Megan stava cavalcando da circa un'ora conducendo la sua giumenta al passo, al fianco di William.
Si trovavano sulla strada che li avrebbe portati al lago Llyn Y fan Fach.
Quella mattina William si era presentato davanti alla sua camera bussando con foga e ripetutamente.
Quel fracasso l'aveva naturalmente svegliata. Stordita ancora dal sonno a cui era stata strappata, si era alzata buttandosi una coperta sulle spalle, confusa e irritata, con l'intenzione di far cessare quel frastuono e ritornare a riposare.
Di solito era mattiniera, ma ultimamente aveva passato troppe notti insonne o era andata a coricarsi troppo tardi, e ora il suo corpo sentiva il peso della mancanza di un buon riposo.
Aprì la porta senza riflettere, con il cervello avvolto dalla nebbia del sonno, i capelli tutti arruffati e la coperta gettata addosso a caso sulla leggera camiciola da notte.
Aveva fatto appena in tempo a spostare il chiavistello che bloccava l'uscio quando qualcuno, con impeto, lo spalancò. Due spalle muscolose corredate da altrettanto muscolose gambe e braccia erano entrate richiudendo dietro di sé la porta.
Una voce vibrante le aveva detto:<<Dobbiamo parlare>>.
William si era bloccato subito dopo aver detto quelle parole, appena aveva realizzato in quale stato lei si trovasse. Per un breve, ma significativo attimo, non aveva saputo cosa fare.
La sua prima reazione era stata quella di imbarazzo, poi pian piano, sulle sue labbra si era formata un lieve piega che era andata allargandosi a formare un sorriso divertito.
Non l'aveva mai vista così e, nonostante la buffa tenuta, lui aveva avuto un tuffo al cuore pensando quanto gli sarebbe piaciuto risvegliarsi al fianco di Megan: arruffata, calda, morbida, sorridente o con il broncio, insomma senza filtri. Una maniera di vederla e conoscerla che poteva essere privilegio solo di suo marito.
<<Non ti ho già spiegato che non si entra a forza nella camera di una Signora?>> lo aveva rimproverato indispettita più per essere stata svegliata che per il fatto che lui gli era piombato nel suo alloggio.
<<Non riesci proprio a liberarti di questa brutta abitudine? Cosa hai da ridere e cosa c'è di tanto urgente da farti dimenticare la buona creanza?>>
Il sorriso sulle labbra di lui si era attenuato, ma non era scomparso del tutto. Poi lo sguardo divertito si era riempito allo stesso momento di tenerezza.
Troppo tardi Megan aveva realizzato come era vestita e che aspetto potesse avere.
Per l'imbarazzo si era imbacuccata completamente con la coperta; testa compresa. L'effetto, però, era risultato ancora più buffo perché lui aveva iniziato a ridere apertamente di gusto.
<<Esci! Aspetta fuori fino a che non sarò pronta a riceverti. Fuori!>> aveva detto lei e aveva iniziato a spingerlo verso l'uscita.
William si era lasciato buttare fuori dalla porta, remissivo. Si era appoggiato al muro ad aspettare; senza mai smettere di sorridere.
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Physician of Myddfai
FantasyVorrei ringraziare tutti coloro che dedicheranno del tempo alla lettura di questo libro storico-fantasy. La storia si svolge nel Galles, verso il 1300, intorno a due importanti famiglie che hanno un legame di parentela, amicizia e sono anche unite...