Capitolo 17- The day of remembrance

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Eccomi qui con un capitolo un po' diverso dal solito. Devo ammettere che non è stato facile scriverlo, specialmente una parte in particolare, dove è presente una scena un po' sensibile, per questo motivo, prima della scena metterò questa emoji 💭 così che possiate decide se leggerla o meno.

Tutti gli errori che potrebbero essere presenti verranno corretti in seguito.

A tutti coloro che hanno perso una persona cara e ne sentono ogni giorno la mancanza, sappiate che pur non potendola vedere, quella persona sarà sempre accanto a voi.❤️

E un po', questo capitolo lo dedico anche a te, nonna M, che non sei fisicamente qui, ma nel mio cuore, sempre.🤍👼🏻


BAILEY POV

Mercoledì 16 maggio.

Esiste un pulsante per resettare tutto e tornare indietro, in un determinato periodo della nostra vita? A quanto pare, no.

Se esistesse lo avrei già premuto più che volentieri da tempo.

Oggi sono passati esattamente sette mesi da quel giorno. Il giorno in cui mi sono state portate via le persone più importanti della mia vita, le persone che, adesso, avrebbero dovuto essere al mio fianco, avrebbero dovuto sostenermi e aiutarmi nei momenti difficili.

Invece, per qualche strano scherzo del destino, posso solo ammirarli attraverso una fotografia, pensando che loro siano qui accanto a me a darmi la forza di andare avanti.

Invece, per qualche strano scherzo del destino, posso solo ammirarli attraverso una fotografia, pensando che loro siano qui accanto a me a darmi la forza di andare avanti

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Se avessi a disposizione quel dannato pulsante, tornerei a qualche settimana prima del loro incidente. Passerei più tempo con loro, uscirei di più a fare shopping con mamma e andrei tutte le sere a fare i pic-nic sul lago che papà amava tanto.

Ancora mi viene in mente, uno dei tanti pomeriggi estivi, nei quali mamma lavorava fino a tardi e per non sprecare tempo in casa, papà veniva a chiamarmi e diceva di muovermi perché saremmo andati a mangiare in riva al lago, per goderci il tramonto.

Ancora mi viene in mente, uno dei tanti pomeriggi estivi, nei quali mamma lavorava fino a tardi e per non sprecare tempo in casa, papà veniva a chiamarmi e diceva di muovermi perché saremmo andati a mangiare in riva al lago, per goderci il tramonto

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