"Facciamo dopo?"

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Frank;

Fra me e Gee c'è qualcosa che non riesco a spiegare. Sai quando senti quella scintilla appena vedi qualcuno, che ti fa provare cose... Belle? Ecco. Dio, non so come dirlo. È così... Gerard. Non c'è altro modo per definirlo, è semplicemente Gerard.

***

Quella notte non dormii quasi per nulla. Gerard era la sola ed unica cosa che mi passava per la mente, e non voleva lasciare la mia testa.
Cosa ho di così speciale? Perché ha scelto me? Non riesco a spiegarmelo. Ma oh, non potrei chiedere di meglio.

Ero al settimo cielo. Gerard era mio, era solamente mio. Mi avrebbe protetto e non sarei mai più finito all'ospedale per i pestaggi, sarei stato finalmente bene.

Ma lui? Lui sarebbe stato bene?

Non sapevo come dirglielo, ma io conoscevo il suo segreto, la sua vergogna. Oh, e che disgrazia esserne venuto a conoscenza.
Le braccia di Gerard erano... Sfracellata. La parte del suo candido collo era coperta dal colletto della camicia era piena di tagli, tentativi di suicidio, credo... Non ho mai avuto il coraggio di provarci.
Pensai che un giorno, quando... -dio, quanto mi imbarazza pensare a queste cose- quando faremo l'amore, vedrò cose che... Brr. Mi sento male solo a pensarci, mi salgono le lacrime.
Perché una persona meravigliosa come lui soffriva così... Così tanto? Cosa lo spingeva a farsi del male? Non ne ho la minima idea, e probabilmente non lo voglio nemmeno sapere.
L'avrei fatto smettere, lo giuro. L'avrei reso felice, pur di metterci in mezzo la mia stessa fottuta vita.

***

Uscì di casa prima del solito ed andai a scuola, per la prima volta, a piedi. Avevo paura a camminare da solo, ma il sol pensiero che Gee era seduto là, a fumare le sue sigarette per ammazzare il tempo, mi dava un nonsocché di coraggio che mi è sempre mancato.
Arrivato davanti al cancello della scuola (ovviamente, in ritardo) appurai che non ci fosse nessuno a parte Gerard e gli corsi incontro. Lui, vedendomi, si alzò in piedi ed aprì le braccia per accogliermi in esse. "Oh Gee, mi sei mancato." Dissi stringendolo, sorridendo contro il suo petto. "Anche tu Frankie, anche tu..." Poi prese il mio viso fra le mani, mi alzò un poco -perché diavolo devo essere così dannatamente basso?- e mi baciò dolcemente. Oh, quanto sono belle e morbide le sue labbra.
Ci staccammo e prese la mia mano, incrociando le nostre dita, ed entrammo in classe. Non vi sto a dire tutti i "froci! I froci si sono messi insieme! Che bel quadretto di froci del cazzo!" & co. che dovetti subire quella mattina, ed i continui "lasciali perdere." Di Gerard, che vedeva i miei occhi lucidi ad ogni insulto.

In fondo, cosa ci potevo fare se ero così?

Durante l'ora di chimica del professor Leto, presi un sorso di un intruglio giallastro che stavo preparando. Era così invitante...
Gerard, ovviamente, si offrì di portarmi al bagno per sciacquarmi la bocca. Avrei volentieri sostituito quel saporaccio a quello delle dolci labbra di Gerard.

Gerard;

Dio, sto con un idiota. Che cazzo gli passava per la testa mentre guardava quel fottuto coso giallo?!
Uh, ma non posso essere arrabbiato con lui... Andiamo, è troppo tenero per essere in collera con lui.

Lo trascinai al bagno e gli ordinai di sciacquarsi più e più volte la bocca con l'acqua del rubinetto. Ovviamente, lo fece.
"Che merda" leccò un fazzoletto di carta. "sembrava buono..." Risi ed uscì dalla mia tasca una merendina (un po' schiacciata) al cioccolato. Gli brillarono gli occhi e la prese subito, mangiandola in un batter d'occhio. "O-Ora posso baciarti, Gerard?" E me lo chiedi pure? Bah.
Annuì e lasciai che il nanetto si alzasse mettendosi in punta di piedi, poi lo presi dalle cosce e lo misi su di me, come se fosse un dolce koala. Lui allacciò le sue gambe attorno ai miei fianchi; potevo chiaramente sentire la sua erezione premermi addosso. No no no no, Gerard calmati.
Prese ad ansimare sulle mie labbra, a strusciarsi su di me. Inutile dire che lui sentì la mia erezione.
"F-Frank, n-non qui..." Riuscì a dire fra un leggero ansimo e l'altro.
Si avvicinò al mio orecchio e disse "Allora... Facciamo dopo? A casa mia?" Con una voce che, Dio, mi fece eccitare in modo assurdo.
Annuì facendolo scendere e baciandolo un'ultima volta, per poi uscire dal bagno mano nella mano con lui.

Frank;

Calmo Frank, calmo. Oggi pomeriggio vedrai i suoi... Cazzo, non ci pensare. Pensa solo a quanto sarà bello, okay?

Entrambi aspettavamo un'unica cosa: la fine di quelle maledette lezioni.

***
HEYHEY.
Eh sì, sono bastarda e faccio finire qui il capitolo.
Sotto consiglio di una mia amica (Ramona tivvibbi) ho preso a scrivere anche i pensieri di Frankolo, e mi piace com'è venuto.
Sfornerò (probabilmente anche di più) un capitolo al giorno, ora che ne ho la possibilità (e soprattutto l'ispirazione).
Enjoy<

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