« Tutti hanno i propri demoni, bambolina. E comunque, non sta a me giudicare i tuoi »
Esther sprofonda in una spirale di perdizione dopo la morte di sua madre.
Alcool, droghe, rapporti disfunzionali le fanno perdere completamente se stessa. Pensa d...
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Mio padre sta finalmente facendo il padre. Dopo due decenni che esisto finalmente pare essersene accorto pure lui.
Il disagio è abbastanza evidente quando condividiamo la stessa stanza, specialmente quando inizia a farmi domande alle quali non sono abituato a rispondere.
Come stai?
È solo la prima di tante altre a cui non so rispondere.
Sembra un quesito così banale, probabilmente perché rispondiamo sempre con ciò che gli altri si aspettano da noi.
È ovvio che dirò sempre di star bene, è uno stupido convenevole.
Nessuno vuole saperlo realmente.
Se dovessi rispondere che sto male, come funzionerebbe poi? Io, a seguire, prevedo solo un lungo silenzio imbarazzante.
Immaginate la scena: "Come stai?" "Di merda",
e poi?
Come prosegue la conversazione?
Come una specie di seduta dallo psicologo?
A nessuno frega un cazzo del tuo umore e dei tuoi problemi. Per questo che chiunque si aspetta che rispondi con un semplice 'tutto bene e tu?'.
La gente è piena di problemi, perché dovrebbe voler sentire pure i tuoi? E forse è per questa ragione che, da una vita intera, navigo nel mio mare di merda da solo.
Non voglio passare come una specie di superuomo che nella vita ce l'ha sempre fatta da solo. L'uomo, per definizione, è un animale sociale. Fa parte della sua natura interagire con i suoi simili, è una questione di sopravvivenza.
Ma, a parte Nick, io nella mia vita non ho mai potuto contare su nessuno. Nemmeno sui miei genitori. Anzi, la maggior parte dei miei traumi arriva proprio da coloro che mi hanno messo al mondo.
L'unico lato positivo della solitudine è il poter tenere tutto sotto controllo. Non ci sono variabili o rischi se sei solo con te stesso.
Ed è questa la mia più grande paura da quando ho conosciuto Esther, non ho più il controllo sulla mia vita perché tutto è legato a lei.
È una variabile impazzita che ha il potere di cambiare il mio umore mettendo solo un piede all'interno nella mia stessa stanza. Ha il potere di aumentare il ritmo dei battiti del mio cuore con un semplice sorriso. Ha il potere di tenere il mio intero cervello impegnato a pensare solamente a lei.
