Tutta colpa mia.

585 62 33
                                    

Maria's pov

Ansia...paura...panico...tutto questo mischiato insieme in un frullatore rispecchiavano soltanto una minima parte di quello che stavo sentendo io in quel momento, era come se stessi guardando la scenda dall'alto, come se una parte di me, quella razionale, si fosse staccata dal corpo per vegliare su entrambi..Già entrambi...perchè quella che stava seduta a terra a piangere e ad urlare accanto al corpo inerme di Ignazio non ero io...Era il guscio di una ragazza, io mi sentivo come se fossi stata gettata fuori dal mio corpo, come se non ci fosse più spazio per me, come se tutto il mio corpo fosse stato occupato da quelle sensazioni, che tanto malvagie avevano saputo prendere controllo di me stessa. Intorno a me...panico totale, gli agenti che fortunatamente erano riusciti a riacchiappare Lorenzo che era stato ammanettato e in quel momento stava per essere scortato in una volante della polizia. Accanto a me Emilia se ne stava li in piedi, col cellulare all'orecchio mentre effettuava quella che mi sembrava la milionesima chiamata ma a me poco importava di quello. E strinsi di nuovo forte Ignazio a me.

"Non sembra grave il colpo...infondo è la gamba che ha colpito."

"Potrebbe prendere infezione stando li a terra, dovremmo spostarlo."

"Ha perso i sensi...l'ambulanza dovrebbe essere qui a momenti."

"Dobbiamo spostarlo...sta perdendo troppo sangue."

Tutto questo vociare che mi si espandeva intorno...la gente che si accalcava nell'entrata del vico per vedere, ragazzine urlanti in lacrime.

"Ma quello non è il cantante de il volo?"

"Oddio...Ma quello è Ignazio Boschetto...chiamate qualcuno subito."

E la gente che si accalcava, e le chiamate all'ospedale che aumentavano e i respiri di Ignazio che si facevano sempre più deboli, era stato colpito al polpaccio destro, se fosse stato preso in tempo non sarebbe stato una cosa tanto grave...ma l'ambulanza stava tardando ad arrivare e il sangue continuava a sgorgare a fiocchi dalla sua gamba, i suoi jeans che ormai erano stai macchiati dal sangue e le mie mani che ormai erano imperlate di sangue...del suo sangue. Con una mano cercavo di fermare l'emorragia che in quel momento non voleva saperne di arrestarsi, anzi continuava imperterrita la sua corsa per far uscire quanto più sangue possibile. I miei singhiozzi che intanto erano l'unica cosa che riuscivo a sentire come non ovattata. L'odore pungente del sangue mi invadeva i sensi arrivandomi fino al cervello, la vista annebbiata dalle troppe lacrime, con una mano spostai leggermente il ciuffo di capelli di Ignazio che nella caduta gli era arrivato sulla faccia, fortunatamente non aveva battuto la testa a terra poichè si era tenuto a me, ma comunque la collisione era stata grave. Il sangue non smetteva di uscire... i suoi respiri che da forti diventavano impercepibili. Sentivo Emilia gridare contro il microfono del cellulare, la folla impazzita, i poliziotti che richiamavano all'ordine, mi accovacciai di più sul suo corpo, come a volergli fare scudo di tutte quelle urla, come a volerlo proteggerlo da tutto quello che stava accadendo.

'Dovevo esserci io al suo posto...non lui...lui non centrava niente con questa storia...era tutta colpa mia...tutta colpa mia.' era l'unica cosa razionale che riuscivo a pensare in quel momento.

"Amore mio...ti prego svegliati...ti prego...Ignazio ti supplico, apri gli occhi...ti prego.." sussurravo al suo orecchio mentre me lacrime non smettevano di scorrere dai miei occhi, bagnando tutto...anche il suo viso. Ma Ignazio non pareva dare segni di vita, non pareva svegliarsi, iniziai a scuoterlo leggermente, lo sentii muovere la mano sull'asfalto alla ricerca di qualcosa, subito gliela presi con la mano libera, l'altra era ancora premuta sulla sua coscia nel vano tentativo di fermare il sangue che man mano si stava estendendo in una pozza che era riuscita a raggiungere anche me.

Dimmi che mai, che non mi lascerai mai!Where stories live. Discover now