Durante il mio viaggio di ritorno, in solitudine, ammetto di aver ripensato fin troppo alla notte appena trascorsa con Alex. Ma, in queste tre lunghe ore di macchina, ho anche ritrovato un po' della mia razionalità. Cosa che ogni volta che sono accanto a lui mi viene difficile.
Questa mattina mi ha salutata con un bacio sulla guancia e ho dovuto trattenere tutta me stessa alla tentazione di abbracciarlo e baciarlo nuovamente. Ora, invece, riesco a pensare normalmente. Perlomeno finché la mia mente non ricorda le sue mani sul mio corpo.
Non capisco neppure io cosa mi abbia fatto.Alex mi piace e non posso più negarlo.
Sì, probabilmente questa cosa è destinata a naufragare. Anche perché non ho ancora capito se è interessato a me o se sta giocando. O se è tutto dettato dall'astinenza forzata che sta vivendo. Senza contare il fatto che, caratterialmente, siamo troppo diversi.
Eppure, ho voglia di lasciarmi andare.
Ho voglia di dirgli tutto e condividere con lui questa sensazione che mi arruffa dentro. Ho voglia di sentire ancora le sue labbra sulle mie. Ma so che questo dipenderà da come andrà la nostra conversazione.Conversazione che non possiamo più rimandare. Ho sbagliato a non affrontarlo ieri. Così come ho sbagliato a rimandare tutte le altre mille volte in cui avrei potuto parlargli.
Al primo Autogrill gli mando un messaggio. Uno di quelli che sono tra i più temuti dagli uomini.
Alex, quando torni dobbiamo parlare. Voglio essere sincera e chiarire tutto.
Sono stanca di queste cose non dette e non è da me non affrontarle di petto. Ho rimandato fin troppo e la cosa mi disturba. Non è da me. E non posso permettermi di perdere altro tempo e altra energia pensando a lui.
La sua risposta, che leggo dopo ore, è esattamente quella che mi sarei aspettata:
Lo so, generale. Ci vediamo quando rientro.
Al mio rientro, vado a recuperare Pika e Archimede a casa di Simona e, non appena varco il cancello del suo giardino, mi ritrovo assalita dai miei nipotini. Per non parlare dei miei due pelosetti che mi girano felici intorno alle gambe facendomi sorridere.
«Ma guarda com'è sgargiante la mia sorellina. Ci siamo divertite eh?». Il tono è talmente malizioso da rendere impossibile il non cogliere il doppio senso.
«Sono solo felice di rivedere tutti voi», le rispondo abbracciando in contemporanea sia Diego che Lorenzo.
«Com'è andata la tua giornata a San Marino, mia cara sorellina?», poi si rivolge a Leonardo e dice, «Andate a coccolare le due palle di pelo perché fra un po' tornano a casa loro».
Pika e Archi provano subito a seguirmi, ma i miei nipotini li prendono in braccio per sbaciucchiarli e coccolarli.
«San Marino è sempre bella. Anche la festa è stata...bella».
«Tesoro, ti conosco meglio di chiunque altro», replica con un sorrisone, «Quindi tu e Alex avete fatto pace?».
Per un attimo sono tentata di raccontarle tutto. Vorrei dirle dei sentimenti che sto provando, ma so che questo mi obbligherebbe a dover spiegare la storia dall'inizio, dalla bugia che ci ha portato qui.
«Non so se abbiamo fatto pace, ma posso dirti che siamo stati molto bene insieme. Lui è rimasto lì per lavoro, non so quando rientra. Ma ci sono delle cose che devo ancora chiarire con lui».
Simona sembra soddisfatta, così quando reindirizzo il discorso su di lei, mi racconta dei segnali che sta mandando a Fabio sperando che lui colga la richiesta di matrimonio. Non sta andando molto bene perché per ora non ci sono stati progressi, ma prima o poi sono certa che Fabio coglierà.
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Alter Ego - Quando le apparenze ingannano
ChickLitDiana è una donna in carriera. Alcuni colleghi la definiscono una perfettina e una workaholic di prima categoria. Niente di strano, alcuni sono intimiditi da tailleur e tacchi che per lei sono un po' come una seconda pelle: certi la odiano, certi la...