Shame

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*Un mese dopo*

«Sto per compiere ventidue anni e sono sempre allo stesso punto» mormorai, respirando a pieni polmoni l'aria fresca di Marzo.

«E' colpa tua, ti avevo detto di uscire con quello, ma tu hai rifiutato» prese un sorso della sua birra, poggiando la bottiglia di vetro al suo fianco, mentre alcune macchine ci passavano davanti.

«Ma scusa, tu volevi farmi uscire con un trentenne pelato e arrapato! Secondo te mi avrebbe insegnato a fare qualcosa oltre ad odiare il sesso e il genere maschile?» alzai un sopracciglio guardandolo.

«Sei incontentabile» si lamentò come sempre.

Rimanemmo in silenzio non sapendo bene cosa dire. Avevamo passato giornate intere in giro per cercare qualcuno con cui parlare, ma tutti passavano oltre –letteralmente parlando- e questo mi dava veramente fastidio, forse era per colpa di Harry, gli avevo ripetuto tante volte di tagliarsi i capelli dato che somigliava ad un barbone, gettando su di me una cattiva luce, soprattutto quando mi metteva un braccio sulle spalle.

«Tenete, prima che vi ammaliate» mamma ci posò sulle schiene una grande trapunta calda, lasciandoci poi di nuovo soli.

«Mi sento così imbranata...Sono vecchia ormai» sbuffai afflitta, stringendomi di più per entrare meglio al di sotto della trapunta.

«Non sei vecchia!» si alterò.

«Sì che lo sono. Sono vecchia e sola» misi il broncio.

«Non sei sola, hai me!» sbottò.

«E sai che me ne faccio di te?» lo guardai finalmente, accorgendomi che aveva il naso rosso.

«Fanculo, Ellen! Basta, mi hai rotto il cazzo» si alzò in piedi, scendendo gli scalini del porticato, mettendosi subito davanti a me «T'insegno io» sbottò stanco di quella situazione, quasi quanto me, se non di più.

«Sei matto?» sbarrai gli occhi.

«Io non ce la faccio a sentirti lagnare ogni cinque minuti, e poi qui le cose non si smuovono e dato che per ora rimango a Londra ti do una mano io» fece spallucce.

«Ma-Ma è imbarazzante» feci un smorfia.

«Sì, lo è, ma sono così stufo di questa cosa che mi strapperei i capelli a morsi»

«Sei esagerato, se non ti va di aiutarmi basta che me lo dici, non ti uccido mica» feci spallucce, tirando su col naso, prendendo la trapunta da terra per sollevarla e portamela addosso, coprendomi meglio.

«Poi mi verrebbero i sensi di colpa»

«Sei serio?!? Ti stai proponendo solo per paura dei sensi di colpa!? Harry, sei quasi peggio di Karen!» esclamai allibita.

«Ma no, che hai capito?» sbuffò tornando a sedersi al mio fianco, che gli porsi riluttante il suo lato di trapunta, che si rimise sulle spalle «Non lo farei mai solo per i sensi di colpa...E' solo che non mi va di lasciarti sola in un momento come questo e dato che ti conosco abbastanza bene, potrei insegnarti io» continuò con nonchalance.

«Non è troppo imbarazzante?» domandai timorosa, già non guardandolo più negli occhi.

«Oh, sì che lo è, ma ogni tanto ci sta bene un po' d'imbarazzo» mi prese sotto braccio, stringendomi a lui.

«Perciò è deciso?» mi girai finalmente «Mi darai lezioni?»

«Già...Penso che dovremmo iniziare con le cose basilari, non credi?» alzò un sopracciglio, così annuii piombando subito dopo in un silenzio smorzato solo dalle macchine che attraversavano il quartiere.


-Spazio a me-

Tadaaa

Lo avevo detto che avrei pubblicato l'altro capitolo, anche se wattpad me lo ha cancellato (di nuovo), ma che vuoi farci?

Comunque, spero vi piaccia, ma non credete che ora sia tutto rosa e fiori, sanno entrambi a cosa stanno andando incontro, chissà cosa accadrà ;)

Cate Xx


S-e-x || Harry StylesWhere stories live. Discover now