CHAPTER 109- Aura viola

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<<Incomincia piano, così non ti stanchi, poi ti infiammi e fai tutte quelle mosse strambe>> Disse Will. L'arena era piena, non sapevo con chi mi dovevo scontrare ma volevo solo andare a letto in quel momento, dobbiamo fare per forza questa pagliacciata? <<Combatto e basta>> Dissi. <<Si, praticamente si>> Disse Will. <<Proteggilo in qualsiasi caso; andate via da questo pianeta il prima possibile se io dovessi morire, Luis mi fido di te>> Dissi. <<Tranquillo>> Disse. Nel mentre io accarezzavo la testa di Ben prima di entrare in quell'ambiente finto: era una simulazione di un boschetto coperto da una cupola trasparente dove si vedevano tutte le altre creature che tifavano. I cancelli si chiusero e un uomo quasi della mia altezza si intravide, era molto simile ad un ninja, proprio perché era vestito di nero e non riuscivo neanche a vedere i suoi occhi. Sembrava un umano, ma tanto sono quasi sicuro che non lo era. Incominciai a studiare i suoi passi, erano fin troppo normali e aspettava una mia qualsiasi mossa prima di incominciare la mischia. Lanciò improvvisamente uno shuriken che a malapena sfiorai, allora era veramente un ninja. Peccato solo che quell'accessorio ritornò indietro e io lo usai come arma per distrarlo. Generai una lama nella mia mano mancata che la utilizzai come appoggio, una serie di coltelli alla mia cinta erano pronti per essere sferrati ma non adesso, in futuri momenti. Incominciò a correre verso di me cercando un combattimento corpo a corpo; ma seriamente mi hanno messo contro un altro essere umano? Che senso avrebbe? Quando capì che non poteva avere chance contro di me nel combattimento corpo a corpo si retrasse e caricò un pugno al suolo trasformandosi in un altro essere. Ecco, mi sembrava strano che era fin troppo normale. Si trasformò in una specie di cane nero gigante a quattro zampe con delle radici che gli uscivano da tutto il corpo flessibili. Era in pratica Venom, lo sapevo che esisteva veramente. Però adesso non è il momento di fare dialoghi nella mia mente, dovevo concentrarmi e schivare quelle radici che andavano creandosi verso di me. Schivarle non era affatto difficile ma il problema è che più ne schivavo, più si triplicavano e più quell'essere diventava grande. Come cazzo avrei dovuto ucciderlo allora? Ma siamo impazziti? Dovevo trovare il suo punto debole, così mi girai tutta la mappa schivando quelle radici ma non vedevo nessun punto possibile del suo cuore. Inoltre più passava il tempo, più i suoi denti affilati diventavano più enormi e taglienti. Quindi il suo scopo era aumentare di forza con il tempo? Figo. Troppe radici, estremamente troppe radici mi stavano andando contro e la mia velocità umana non mi permetteva di gestirli; più ne tagliavo, più si riproducevano. Inoltre le racidi morte che cadevano a terra sembrano essere liquido che poi ritornavano in lui ricomponendosi. Mi sa che ha visto troppi film di Venom il ragazzo. Non riuscivo più a gestire quei rami neri, cosi cercai di indietreggiare per riprendere fiato e incominciare a incendiarmi, magari con il calore riuscivo a sciogliere quelle radici. Pian piano la mia rabbia stava aumentando e l'aura arancione stava incominciando a prendere forma attorno al mio corpo. Due radici grosse stavano per finirmi in faccia se non fosse stato per i miei riflessi che generarono dai miei polsi una vampata di fuoco bloccandoli. Come avevo fatto? Strano. L'incendiario era giunto al termine e i miei vestiti già erano più che bruciati. Ritornai a combattere, stavolta eravamo ad armi pari, ma a quanto pare le mie fiamme potevano sciogliere le sue radici ma questo causava che ne avrebbe avute molte di più dopo. La situazione era tragica, poiché quell'area circondata era piena di radici nere che sbucavano a tutte le parti e lui era fin troppo grosso per me che ancora assumevo una forma umana. Le mie lame non