CHAPTER 105- Mutazione aliena

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<<Veramente state sotto a quella scatoletta di tonno? Credo che se uniate le forze potreste batterlo>> Dissi, quelle guardie proprio non avevano voglia di vivere e sembravano più umane di tutti noi messi insieme. <<Zitto e cammina>> Disse, che arrogante che era. Fortuna che Ben era con me, di certo non lo avrei lasciato da solo con questi ritardati senza cervello; così almeno evitavo di fare polemiche senza fine. Ci sbatterono contro quella cella, almeno era più pulita delle scorse che ho passato. <<Dovresti smetterla di metterti contro tutti, non sei immortale papà>> Disse Ben. <<Dovevo lasciare che facessero tutto di noi? Che cosa ci avrebbero fatto se non gli avessi fatto vedere la potenza umana?>> Dissi. <<Si ma così metti a rischio la tua vita, non capisci che se tu muori noi tutti siamo morti>> Disse. <<Non sono io la potenza; la potenza umana si forma tramite l'elite a differenza di quella aliena>> Dissi. Quella cazzo di attesa, un attesa molto lunga sembrava non avere più fine, fin quando nella sera non ci vennero a chiamare. <<Dove sono gli altri?>> Chiesi alla guardia notando che la cella 01 era chiusa mentre noi eravamo fuori. Questo non rispose, che cazzo avevo detto di male? Ah giusto, dovevano fare quelli duri. Capì che non ci stavano portando in un bacchetto per fare la cena ma si trattava di qualcosa di estremamente pericoloso. Una stanza bianca con un lettino del medesimo colore al centro. Sembrava un ospedale a giudicare dai colori e da quell'uomo dai capelli lunghi che soggiornava in fondo alla stanza di spalle. <<Bene, ci vediamo di nuovo>> Disse il Signore, ma di nuovo questo c'era? La guardia ci chiude all'interno uscendo anch'essa dalla stanza. <<Contro la mia volontà>> Dissi quando Ben si mise più vicino a me dalla paura. <<Ho un progetto da farti, non essere così depressivo>> Disse. <<Sapessi quanti ne ho fatti io da piccolo, alla fine non me li hanno valutati>> Dissi. <<Non parlo di quelli scolastici. Penso che hai capito che di te voglio fare un guerriero, il mio guerriero, ma sei troppo vulnerabile essendo umano, ecco perché vorrei sottoporti a un esperimento che ti svolterà la vita>> Disse. <<Fottiti, e se non ti piace, fallo due volte>> Dissi. <<Sei molto scortese. Non mi far fare brutta figura davanti al mio chirurgo di fiducia>> Disse. <<Come si apre questa porta?>> Dissi indicando quel muro scorrevole dietro di me. <<Ti renderemo più forte, e siccome contribuirai alla nostra protezione, renderemo forte anche il bambino>> Disse. <<Voi non gli farete niente, intesi? E io non farò il vostro schiavo>> Dissi. <<Peccato che il Signore qui sono io>> Disse. Feci una finta risata, prima di girarmi, tecnica per distrarre l'avversario. Presi immediatamente un coltellino dal portaoggetti vicino e lo lanciai dritto in faccia a quell'essere senza ossa. Riuscì a bloccarlo appena al suo naso con la forza del pensiero. <<Devi smetterla di fare questi giochetti, sai che non funzionano con me>> Disse. <<Tutti muoiono prima o poi>> Dissi. <<Hai ragione, ma adesso mettiti sul lettino che iniziamo>> Disse. <<Non mi metterò mai su quel coso di latte>> Mi lamentai. <<O lo fai oppure prendo il ragazzo e ti farò stare con l'ansia al collo, a te la scelta>> Disse, non potevo lasciare che prendesse Ben e tanto meno non potevo attenuare uno scontro in quella stanza piccola, sarebbe stato un suicidio. <<Cosa volete farmi?>> Dissi, il Signore guardò il chirurgo. <<Iniezione di sostanza lubrificante che altera il tuo DNA, ho sperimentato apposta una miscela legata alle punte affilate>> Disse. <<Quindi mi volete rendere uno di voi? Neanche per sogno>> Dissi. <<Questo è un dono che ti stiamo dando. Pensa a cosa potresti fare con un DNA mutato; non è un caso che tu e il tuo gruppo siete sbarcati in questo pianeta>> Disse il Signore. <<Preferisco rimanere umano>> Dissi. Il Signore sembrava essersi incazzato e quindi mi ammanettò facendo sbucare del materiale di ferro ai miei polsi. <<Tranquillo, in bambino può restare qui se vuoi>> Disse il Signore. <<Se lo tocchi ti farò vedere come puoi essere mortale>> Dissi, come cazzo aveva fatto a trasportarmi sul lettino magicamente? <<Non preoccuparti, ho acquisito il messaggio>> Disse. Ben era come terrorizzato e quello stronzo gli si era messo vicino. <<Gli farete male?