Il dipinto.

1.2K 136 103
                                    

Sono fottutamente sfinito, sto lavorando troppo a questo ritratto, mi fa male la mano e mi stanno venendo i calli per colpa dei pennelli che tengo troppo stretti per rifinire ogni minimo dettaglio del dipinto. È così bello che quasi mi dispiace doverlo dare a Frankie...

Non vedo Mikey da quando ho cominciato il ritratto, non ho nemmeno mangiato... mi sento male. Faccio colazione con le prime cose che trovo davanti a me e corro a scuola. Perché sto correndo? Tutta questa energia inaspettata è semplicemente... wow.
Frankie OVVIAMENTE non era ancora arrivato. Ansia.
E se il dipinto non gli piace? Ancora ansia.
Se mi prendesse in giro perché fa semplicemente schifo? Troppa ansia.
Il dipinto l'avevo coperto con un telo nero, abbastanza spesso da non lasciar trapelare nessun dettaglio. Nessuno doveva sapere di quell'opera.
Appena entrati in classe le mie narici sentirono solo un odore: quello del sangue. Un'altra ragazza è stata sverginata in quell'aula o cosa? Magari fosse così, eh Gee?
Frank era accerchiato dagli stronzi della classe, non riuscivo a vederlo, ma sapevo che era lui. C'era il suo zaino sul banco. Stavano picchiando il mio Frankie. Mi avvicinai lentamente a quella matassa di ragazzi e, con delicatezza, posai il dipinto sul banco insieme allo zaino. Troppo codardo, sei troppo codardo. Picchiali, avanti. No. Picchiali, adesso. No, non voglio. Non te lo sto chiedendo, fallo, adesso. Cosa dirà Frank?
Al diavolo.
Spostai da sopra Frank quei bruti, l'adrenalina era la sola cosa a smuovermi. Trascinai Frank poco lontano, presi il suo viso sporco di sangue e pieno di lividi e ferite fra le mani e lo guardai.
-Frankie, che cosa cazzo è successo? Perché ti hanno picchiato? E boom. Frank perse i sensi.

Il Prof. Bryar, arrivato in quel preciso istante, mi aiutò a portare Frank in infermeria, dove l'infermiera -che più che un'infermiera sembrava un armadio col rossetto- gli mise milioni di cerotti e bende, sacchetti di ghiaccio sparsi per il corpo.
Bryar mi diede il permesso di stargli accanto, quindi saltai le lezioni quel giorno.

-Frankie? Frankie sei sveglio? Dissi stringendo poco la sua mano inerme.
-G-Gerard? Aprì gli occhi lentamente, come se gli costasse una fatica immensa. Dio, sono così felice che si sia ripreso.

La mia sete di sapere era troppa.
-Perché ti hanno picchiato? Non riuscivo quasi a tenergli la mano, avevo paura di fargli male.
Con molto sforzo riuscì a parlare.
- Gerard, io me ne vado... Ricordi i problemi che avevo nella vecchia scuola? Ecco. Non posso stare qua, non posso stare da nessuna parte. L'unico posto in cui posso stare finalmente bene è quattro metri sotto terra, in una morbida bara nera con delle rose rosse al petto.
Non sapevo cosa dirgli, non avevo parole. Lo lasciai nel lettino dell'infermeria, senza dire nulla. Tornai poco dopo con il dipinto in mano.
-Frankie, so che non aiuterà molo, ma... ricordi il dipinto che mi avevi chiesto? Ecco,io... E alzai il telo nero, scoprendolo.
Si alzò a sedere e con un gesto della mano se lo fece porgere. Lo guardò esterrefatto per un quarto d'ora.
-Gerard, io non... è bellissimo. Grazie.
Sembrava non provare più nessun dolore. Si alzò e mi abbracciò fortissimo, sussurrandomi "Grazie Gee" all'orecchio. È questo quel che si prova quando si è felici?
Dopo si rimise a letto, tutto contento, e passammo il tempo restante ad ascoltare musica.

Solo quando lo portai alla macchina nera che come sempre lo prendeva, mi ricordai del suo "io me ne vado" e mi si strinse il cuore. Prima di chiudere la portiera, sussurrai a Frank "Non te ne andrai davvero, giusto? Non andartene, sei tutto ciò che ho." e non rispose, sorrise e scosse la testa per dire "no, non me ne vado". Prese la maniglia dello sportello e lo chiuse, e la macchina partì.
Cominciai ad urlare a quei bastardi che l'avevano picchiato. Urlai "FRANKIE NON VA VIA FRANKIE NON VA VIA" nelle loro facce, sputai ai loro piedi e corsi via ridendo come un coglione.

Perché mi fa questo effetto, cazzo. Cosa ha di diverso? Anzi, cosa ho di diverso?
Non è che...

Me ne sto innamorando?

***

Hopeless RomanticWhere stories live. Discover now