Wilderness | A Shadow In The Hearts Of Warriors

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Nella Rocca Centrale regnava il silenzio.
Seduti al tavolo tondo che dominava la sala principale, Arik, Zakhar e Malvern si fissavano senza dire una parola.
A spezzare quell'atmosfera imbarazzante fu Malvern: «L'Ottocentesima Riunione dei Capi non può iniziare senza Rasha», disse. Zakhar sbuffò. «Ma è una dei Prescelti, ricordi?»
Prima che Malvern potesse rispondere e scatenare una lite, intervenne Arik: «Silenzio! Se Rasha non è qui, manderò alcuni guerrieri sulla Terra per riportarla indietro».

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I quattro Prescelti stavano ancora analizzando le lettere di Yas quando la porta della casa si aprì. Entrarono una decina di guerrieri delle Tribù di Wilderness, lasciando perplessa e sorpresa la signora Wilson.
«Siamo qui», disse uno, che Rasha riconobbe come Kuhjiarth, «per riportare Rasha a Wilderness».
«Sono in missione», ricordò loro la Capotribù. «Per il bene di tutte le Tribù».
Kuhjiarth insistette: «Sarai di nuovo qui domani», promise. Rasha era diffidente, ma dovette accettare: in quanto Capotribù, non poteva non fare qualcosa che avrebbe giovato alla Tribù.

Dopo aver salutato i suoi amici, uscì dalla casetta e seguì i guerrieri fino al burrone, che li riportò a Wilderness.

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L'Ottocentesima Riunione dei Capi poté finalmente iniziare.
«Ho un'idea che potrebbe cambiare per sempre le Tribù», cominciò Zakhar. «Trovo che regnare da soli sia difficile, ed ho la soluzione».
Gli altri Capotribù lo ascoltavano con interesse.
«Ogni Capotribù, per regnare, dovrà essere sposato», concluse Zakhar. Sul suo volto si dipinse un sorriso trionfante alla vista dell'espressione di approvazione del Capotribù delle Aquile. «Mi permetto di osservare», si intromise Rasha, «che forse un così grande cambiamento potrebbe non essere approvato dal popolo. Si rischia che non riconoscano più le Tribù come tali».

Il Capotribù delle Tigri non sembrava affatto colpito dal commento di Rasha. «Ho pensato anche a questo, cara Ambiziosa Capotribù degli Squali Rasha», disse. «Infatti, non ci saranno più Tribù e Capotribù, ma Re e Regni. Tutte le persone dovranno far parte di un Regno, o verranno catturate e giustiziate. In questo modo», proseguì, «i Regni saranno più forti».
«E chi non è ancora sposato?», chiese Malvern.
«Puoi essere Re solo se sei sposato», rispose Zakhar. «Se non lo sei, hai ventiquattr'ore entro le quali devi sposarti, e fino ad allora saranno Principi».

Arik annuì. «Le Aquile approvano».
Rasha guardò Malvern. Come potevano diventare Re se per esserlo era obbligatorio sposarsi?
Sperò di leggere nello sguardo dell'amato lealtà verso di lei, ma trovò solo brama di potere.
La ragazza sapeva che tutto dipendeva da lui. Se avesse dato la sua approvazione, la maggioranza avrebbe concordato con Zakhar per cui la nuova legge sarebbe stata messa in atto.
Non farlo! Rasha lo supplicò con lo sguardo, ma negli occhi di lui lesse che non avrebbe fatto come lei lo pregava.
«I Lupi accettano», disse infatti.
Zakhar annuì, sempre più soddisfatto. «Benissimo. La maggioranza vuole che la mia idea venga attuata».
A Rasha non rimase che accettare la decisione, impossibilitata nell'impedire che la legge di Zakhar venisse messa in atto.
«La Riunione dei Capi è terminata!». Al grido di Arik, i due Re, il Principe e la Principessa uscirono dalla Rocca Centrale.

Malvern fece per dirigersi verso il proprio Regno, ma Rasha lo fermò: «Aspetta! Io e te dobbiamo parlare».
Il Principe dei Lupi capì subito di cosa voleva parlargli. «Cosa potevo fare?», rispose subito.
«Rifiutare», ribatté Rasha. «Ho fatto uccidere Khela per il danno che aveva arrecato alla nostra relazione, ed ancora non ti basta per capire che ti amo?»
«Mia dolce Rasha...». Malvern le prese il volto fra le mani. «Pensi davvero che non ti amo? Ma Zakhar ha ragione, governare da soli non è facile».
«Questo è vero», replicò lei. «Ma come puoi pensare di affogare l'amore nel potere?». Fece una pausa durante la quale fissò Malvern con occhi duri ma desiderosi d'amore al tempo stesso, poi proseguì: «Non potremmo scappare? Sulla Terra ho una missione da portare al termine, non posso restare qui. Ma forse», aggiunse, «potresti venire con me».