29. Just Me And You... And Also Kim

2.3K 141 23
                                    

29.

Il taxi si ferma proprio di fronte alla piccola casetta arancione e Charlie, così si chiama l'autista, ci fa scendere aiutandoci con le quattro valige. Lo ringraziamo pagandolo dopodiché riparte sulla piccola automobile gialla lasciando sia me che Louis all'entrata di casa.
Salgo velocemente i quattro scalini che portano alla scura porta di legno e suono il campanello impaziente.
Appena la porta si apre rivelando la figura non troppo alta di mio padre, sorrido contenta buttandomi senza pensarci troppo nelle sue braccia.

"Oddio tesoro sei proprio tu". Mi tiene stretta a lui per qualche secondo finché non si accorge anche di Louis.

"Ehy Louis tutto bene?". Mio padre si stacca da me scendendo in poco tempo i pochi gradini e abbraccia Louis dandogli poi una pacca sulla spalla. Il ragazzo annuisce in risposta e sorride felice nella mia direzione.

"Bene, ora che ho finalmente rivisto la mia bambina dopo tutto questo tempo, ecco le chiavi della mia auto, mi raccomando però, tornate per cena". Guardo confusa i due uomini che si guardano complici e mi avvicino a loro mentre Louis prende il mazzo di chiavi mettendoselo nella tasca dei jeans.

"Scusate ma dove dovremmo andare?". Dico veramente disorientata cercando di capire cosa sta succedendo. Perché non possiamo semplicemente entrare in casa e sistemare le valigie come delle persone normali?

"Oh tesoro è una sorpresa ma penso che tu la gradirai veramente tanto". Afferma sicuro mio padre sorridendo per poi lasciarmi un veloce bacio sulla guancia e rientra in casa urlando un sonoro ciao che mi lascia inspiegabilmente senza parole.

"Su andiamo, dobbiamo sbrigarci se vogliamo tornare qui per cena". Louis prende due valigie trascinandole velocemente fino all'auto di mio padre e io sospiro imitandolo. Odio quando mi tiene nascoste le cose.

Saliamo entrambi sui sedili e, dopo che Louis guarda qualcosa al telefono, accende il motore immettendosi sulla strada. Dopo circa dieci minuti di tragitto, Louis accosta al marciapiede e spegne l'auto. Lo guardo mentre, emozionato come non mai, scende velocemente dalla macchina venendo ad aprire la mia portiera.

"Dai dai veloce". Mi prende per mano tirandomi letteralmente giù dall'auto finché non ci fermiamo di fronte al portone di una palazzina a due piani con quattro terrazzi e varie finestre, alcune aperte ed altre chiuse.

Louis estrae dalla tasca della felpa un mazzo di chiavi e infila a caso una delle tre chiavi nella serratura ma probabilmente è quella sbagliata visto che non si gira, quindi ne prova un'altra e, questa volta, la chiave fa un giro completo finendo con un lieve 'click' che fa aprire il portone.

Quando Louis fa per riprendere la mia mano per dirigersi verso l'interno di questo palazzo in cui non ho ancora ben capito cosa ci dobbiamo fare, mi sposto all'indietro guardandolo seriamentre e il sorriso sulle sue labbra si spegne leggermente. Non entrerò lì dentro finché non avrò una spiegazione.

"Louis voglio sapere cosa diamine ci facciamo in questo posto, adesso". Dico guardandolo dritto negli occhi mentre lui sbuffa alzando gli occhi al cielo.

"Puoi per una volta seguirmi e aspettare due minuti? Ti racconterò tutto mentre saliamo. Promesso". Porta la mano destra sul cuore con fare teatrale e sospiro scuotendo la testa sconsolata. Devo fidarmi. Dopotutto è il mio ragazzo, giusto?

Faccio un passo in avanti e lui subito esulta felice prendendomi la mano e correndo verso le scale. Rischio di inciampare quasi tre volte in trenta scalini ma finalmente, arrivati al secondo ed ultimo piano, Louis si ferma di fronte alla porta bianca sulla sinistra. Da quel che ho notato ci sono quattro appartamenti, due per piano l'uno di fronte all'altro. Cerco di guardare se c'è scritto qualche nome sul campanello o sulla porta di casa ma nulla, potrebbe essere disabitata.

𝟹𝟼𝟻 • 𝚜𝚎𝚚𝚞𝚎𝚕 "𝟼𝟶 𝙳𝚊𝚢𝚜" [𝚕.𝚝]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora