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A colazione mi siedo a tavola di fronte a Louis, la mia espressione attenta. Mescolo il mio cucchiaio nei cereali in modo assente. Lampi della notte precedente continuano a entrare nella mia mente. Gli occhi verdi brillanti di Harry; le sue mani su di me mentre toccava le mie labbra con le sue; la rabbia negli occhi di Louis quando ci ha beccati.

"Avrei dovuto colpirlo," mormora Louis, rompendo il ghiaccio.

Alzo la mia testa di scatto. Lo fisso, senza parlare.

"Sai cosa ho scoperto mentre ti stavi scambiando saliva con quel coglione? Si sta scopando Jane di nuovo," sputa. "Ha avuto così tante ragazze, Blair, non ti lascerò essere una di loro."

Sto ancora in silenzio.

Louis mi guarda negli occhi. "Non lo vedrai di nuovo, vero?"

"Lui è il mio-"

"Non incominciare neanche cazzo," scatta Louis. "Da quello che ho visto la scorsa notte, non è più il tuo migliore amico."

Tengo la mia espressione assente mentre mi alzo per sciacquare i miei cereali ora molli nel lavandino. "È stato un errore. Sto per andare a parlargli ora."

"Hai lavoro."

"È il mio giorno libero." Afferro le mie chiavi dal tavolo della cucina.

Louis mi fissa. "Blair," dice, i suoi occhi si ammorbidiscono. "Non so cosa devo dire per farti ascoltare. Harry è un bastardo."

Sospiro. "Lasciami gestire la mia amicizia con Harry," dico, prima di camminare fuori dalla porta della cucina.

Mentre esco dal vialetto, mi sento male per essere così sincera con Louis. Sono sempre stata difensiva quando si trattava di Harry-ora più che mai.

I miei sentimenti e le mie emozioni sono tese mentre prendo le vie familiari che conducono a casa di Harry. Cosa gli dirò? Cosa mi dirà? Mi bacerà di nuovo? Sussulto al pensiero.

Accosto sul marciapiede e spengo l'auto. Le luci sono accese al piano inferiore e la macchina di Harry è nel vialetto. È sicuramente a casa.

Esco dall'auto e cammino verso la porta principale, suonando il campanello. Ho una chiave di casa sua, ma non mi sembra giusto usarla quando non sa neanche che sto andando in anticipo.

Aspetto sulla soglia per due, poi cinque minuti. Suono ancora.

Questa volta, risponde quasi immediatamente. Non posso fare a meno di notare che i suoi capelli sembrano più ricci del solito oggi, i suoi tatuaggi nascosti dietro una maglietta nera.

"Scusa se non ho risposto prima," dice. "Ero al telefono."

"Oh," dico. È teso, e lo vedo. Mi fa segno di entrare, e lo seguo fino in cucina dove prendo posto su una sedia dell'isola. Cosa devo dire? Cosa mi dirà? Harry si appoggia contro il bancone, i suoi occhi scuri.

"Quindi," dico, guardando le mie mani. "Come va?"

Harry incrocia le braccia sul suo torace. "Tutto qui? 'Come va?'"

Non guardo verso di lui. "Beh, cosa vuoi che dica?"

"Non lo so, magari spiegare perché hai appoggiato Louis!"

"Non l'ho appoggiato."

"Oh, davvero? Mi hai fottutamente detto di andarmene!"

"Se non l'avessi fatto, ti avrebbe tirato un pugno!"

"Per favore, avrei potuto riempirlo di botte."

"Stavo cercando di proteggerti-"

"Non mi serve la tua fottuta protezione, Blair."

Lights (Italian translation)Where stories live. Discover now