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"Im writing down what i cannot see. Wanna wake up in a dream"
-'World Behind My Walls', Tokio Hotel 00.38 Humanoid

Thomas si schiarì la voce poi parlò
«Che cosa studi?» Chiese, per rompere il silenzio

«Lettere» rispose Newt tremando leggermente per il freddo, portandosi poi la sigaretta alla bocca. «Tu?»

«Matematica» disse Thomas, facendo una smorfia. «Non mi piace molto, ma è l'unica cosa che so fare.»

Newt rise in modo pacato, quasi impercettibile, e gli fece un complimento. «La matematica è una materia bellissima e... difficile. Devi essere molto bravo.»

Thomas alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise, riconoscente. «Non è niente. Sono solo un secchione. Non ho altri interessi.»

Newt scosse la testa ricambiando il sorriso, guardandolo con curiosità. «Sono sicuro che non è così, sembri una persona interessante. E sicuramente hai interesse per i Tokio hotel, come ho scoperto poco fa, giusto?»

Thomas abbassò lo sguardo, e si sentì un po' più a suo agio. «Sì, è vero. Mi piacciono molto. Sono la mia band preferita.»

Newt annuì, prendendo un' espressione rilassata. «Sono i miei preferiti da quando ho una coscienza musicale. Mi piace come i loro testi rappresentino una parte della mia vita» gli disse con tono pensieroso, prendendo un altro lungo tiro dalla sua sigaretta

Thomas annuì, e si mostrò d'accordo. «A volte sospetto che abbiano una telecamera e che mi controllino. Alcune canzoni rappresentano nei dettagli cose che mi succedono» disse tornando a guardare Newt in faccia con un sorriso divertito dalla sua stessa battuta

Newt e Thomas si guardarono con simpatia, entrambi contenti di star avendo una conversazione senza bisogno di obblighi o complicazioni. Si sentivano affini, ma anche diversi. Si sentivano amici, ma anche sconosciuti. Si sentivano vicini, ma anche autonomi.

«Ti piace questo posto?» chiese Newt, cambiando argomento.

«Non molto» ammise Thomas, sedendosi su una delle sedie presenti sul balcone, lanciando poi una veloce occhiata alla loro stanza. «È troppo rumoroso e affollato. Preferisco i posti più tranquilli e isolati.»

Newt annuì, e si trovò d'accordo anche su questo. Sentì finalmente una sensazione di pace e sia il suo respiro sia il suo battito cardiaco ripresero a battere normalmente, sentendosi pienamente capito «La penso come te. Non mi piace stare in mezzo alla gente. Preferisco stare da solo o con pochi amici.»

Thomas sorrise, e si sentì ancora più in sintonia con Newt. Lo squadrò per qualche secondo, osservando la sua espressione per cercare di captare ironia o cose simili. «Anche io.» rispose « Non mi piace socializzare. Cioè non mi riesce molto bene»

Newt e Thomas si scambiarono uno sguardo, e si sentirono ancora più vicini. Newt avvicinò alle labbra di nuovo la sigaretta lasciando che la nicotina eliminasse definitivamente ogni traccia di stress. Si sentì quasi felice con Thomas.

Aveva la sensazione che quel ragazzo lo capisse. Era la prima persona che apparentemente viveva la sua stessa situazione, Minho gli era sempre stato vicino ma nessuno poteva negare che la vita di Minho e quella di Newt erano distanti oceani.

Newt fece per aprire bocca e dire altro ma prima che potesse dire qualsiasi cosa fu interrotto.

Dalla loro camera arrivò un suono spiacevole e Newt riconobbe l'insopportabile suoneria del suo cellulare. Spegnendo la sigaretta nel posacenere Newt si scusò con Thomas poi rientrò nella camera prendendo il cellulare che era poggiato sul comodino.Guardò lo schermo e vide che era una chiamata da sua madre.

Humanoid~ Newtmas AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora