49. Altezza

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Jannik guarda, assorto, i tornanti scorrere fuori dal finestrino, sotto di lui, sotto di loro. Si bea del tocco leggero delle dita di Violante sulla stoffa sottile dei suoi pantaloni del pigiama, quelli che, da sempre, hanno messo sotto la tuta da sci, che, di tanto in tanto, quando la strada lo permette, si tende e si accartoccia sotto le dita di lei. È una giornata un po' così, una di quelle da cui non sai bene cosa aspettarti, perciò le lasci scorrere, nella speranza che chi hai accanto lasci correre.

Salgono pigramente fino all'ampio parcheggio che sorge ai piedi del comprensorio sciistico, zigzagando tra le fermate dei vari skibus e l'appesantito vagare delle persone armate di sci, tute, scarponi, caschi ed equipaggiamento vario, indossano le loro tute, i loro scarponi, i loro caschi. È un'emozione quasi insopportabile quella che prova Jannik, fatta scaturire da un biglietto per una partita, Juventus-Barcellona, e serbata nel cuore fino a quel giorno.

L'ha cucinata a fuoco lento, nell'ombra di 2 lunghi anni. L'ha tenuta nascosta, come se si trattasse di un latitante. È rimasta al buio così a lungo che, adesso, è incapace di riportarla alla luce. Prova a farlo con i gesti, appena dopo che Violante s'è sistemata lo scaldacollo sul naso, appena prima che prenda in mano un guanto. Lesto, le tira giù lo scaldacollo, provocando un rapido spostamento delle pupille di lei, più interrogative che innervosite: sta cercando di accogliere il suo silenzio e Jannik non potrebbe esserne più grato.

Posa le labbra sulle sue con urgenza, facendola rabbrividire quando corre ad avvicinarla a sé portandole una mano sul collo, lo scompenso di temperatura la induce a cercare di allontanarsi, Jannik toglie la mano per farla entrare in contatto con la plastica del casco e la segue, per non interrompere il bacio. «Quanto sei stupido.» la ragazza ride, giocando con l'orlo dello scaldacollo.

Lui non replica, le apre una tasca della giacca e le stringe il mento tra due dita, rimettendole il burrocacao.
«Ad amarti?» il più piccolo ribalta la questione, tappando il burrocacao e tornandolo a sistemare dov'era. È una domanda che si dissolve subito ma basta per interrompere la conversazione mentre terminano di vestirsi e, percorsa la strada che li separa dal primo impianto di risalita, timbrano lo skipass.

«Ci ho fatto due rosse, una per me, una per te.» Jannik accenna agli sci, abbassando la barra in metallo quando la seggiovia comincia a salire.
«Dovrei scusarti perché dici di avermi portato con te?» Violante alza gli occhi al cielo, divertita.
«Io ti porto sempre con me, ogni volta che esco di casa.» il ragazzo appoggia un gomito alla barra protettiva, guardandola.

«Sai, non vedo l'ora ma, dall'altro lato, ho un po' di paura, non di farmi nuovamente male, averli già provati mi dà tranquillità, quanto piuttosto della sensazione che proverò quando tutto questo sarà finito.»
«Perché? Rimarrà il ricordo.»
«Appunto.»
«Potremo tornare tutte le volte che vorrai.» Violante gli sfiora una guancia con la punta di un guanto.

«Cosa c'è, amore?» sussurra, con una dolcezza negli occhi che fa sciogliere Jannik. È la prima volta in assoluto che lo chiama così ed è l'ennesimo pugno allo stomaco della giornata. È come se dovesse vomitare ma per una cosa bella, un controsenso assoluto.
«Rimani a dormire a casa, stasera.» il più piccolo scuote la testa, ci sono troppe cose. C'è la pressione, un sacco. Ha soltanto 18 anni ma sente già di non poter più sbagliare.

C'è la voglia di dimostrare che può competere su ogni terreno e contro ogni avversario. C'è la sfida interna con Berrettini, che è un grande stimolo ma, talvolta, lo schiaccia, perché Matteo è più di lui in tutti i sensi: più forte, più bello, più famoso, più italiano. C'è un biglietto aereo per l'Australia, la stagione ricomincia a brevissimo. C'è la maturità, a giugno. C'è la casa nuova da trovare, comprare, arredare. C'è il lavoro di Violante, che deve decidere del suo futuro. C'è la patente da prendere. Devo essere all'altezza ma ho paura dell'altezza.

Zweisamkeit | Jannik SinnerWhere stories live. Discover now