Capitolo 5

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Fu a quella festa, organizzata alla casa sul lago dei genitori di Scarlett, che compresi ogni cosa.
Il posto era caotico, pieno di ragazzi che ballavano, bevevano. La musica martellante quasi mi stordiva e persi subito di vista Vincent e Yuki.
Ma ero lì per Alex. Tentai di individuare il suo profumo, ma con tutta la gente stipata in quel posto non ci riuscii. Vagai per un po' per l'enorme casa, fin quando delle urla non mi attirarono nel giardino sul retro che si affacciava su una sponda del lago. Lì era stata montata una gru, con una piattaforma montata in cima, dalla quale alcuni ragazzi si gettavano per fare bungee jumping.
- Alex! Smettila! Vieni giù!-. Seguii le grida della migliore amica di Alex, fin sotto alla scala della piattaforma.
- Scarlett, che succede?- le chiesi.
La ragazza si voltò a fissarmi con occhi sgranati. - Damien... che ci fai qui?-.
- Mi ha chiesto Alex di venire-.
Lei lanciò uno sguardo in alto, poi strinse i denti in un verso esasperato.
Alzai anche io gli occhi e vidi il ragazzo in questione fermo sul bordo della piattaforma, mentre qualcuno gli legava le imbragature alle caviglie.
- Ma non soffriva di vertigini?- le feci notare, sentendo il cuore balzarmi in gola. Avrei voluto arrampicarmi e riportarlo coi piedi per terra, avrei voluto distogliere lo sguardo, ma non feci nulla e non riuscii neppure a distogliere lo sguardo, mentre Alex puntava gli occhi verso il vuoto che stava per inghiottirlo. Vidi le sue labbra piegarsi in un ghigno eccitato, poi saltò, gettandosi a braccia aperte.
Il suo grido mi fece scorrere un brivido sottopelle. Era creato dalla pura adrenalina, di cui riuscivo a sentire l'odore che gli scorreva nel sangue. Per un attimo trattenni il respiro mentre vedevo l'elastico alle sue caviglie tendersi, fino a che la sua nuca non sfiorò la superficie del lago.
Non appena il ragazzo scese, gli fui addosso.
- Si può sapere che hai in testa?- esclamai, piantandomi le unghie nei palmi delle mani per cercare di trattenere la rabbia. Non era il caso che mi trasformassi nel bel mezzo della festa, anche se non sarebbe stato male vedere il panico dilagare tra la folla.
- Ciao anche a te Damien. Scarlett ti ha lasciato di guardia?- replicò Alex, sogghignando.
Notai che nelle sue iridi c'era una sfumatura violacea a cui non avevo mai fatto caso. Eppure ero certo che i suoi occhi fossero proprio blu.
- No. Si è decisa a parlare con Vincent- dissi, indicando con un cenno del capo l'entrata nella quale il mio fratellastro e Scarlett erano spariti.
- In questo caso... vieni con me-.
Mi afferrò per un polso e mi trascinò verso il limitare del bosco che segnava il confine del giardino.
Ci inoltrammo tra gli alberi e raggiungemmo una piccola radura attraversata da un ruscello. Alex mi lasciò e si voltò verso di me, sorridendo.
- Che bel posto- dissi, guardandomi attorno e respirando l'aria fresca e umida del muschio e dei sempreverde che ci circondavano.
- Vengo qui spesso, quando voglio restare per conto mio, per riflettere- mi informò lui.
- Riflettere su cosa?-.
- Ultimamente su una persona... un ragazzo che la scorsa sera mi ha baciato-.
Mi voltai per fissarlo, sgranando gli occhi.
- Avevi detto di non...-.
Alex si avvicinò, ridacchiando.
- So quello che ho detto. Me lo ricordo eccome... ricordo la sensazione della tua bocca premuta sulla mia... e il brivido che mi ha scaldato il corpo- mormorò poi, avvicinandosi e posando una mano sul mio petto.
Il mio battito cardiaco divenne frenetico.
- Alex...- sussurrai.
- Voglio risentire quella sensazione- replicò lui.
Le sue labbra si posarono sulle mie, calde e morbide.
Rimasi fermo per un istante, tentando di controllare il licantropo al mio interno che ringhiava ferocemente.
Poi ricambiai il bacio, stringendo a me Alex, circondandogli i fianchi con le braccia.
La parte bestiale dentro di me si acquietò, mentre muovevo con forza la bocca su quella del ragazzo.
Percepii le sue dita scivolare sul mio petto, fino ad infilarsi sotto alla mia camicia bianca.
Soffocai un gemito e feci indietreggiare Alex, fino a fargli appoggiare la schiena contro il tronco di un albero, premendo il mio corpo contro al suo.
- Alex! Smettila!-.
La voce di Scarlett ci fece sobbalzare. Mi allontanai da lui, voltandomi a guardare la ragazza che si avvicinava a noi, a grandi passi, come una furia.
Alex sospirò, facendosi indietro con le mani sollevate.
- È possibile che non riesca ad avere un attimo di tranquillità? Non sapevo ti avessero nominato mia babysitter...-.
- Va a casa! Sai bene che non puoi fargli questo!- esclamò Scarlett con durezza.
- Perché dovrei? Non credo che Damien voglia che io vada via... giusto?- chiese Alex, rivolgendosi a me.
Scarlett si fece avanti, fissando il suo amico con occhi gelidi. Occhi che divennero luminosi come raggi di sole. Occhi che non erano umani.
Alex storse le labbra in una smorfia di furia.
- Come vuoi tu. A domani Damien-. Il ragazzo mi diede un veloce bacio sulle labbra e se ne andò, tornando verso la festa.
Non appena fu lontano dalla mia visuale, balzai contro Scarlett, trasformato in licantropo.
La bloccai contro una roccia, serrando gli artigli attorno alla sua gola, con le mie zanne ad un soffio del suo viso.
- Sei un lupo mannaro!- osservò lei, sorpresa.
- Cosa sta succedendo? Cosa sei?- ringhiai.
Una folata d'aria improvvisa mi scaraventò indietro, facendomi sbattere la schiena a terra.
Alzai lo sguardo, pronto allo scontro, ma mi bloccai. Non riuscivo a credere a ciò che vedevo.
Sulla schiena di Scarlett si erano aperte due enormi ali dalle piume candide come la neve fresca.
- Ma che.?-.
- Ormai sono costretta a spiegarti tutto- disse, con voce cristallina. Poi con sguardo truce aggiunse:
- Quel ragazzo non è Alex-.

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Angolo autrice :
Salve a tutti!  Volevo solo avvisare che ho pubblicato il primo capitolo di Zanna Bianca una storia di lupi mannari! Fatemi sapere che ve ne pare!

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