It hurts.

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Gerard;

Mi fa male la testa. Mi fa tanto male la testa. Dentro ci rimbombano ancora le parole di mia madre, ed i ricordi dei pugni di mio fratello dritti in faccia. Fa male, non posso continuare così.
A me dispiace, di essere così. Mi dispiace per mia madre. Mi dispiace per Mikey. Mi dispiace per Frank.
Io so per certo che gli farò del male. Lo so, non c'è bisogno di... Di dire altro.

Dopo quel giorno, non ne parlammo più. Passavamo le giornate a , ed io pian piano smisi di piangere ogni giorno. Al mio cellulare arrivavano solo tre tipi di messaggi: Frank che, da scuola, mi diceva che gli mancavo; il gestore che mi informava che la ricarica era stata effettuata; Mikey che mi scriveva messaggi come "fai schifo, non ti far più vedere in giro o giuro che ti ammazzo" o "tua madre piange sempre per colpa tua, sei una merda."
Frank voleva lo bloccassi, che lo eliminassi dalla mia vita. Ma hey, è mio fratello. Nonostante tutto gli voglio un bene dell'anima.

E sì, che mi chiamino stupido.
Ma non riesco ad odiare mio fratello.

***
Uscì di casa dopo... Due settimane? Tre? Non lo so, non ho più tenuto il conto del tempo da quella notte. Ma l'importante è che uscì, dopo che Frank, un giorno sì e l'altro pure, mi assillava con "Dai Gee! Esci! Esci con me, senza di me, ma esci!", mi decisi.

Era notte, avevamo appena finito di cenare e Frank era crollato sul divano, pieno di stanchezza e dolore addosso. Gli stavo facendo male, troppo male. Meglio togliersi di torno, pensai letteralmente.
Conoscevo bene la parte più malfamata di Belleville, sapevo chi metteva in giro cose e chi toglieva di mezzo altre.

Mi diressi verso il parco dove fu trovato un cadavere, proprio pochi giorni prima e vidi subito Austin: il più grande spacciatore di tutta Belleville. Sembrava tutto tranne che uno spacciatore. Con quegli occhioni dolci ed il sorrisone, non sembrava proprio un "cattivo ragazzo".

"He-Hey, Carlile..." Dissi timidamente avvicinandomi. Tutti i ragazzi e le ragazze attorno a lui si dileguarono in un attimo, lasciandomi solo con quel ragazzo troppo, troppo alto.
"Ah, sei Way, giusto?" Alzò un sopracciglio, indicandomi. Poi abbassò la mano, ficcandosela in tasca.
"Cosa ti serve?"
"Topina marrone." A Belleville, significava "eroina".
"Subito." Disse, per poi dileguarsi dietro un albero. Era molto grande, quindi non vidi cosa stesse facendo e dove la prendeva, ma poco importava. A me serviva. E subito.
Dopo dieci-quindici minuti tornò, porgendomela dentro una bustina trasparente.
"Qu-Quanto ti devo?"
"Niente, mi stai simpatico." Sorrise, portandomi dentro un po' di calore.
"Grazie, Austin."

ECCOMI.
HAHAHA MI PIACE METTERE ANSIA.
Pipol, mi dispiace per aver aggiornato così tardi e di aver scritto così poco.
So che mi odiate, sks
Vi amoh.
Enjoy<

Hopeless RomanticWhere stories live. Discover now