Wish you were here

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Sono passati quindici lunghissimi giorni da quando Luke e Ashton hanno fatto l'incidente, quindici lunghissimi giorni da quando non sento la sua voce, non lo guardo negli occhi, non lo sento toccare il mio corpo.
Il desiderio di stare tra le sue braccia cresce ogni giorno sempre di più, insieme al mio dolore.

Non riesco a mangiare e quel poco che mangio lo rigetto subito dopo nel water. E' già tanto se bevo. Alcune notti mi ritrovo a pensare che potrei soffocare nelle lacrime tanto non riesco a respiare. Samantha ha deciso di stare dai suoi e Jace ha deciso di trasferirsi momentaneamene in stanza con me e quasi ogni sera dorme accanto a me stringendomi forte.

I suoi abbracci mi aiutano, ma non abbastanza. Mi aiutano a rilassarmi e prendere sonno, ma non appena mi sveglio la prima cosa che sento è un forte vuoto allo stomaco e la solitudine dentro di me.
So che non dovrei farlo, ma appena sono sola prendo il telefono e guardo le sue foto, le nostre foto, i nostri video e rileggo i messaggi. Messaggi, messaggi senza senso, stupidi e poi arrivano quelli dolci. Quelli lunghi papiri che ti spaccano il cuore in mille pezzi e ti distruggono lo stomaco più di una bomba, quelli che ti fanno piegare in due per il dolore, accasciare a terra per la mancanza di forza di stare in piedi e piangere fino a quando non hai più lacrime da versare dagli occhi ma solo dal cuore.

Sono quindici lughi giorni che quando cammino nel corridoio la gente mi guarda compassionevole, altri mi fermano e mi chiedono se ci sono novità, scuoto la testa e mi allontano da loro. A lezione è sempre una tortura, spero sempre che la porta si apra e che la preside mi chiami urgentemente e mi urli addosso che si sono svegliati, che Luke si è svegliato.
La lezione di musica è quella che mi provoca più ansia, perché proprio in quella lezione ho ricevuto la brutta notizia.

Le lezioni di religioni, le mie lezioni di vita, inizialmente le frequentavo poi ho smesso. Si parlava troppo di vita, di amore, di sentimenti, di prove di coraggio. Abbandonai anche il compito di scrivere ciò che provavo in quella giornate perché anche sollevare una penna era diventato troppo faticoso per me.

Spesso Jace entrava in stanza con il pranzo al sacco e per quasi le stesse volte se lo ritrovava chiuso nel punto in cui lo aveva appoggiato.

Dormivo nella speranza di dimenticare, di non sognare nulla, solo di scappare da questo mondo così reale e così crudele, per scappare dal dolore.

Mamma e papà erano passati diverse volte per vedere come stavo e chiamavano tutti i giorni per sapere se c'erano novità. Ogni volta la stessa risposta: non si sono ancora svegliati.

Non ancora.

Quell' ancora mi dava un filo di speranza che presto si sarebbero svegliati ma si sa, con queste situazioni non si sanno mai i tempi. Uno può rimanere in coma ore, o mesi o anni...

I giorni iniziano diventare settimane piene, e le settimane piene stanno per raggiungere un mese di coma... perché sì, loro erano in coma.
Sono riuscita ad ammetterlo a me stessa dopo qualche giorno. Preferivo ricordarmi che stavano semplicemente dormendo per effetto dei farmaci pesanti, ma sapevo benissimo che era una stronzata enorme quello che cercavo di spiccicarmelo bene in testa.

Anche questa mattina mi sveglio con quel forte senso di vuoto e peso allo stomaco. Non ho più lacrime da piangere tranne quando non piango per molte ore durante il giorno. Penso di aver causato un danno permanente agli occhi a forza di piangere.
Guardarmi è impossibile ho un aspetto orribile: sono dimagrita di qualche chilo, ho le occhiaie scure sotto gli occhi che sono gonfi e rossi, i capelli sempre spettinati, e il mio sorriso se propri devo sorridere diventa una smorfia.

Oggi c'è lezione di musica e dobbiamo esibirci. Sì dobbiamo, me compresa. Non so dove ho trovato la forza o la volontà per farlo, ma sento il bisogno di esprimere tutto quello che sto provando in una canzone. Ho chiesto a mio fratello e alla sua band di aiutarmi quindi ora insieme a loro e ai loro strumenti ci stiamo dirigendo verso l'aula.

Blue eyes ~Luke HemmingsDonde viven las historias. Descúbrelo ahora