Avevo passato gli ultimi due giorni in totale tranquillità.
Ho deciso che preoccuparmi prima ancora di sapere, non aveva senso.
Però io e Kenan ci eravamo sentiti veramente poco, il minimo indispensabile, cioè buongiorno, buonanotte e qualche messaggio durante la giornata.
Adesso che sto preparando la valigia per ripartire, mi piacerebbe rimanere qui e non dover affrontare il resto.
"In questo momento il tuo fidanzato mi sta un po' sulle palle, ma mi sono procurato questa" mi sorride João porgendomi una busta.
"Cos'è?"
"Apri"
Apro la busta ed estraggo la maglia che contiene, la giro e noto la personalizzazione con il numero 9 e firma e dedica fatta apposta per Kenan.
"Grazie, non pensavo te lo ricordassi" sorrido.
"Dagliela, magari si addolcisce un po'"
"Tu scherzi, io spero che staremo ancora insieme appena tornerò a Torino"
Lui si avvicina e mi abbraccia.
"Puoi sempre venire a vivere qui in caso" scherza.
"Inizierei a sistemarmi una camera" rido.
"Dai andiamo, ti accompagno"
Mi aiuta a mettere la valigia in macchina e poi mi accompagna in aeroporto.
"Voglio che mi avvisi di tutto quello che succede, non vorrei che tu stessi male per questa situazione" mi dice.
"Tranquillo, ti dirò tutto"
Annuisce.
"Chi ti viene a prendere?" chiede poi.
"Federico"
"Federico? E Kenan?"
"Non glielo chiesto, voglio vederlo quando saremo tranquilli io e lui, sai se dovesse sputarmi in faccia qualche verità almeno posso buttarlo fuori" sorrido.
Stavo ascoltando João rimproverarmi per le mie pessime battute quando mi vibra il telefono.
Fort👶🏼🍼
-"Non ci credo che te ne sei andata senza salutarmi""Tecnicamente sono ancora a Barcellona😂"-
-"Tecnicamente te ne stai andando senza salutarmi, meglio?"
"Ciao! È stato bello rivederti"-
"Meglio?"--"Stronza"
"Grazie comunque per domenica sera, mi sono divertita"-
-"Anch'io, quando vuoi"
È vero, era stata una buona scelta uscire con i ragazzi dopo la partita.
Ero stata bene e per un po' avevo staccato il cervello.
E sono quasi convinta che ad un certo punto Hector abbia iniziato a provarci con me. Ho fatto finta di non capirlo e sono andata avanti con la serata.
Arrivammo all'aeroporto e lui mi accompagnò dentro.
"Vorrei rimanere qui" gli sussurro abbracciandolo.
"E io vorrei che tu rimanessi qui, ma devi tornare a casa"
"Ti voglio bene, ci vediamo presto"
Saluto João e salgo sull'aereo.
Prima di partire ho scritto a Kenan intorno a che ora sarei arrivata a Torino, e continuo a fissare lo schermo come se potessi ricevere una risposta.
Spoiler, ho la modalità aereo.
Appena atterro la prima cosa che faccio è cercare Federico con lo sguardo, ma non lo vedo.
"Dai Federico dove sei..."
"Non credo che verrà"
Mi giro di scatto.
"Ken!" strillo, gettando le braccia al collo al mio ragazzo.
"Perché non hai chiesto a me di venire?" mi chiede.
"Non lo so...mi rendo conto che tra noi le cose non vanno nei migliori dei modi" gli rispondo.
"Andiamo ti porto a casa"
Ah ok, quindi non tratteremo l'argomento?
Arrivati in macchina è calato il silenzio, appena l'ho visto all'aeroporto pensavo che ci fossimo lasciati tutto alle spalle.
Ma come al solito sono solo un'ingenua, qualcosa che non va c'è, ma lui non vuole parlarmene.
"Ti ho preso una cosa, cioè in realtà me la sono procurata" sorrido, cercando di iniziare una conversazione.
"Si? Cosa?"
"Ti ricordi quando mi avevi chiesto di-"
Stavo parlando ma vengo interrotta dal millesimo messaggio che arriva dal suo telefono.
"Scusa, dovrei spegnerlo"
La tentazione di strapparglielo dalle mani è tanta.
"Vabbè stavo dicendo, João mi ha fatto avere una maglia autografata da Lewandowski, avevi scherzato sul fatto che la volessi" dico.
"Oddio davvero? Grazie" mi sorride.
Wow, il primo sorriso che vedo da quando è venuto a prendermi!
Finalmente arriviamo sotto casa mia.
"Vuoi che salga per darti una mano con la valigia?" mi chiede mentre stavo per scendere.
"Perché? Non sali con me? Non ci vediamo da quasi una settimana pensavo che volessi passare un po' di tempo con me"
Certo, troppo bello per essere vero.
"Si lo so ma...ho alcune cose da fare e..."
"Senti Kenan, vaffanculo. Ce la faccio da sola, a domani"
Scendo dalla macchina come una furia e sbatto pure lo sportello.
Vorrei solo urlare.
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Senza te, non è abbastanza || Kenan Yildiz
FanfictionRaquel Silva ha 18 anni ed è nata in Portogallo, ma ha passato gran parte della sua vita in Italia, a Torino. Durante le sue vacanze estive a Ibiza in compagnia del suo migliore amico di una vita, Joao Felix, si imbatte nell'ultima delle persone che...