48. Erase And Rewind

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Prima di leggere dovete sapere che questo capitolo non è la realtà; il "what if" indica cosa sarebbe successo se alcune cose non fossero accadute o fossero andate diversamente dalla storia canonica. Buona lettura!


What if...

Il destino è un arma a doppio taglio: puoi credere di esserne il fautore, puoi credere che le scelte siano tue, che nulla sia già stato scritto, oppure puoi credere il contrario. Le carte mescolate in tavola troveranno sempre un modo per avere senso, le tessere del puzzle a ricomporsi.

Il dolore arriverà sotto nuove spoglie, la gioia anche.

Perché se deve succedere, succederà, bisogna solo attendere...


CAPITOLO 48

Erase and Rewind*


Quella mattina Harry non riuscì a saltare la scuola perché sua madre insistette per accompagnarlo personalmente nell'edificio scolastico poco fuori dal centro di Brighton. I suoi piani romantici e la sua sorpresa per Nick vennero annullati con grande tristezza del ragazzo, allora diciassettenne, che preparava da giorni la sua fuga romantica. Aveva appena preso la patente e sentiva di essere libero, ma di tutti i posti al mondo nel quale sarebbe potuto andare, aveva scelto proprio quello, proprio l'appartamento moderno di Nick nel centro a Londra, quello dalle pareti verde acido, dai lampadari a forma ellittica e dal letto rotondo.

Le cose non andarono così.

Quindi quel giorno Harry seguì le lezioni: matematica, letteratura, scienze naturali e francese. Con il suo broncio appena accennato, di quelli che rendevano le sue labbra carnose ancora più "a papera", affrontò la giornata pensando all'amore della sua vita, quello che gli aveva rubato il cuore in una spiaggia, quello dal lavoro eccitante, quello più grande di lui, quello dai mille regali, ma che anche un suo solo abbraccio protettivo sarebbe bastato. Il suo primo amore, la sua prima volta, l'uomo che l'aveva reso uomo con dolcezza. La bottiglia di champagne comprata per festeggiare rimase così sotto al piccolo letto ad una piazza della sua stanza in Chapel Street, quella dalla quale riusciva a sentire il rumore del vento soffiare sulle onde del mare.

L'effetto farfalla** di quel cambiamento di progetti, mutò tutto, mutò ogni cosa, come una piccola spinta ad un corpo ormai fermo che avrebbe ripreso il suo moto.

Così Harry non tentò il suicidio a diciassette anni, non cadde in depressione, non riempì la vasca d'acqua e vi ci si immerse con una lametta. Gemma non lo trovò svenuto in una pozza di sangue, i dottori non gli diedero i punti di sutura, sua madre non pianse, suo padre non se ne andò di casa. Il piccolo ragazzo dai capelli ricci e crespi non smise di ridere, non smise di essere felice di vivere. Nessun senso di colpa, nessun colpo d'arresto: una strada dritta davanti a lui, da percorrere in scioltezza.

Non si nascose per anni dietro alle sue maschere, non affrontò l'apatia e la solitudine, non andò alla ricerca del dolore fisico solo per sentire di nuovo qualcosa, qualsiasi cosa fosse. Il dolore restò nel suo letto di foglie secche e scricchiolanti, le droghe non entrarono mai nel suo corpo, nessun tatuaggio lo marchiò a vita. Harry era fatto di fiocchi di neve bianchi da baciare, ingenuo e provincialotto, non pensava ai cambiamenti che di lì a poco lo avrebbero stravolto.

Rimase il sognatore che nel profondo era, quello che amava leggere in riva al mare per poi divertirsi la sera, quello da fare l'amore con il suo fidanzato forte e dolcemente, per poi farsi stringere, perché Harry amava essere protetto, amava le rassicurazioni. Non voleva che i suoi occhi fossero tristi perché la tristezza non gli apparteneva in sella al suo motorino per i vicoli della città. Era giovane e lo sarebbe rimasto per sempre, non voleva responsabilità, non voleva preoccupazioni e non ne aveva.

No Sound but the WindWhere stories live. Discover now