Quarantesimo Capitolo

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"Se sarai luce scalderai
Se sarai luna, ti vedrò
E se sarai qui, non lo saprò
Ma se sei tu, lo sentirò"

Il giorno dopo Sole si era svegliata fra le braccia del suo uomo, una delle tante sensazioni ed emozioni difficili da spiegare, troppo bella per una persona abituata alla solitudine, tanto da convincersi che il suo fosse solo un sogno..
Ma una volta aperti gli occhi si rese conto di quanto tutto fosse reale e finalmente credere che la vita fosse una delle cose più belle e imprevedibile.

Con fare lento provo a liberarsi dal braccio di Kerem saldo su di lei, no che questo le dispiacesse anzi sarebbe rimasta sotto la sua protezione, ma doveva correre in bagno per una nausea improvvisa, ma non c'era modo di sgattaiolare via, allora decise di essere diretta

"Kerem devo correre in bagno, nausea
in arrivo"

Come prevedibile balzò dal letto preoccupato

"Guardami, andiamo in ospedale?"
"ehi sto bene è normale in
gravidanza"
"Vado e torno.."

Qualche minuto dopo, eccola tornare anche se un po' pallida, ma lui con amore e dolcezza la aiutò a stendersi sul letto

"Come stai?"
"Bene, solo un po' scombussolata"
"Scusami se non mi sono spostato, ma
volevo godermi qualche altro minuto
di quel momento"
"Scemo, ti sfugge un dettaglio
importante, quello è solo il primo di
una lunga serie"

Gli occhi di lui si illuminarono e incastrandoli ai suoi disse

"Ti amo, no vi amo"
"Noi di più"

Dopo queste parole si chiuse in bagno per fare una doccia e lei si ritirò in cucina per preparare la colazione al suo uomo.
Sole con le cuffie nelle orecchie e la musica alta si concentrò sulla cucina muovendosi a ritmo di musica, questo le impedì si sentire arrivare Kerem che con indosso solo una tovaglia si fermò a guardare la sua donna mentre muoveva i fianchi a ritmo di musica poi lentamente si avvicinò a lei e posò le mani su i suoi fianchi..

"allah, mi hai spaventata"
"Scusa, ma resistere al tuo movimento
e al tuo profumo è impossibile"
"Kerem, smettila.."
"No, ho appena iniziato, ti voglio"

Ed incollo le labbra alle sue e partí un bacio voglioso, passionale, mentre lei esplorava le sue spalle, lui esplorava il suo corpo, con un saltello si agganciò le gambe intorno alla sua vite e lui la adagiò sul tavolo ed entrò dentro di lei con dolcezza e forse anche con un po' di paura, ma avevano bisogno l'uno dell'altro e niente li avrebbe fermati.

Quella cucina si riempí di solo amore, amore puro e autentico del quale ormai erano dipendenti..
Quello era stato l'inizio più bello e magico della giornata ma era giusto tornare alla realtà, anche se poco entusiasta Kerem uscì di casa per recarsi a lavoro anche se avrebbe preferito altro...

Una volta sola, Sole si fermò a guardare l'immagine riflessa allo specchio e non era mai successo nella sua vita di sentirsi così appagata e felice.
Indossata una tuta attese l'arrivo del fratello che arrivò poco dopo, una volta salita in auto Ferit la accolse calorosamente

"Buon giorno sorellina tutto bene? Mio nipote come sta?"
"Stiamo bene e poi chi ti dice che sia
maschio?"
"Io, ne sono certo"
"Ah bhe allora a che serve fare l'ecografia"
"Esatto! Ora dimmi di te"
"Che dire mi sento come in una bolla,
non so cosa dire, ne tanto meno da
dove iniziare"
"Non serve un manuale, ne tanto
meno preparare un discorso, basta
solo essere te stessa, il resto verrà da
se"

Sole era ignara del luogo dell'incontro e neanche era curiosa di saperlo, tanto sarebbe comunque cambiato poco .

"E qui che lo incontreremo?"
"Si"
"Mi ha detto che era il posto preferito
di tua madre"
"Sai e anche il mio"

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