>> Disse Ben. <<Solo una puntura>> Disse il Signore. Il chirurgo prese un campione molto grande contenente un liquido verde; doveva iniettarmi tutto quel coso? Ma cosa cazzo era impazzito? <<Tieni lontano quel coso da me>> Dissi. <<Avanti, non fare il bambino, devo iniettartene due di queste>> Disse il chirurgo, già, era proprio impazzito. <<Per caso è iperattivo?>> Disse il Signore a Ben mentre quel liquido si intrometteva nel mio sangue, cazzo bruciava forte. Giuro che a questi coglioni glie la faccio pagare forte. Bruciava così tanto che il mio corpo non riusciva a sostenerlo. Sentivo che passava per tutta la mia schiena fino alle gambe. Non ero io a dimenarmi ma il mio corpo. <<Cazzo, così romperà le manette, Ghio fai qualcosa>> Disse il Signore. <<Non posso fare niente, il suo corpo sta reagendo>> Disse. Sentivo tutte le articolazioni rompersi e il sangue bollire dentro di me, dannazione se faceva male. Era un dolore che non avevo mai provato prima, neanche quando mi hanno mozzato la mano, era triplicemente rafforzato. Ruppi le catene che mi tenevano fermo su quel lettino, tanto era forte quel liquido, e prima di fermare il flusso di liquido mi accorsi dopo che avevo sferrato delle lame dal corpo. Una si conficcò nel braccio del chirurgo. <<Non pensavo fosse così forte, però funziona>> Disse il chirurgo togliendosi quella lama tagliente. Io ero a terra, il dolore stava cessando ma il mio corpo continuava a bruciare amaramente. <<Papà!>> Disse Ben avvicinandosi a me. <<Fermo! Potresti ustionarti>> Disse il Signore bloccando Ben. <<Mio Dio, tutte quelle cicatrici per un essere umano...>> Disse il chirurgo. Solo dopo mi accorsi che per l'infiammazione del mio corpo causa liquido i miei vestiti si erano sciolti. <<Non dovrebbe essere normale?>> Disse il Signore. <<Per un essere umano è insopportabile e improbabile>> Disse il chirurgo. <<Vi faccio vedere io cosa è improbabile>> Dissi alzandomi da terra con non so quali forze e sferrando un pugno al chirurgo alla quale poi mi bloccai. Una forza astratta mi stava bloccando, ma non a me, ma le tre lame che avevo sferrato dal mio palmo. <<Credo che adesso debba riposare il paziente>> Disse il Signore. <<Alla fine è vero, voi umani avete una parte per espellere liquidi>> Disse guardandomi le parti basse, ma che domande del cazzo erano? Loro come le espellevano? Con la forza del pensiero? Probabile. Mi avevano reso un mostro, come minimo dovevo sterminare tutta la loro popolazione per vendetta. Non gli avrei lasciato il passaggio libero per i miei amici e questo ormai lo sapevano, e allora perché continuavano a starmi dietro "rendendomi più forte"? Alla fine ci riportarono in cella, solo perché ancora avevo dolori da tutte le parti sennò a quest'ora li avrei sterminati tutti. Ben si avvicinò. <<Non toccarmi, prima che ti fai male>> Dissi, mi lanciò il lenzuolo addosso alla quale cadde per terra. <<Non si è bucato>> Disse poi toccando la mia spalla con un dito. <<Ti ha fatto male?>> Disse. <<No>> Risposi freddo. <<Si invece>> Disse lui, a quanto pare non bruciavo più. <<Appena aprono questa porta li uccido tutti uno a uno>> Dissi incazzato. <<Fai proprio quello che vogliono. Ragiona prima di agire; hanno capito che tieni più a noi che alla tua vita, ecco perché ti indeboliscono prima di fare qualsiasi cosa. Fai come loro>> Disse, riflettendoci però aveva ragione quel ragazzino, hanno sempre utilizzato gli altri per arrivare a me, e io stavo solo essendo la loro marionetta.

C.S.(3)- Death's CicatrixWhere stories live. Discover now