bastavano per abbatterlo, era come se fosse un essere che si duplicava ogni volta che lo colpivo e di questo passo più mettevo forza e più lui diventava forte. Una radice mi prese il corpo e lo buttò contro la parete, erano troppe quelle radici frastagliate che volevano colpirmi. Cazzo, avevo preso una bella botta sulla schiena per la mia età. Ma perché tra i miei poteri non c'era l'abilità di guarire in fretta oppure di non subire dolore? Proprio non lo capisco. Cercai di alzarmi per difendere quei rami che stavano continuando ad andarmi in faccia ma c'era poco da fare e neanche il mio fuoco riusciva a fare più di tanto. Cercavo ancora di difendermi ma le prestazioni erano basse, se non riuscivo neanche a difendermi come avrei fatto a sconfiggerlo? Lo sapevo che non ci sarei riuscito, era scontato, ma non potevo tirarmi in dietro, non potevo scappare di nuovo dando una falsa speranza ai miei amici. Un ramo mi colpì nel fianco, un dolore così atroce non l'avevo mai provato. Le mie fiamme si consumarono al sangue che mi usciva a causa di quel ramo che mi aveva trafitto. <<Già a terra?>> Disse Venom, allora sapeva parlare. Tra la stanchezza e il dolore non riuscivo ad alzarmi. Il suo ramo mi prese per il collo e mi sbattè al muro. Ormai ero un anima morta, il mio corpo non poteva affrontare un essere come lui. Mi riprese di nuovo per il collo e mi adagiò al muro con prepotenza mentre avvicinava la sua faccia da cane con denti affilati e occhi sanguinanti di melma nera. <<Solo questo sai fare? Mi avevano parlato bene di te>> Disse, la sua voce era così roca che sembrava il mio tormento da bambino. Mi stava strozzando e il mio sguardo toccò per un istante quello di Ben preoccupato; sarebbe stata colpa mia se avrei messo in rischio la loro vita, costretti a scappare da Victìa. E dov'è la mia promessa che feci a mia sorella prima di morire? Era come violare la nostra fratellanza, le avevo promesso la protezione del suo uovo e non riesco neanche a difendere me stesso? Che razza di vigliacco che sono. Un suo ramo mi trafisse di nuovo nello stesso punto prendendosi gioco di me, <<Voi umani non siete concessi nel territorio del Signore; inutili>> Disse. Più forte era il dolore ma proporzionalmente la mia rabbia. Lasciavo stare la sua voce roca per concentrarmi internamente e creare una bolla di rabbia così tanto vasta che allo sprigionamento emisi un urlo così potente che il mio corpo s'infuocò all'istante facendogli mollare la presa causa calore eccessivo. La mia vista divenne subito verde e l'aura del mio corpo assunse univocamente il colore verde boreale fiammeggiante; la mia pelle si sciolse lasciando spazio solo ai mie muscoli. La mia aura aumentava ricoprendo gran parte della cupola e il mio corpo iniziò ad alzarsi in aria come divinità; scagliai dalle braccia un flusso di fiamme verdi seguite da lame piccole taglienti verso quell'essere che adesso si trovava in difficoltà. Man mano che sferravo fuoco, questo cambiava colore da verde stava diventando viola intenso e sempre più spargente. <<Ma cosa diavolo?>> Disse quell'alieno, non riusciva neanche a colpirmi con le sue radici dato che appena arrivano nella mia aura queste si disintegravano. I muscoli e tutte le mie cellule si stavano sciogliendo sempre più lasciando spazio solo alle ossa e il fuoco che li circondava; la mia rabbia era arrivata al limite e i miei occhi avevano perso il controllo divenendo argento brillante. La mia aura era così immensa che Venom non ebbe più spazio per difendersi e tuttavia si sciolse sotto al calore. Dove era finito il vero me? Ne rimanevano solo le ossa e nient'altro, eppure il corpo mi continuava a bruciare così tanto che non capivo neanche se avevo vinto io oppure lui aveva trovato un modo per colpirmi con le sue radici. Mi accasciai a terra esausto, le aure di vario colore pian piano si spensero.

C.S.(3)- Death's CicatrixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora