" gli chiese comunque per scherzare un po'.
Mimmo rise e scosse la testa "Assolutamente no" disse infine, arruffandogli i ricci.
Simone inizió a mangiare "Ma fammi capire, quanti talenti hai sviluppato da quando non ci siamo piú visti?" gli disse, alludendo al fatto che era veramente buonissima.
Mimmo sorrise, ma Simone notó una qualche tristezza nei suoi occhi limpidi, l'ultima cosa che voleva era renderlo triste.
Gli mise una mano sulla spalla stringendola un po' "Scusa Mí", Mimmo scosse la testa continuando a sorridergli "È che mi è venuto in mente che, in tutto questo tempo, mi sono messo a fa' nu' sacco e' cose...solo pe evitare di pensarti continuamente".
Simone lasció andare la forchetta sul piatto e schiuse la bocca, completamente allibito dalle parole di Mimmo.
Si alzó e si mise davanti a lui, che si giró a sua volta verso Simone "Ho passato tutta ieri sera, da quando ti ho visto in pizzeria, a chiedermi se stessi sognando, perchè ti sognavo sempre.
Ma ora so che è tutto vero, che sei davvero qui davanti a me".
Mimmo si alzó e lo abbracció forte, come l'ultima volta che si erano visti in biblioteca.
Ma questa volta l'abbraccio non era d'addio.


infinito +1 → mimmoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora