Pronto per questa nuova vecchia vita

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Apro gli occhi, li richiudo e li apro ancora.
Respiro profondamente l'aria della mia vecchia vita. Sa di delusione.

Samantha mi stringe la mano e mi accarezza le nocche con le dita per tranquillizzarmi.
Un sacco di persone girano attorno a noi, urlando, ridendo e piangendo.
Prendo un altro respiro profondo e mi rilasso ascoltando il rumore delle valigie scarrozzate da tutte le parti.
Poi Samantha stringe ancora di più la mia mano.

"Nicole"

Sussurra sorridendo. Ed io guardo davanti a noi.
La vedo, e sento le lacrime salirmi agli occhi e sorrido, perché è ciò che mi provoca la sua presenza quì e adesso.
Le vado incontro e l'abbraccio facendola sorridere. Sento il suo odore e le accarezzo i capelli, perché lei è la cosa più importante ora.
Mi stringe forte e mi dice che è felice di vedermi. Le dico la stessa cosa, perché è la verità. Una verità che mi costa cara.
Non dovrebbe provocarmi felicità essere quì, e infatti non è il trovarmi quì che mi fa stare bene, ma l'odore del suo profumo alla vaniglia, che me la ricordava nelle notti più buie.
Mi stacco da lei, come quando ero partito, e la guardo negli occhi come allora, stavolta brillano di gioia.

"Sono felice di averti di nuovo quì"

Dice contenta osservandomi. La sua voce è cambiata, è una donna adesso.
Non ha più il piercing al naso, ma ha una boccola che le incornicia il labbro inferiore, e sorrido perché è rimasta la stessa.
Io annuisco e le presento Samantha.
Sam è la mia migliore amica, a Chicago è sempre stata disponibile, e ha accettato di venire in questo posto per sostenermi ad ogni mia caduta, perché lei sapeva che sarebbero state tante.
I suoi capelli rossi adesso, le scorrono lungo una spalla in una treccia ben fatta, e mi ricordo solo ora di, quando liberi come fiamme, svolazzavano al vento.
Entro in macchina di mia sorella, e rimango stupito, perché mi accorgo che il tempo è volato. Il viaggio è lungo, l'aereoporto dista un pò dalla mia città natale, e le domande di Nicole e le risate di Samantha non allentano la tensione che mi si sta creando dentro.
Rivedrò mia madre, dopo tre lunghi anni, e risentirò la sua voce, fatta più dura col tempo. Rivedrò mio padre e il suo sorriso falso che-parola di Nicole-ancora tiene stampato sul volto. Rivedrò tutti, coloro che mi odiavano e che mi amavano, ma cerco di sorridere per nascondere la preoccupazione che ho dentro.
Arriviamo davanti alla mia vecchia casa e un leggero calore mi avvolge, facendomi sorridere veramente.
Busso alla porta mentre Nicole e Samantha prendono le valige.
Lei apre e ci fa accomodare.
La abbraccio forte e la guardo negli occhi. Adesso tutta la paura è passata.
La sua pelle chiara è ormai invecchiata dalle rughe, ma è sempre bellissima.
Samantha si presenta a mia madre, che l'accoglie con dolcezza.

"Resteremo quì per qualche mese"

Ricordo a mia madre.

"Dobbiamo solo trovare un appartamento"

Saliamo le scale mentre le valige sballottate a destra e sinistra fanno rumore.
Io riconosco lo scricchiolio e sorrido perché tutto è cambiato quì e mi rendo conto che il tempo cambia tante cose ma alcune restano sempre le stesse, come mia sorella.
Entro dentro la mia vecchia stanza. Anche questa è rimasta uguale. Libri sparsi per la scrivania e mi aspetto di vedere una Nicole più giovane, che cerca i suoi colori o curiosa tra le mie cose, ma lei non è lì a curiosare, ma è quì dietro, che chiacchiera con Samantha e le mostra la stanza degli ospiti. Credevo che il tempo riuscisse a cambiare ciò che provavo entrando in questa stanza. Credevo che entrandoci tutto sarebbe svanito, e invece mi accorgo che la maggior parte della mia vita, dei miei ricordi,è rimasta quì dentro.
Mi butto sul letto, morbido come allora, e non so se sono pronto per questa nuova vecchia vita.

CrossroadsWhere stories live. Discover now