Second Lesson

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*Tre giorni dopo*

«Ellen! Ciao! Che ci fai qui?» mi domandò sorridendo, notando, per fortuna, che aveva in mano la borsa e le chiavi della macchina.

«Ehm...Pensavo che Harry-...» indicai un punto astratto, non sapendo cosa inventarmi, ma per fortuna mi venne in soccorso l'idiota che non aveva avvisato la madre, leggermente stranita nel vedermi lì sapendo che quel giorno avevo lezione, ma che ovviamente avevo saltato, dato che Harry mi aveva chiamata di corsa per andare da lui proprio perchè la madre non ci sarebbe stata per molte ore e che lui non aveva lezione, preferendo che mi sacrificassi io al suo posto.

«Dobbiamo studiare, mamma» mi prese per il polso, nell'esatto momento in cui Anne mise piede fuori casa, lasciandomi entrare «Ciao!» le urlò mentre mi trascinava su per le scale.

«Rallenta, Harry!» gli gridai dietro, cercando di tenere la borsa sulla spalla, invece di farla scivolare via.

«Ti avevo detto di arrivare più tardi! Non lo hai letto il messaggio?!» mi sgridò quando fummo in camera sua.

In quel preciso istante mi vibrò il telefono, notando la notifica del messaggio di Harry, leggendo l'anteprima, notai che era il messaggio a cui si riferiva, accorgendosene anche lui.

«Scusami...» gli sorrisi amareggiata, facendo anche un po' gli occhi dolci.

«Lascia stare...» sospirò andando verso la scrivania, come faceva spesso quando eravamo da lui.

Con ancora il fiatone, gettai a terra la borsa pesante, con ancora alcuni libri, essendo scappata dall'università come una scellerata, scoprendo che era inutile correre in quel modo.

«Allora, che devo fare?» gli domandai sospirando.

«Spogliati» sbadigliò, poggiando sul ripiano un libro che stava distrattamente sfogliando.

«Le tre meno un quarto» dissi in modo dispregiativo, cercando di fargli anche solo intuire che dovesse almeno comportarsi in maniera differente, per creare il clima adatto.

«Mi scusi, milady. Può, gentilmente togliere quelle supreme vesti, tali da oscurare una cotanta bellezza?» nel frattempo mi fece un mezzo inchino.

Lo fissai per alcuni istanti, rimanendo con la stessa espressione, guardandolo tornare al suo posto, ricambiando il mio sguardo con superiorità.

Alla fine cessai, finalmente spogliandomi dei jeans stretti, delle scarpe e della maglietta bianca con una stampa, rimanendo presto in intimo.

«Ora?» domandai senza espressione, notando che mi stesse ispezionando il corpo «Senti, se devi fare lo stronzo, è meglio che me ne vado a casa» mi piegai per prendere le mie cose ma mi fermò.

«Ti stavo solo guardando, Ellen!» protestò, prendendomi gli abiti di mano, gettandoli su una sedia lì vicino, con noncuranza «Ricordi, no, che dovevamo fare oggi?» mi accompagnò sul suo letto, lasciandomi lì intanto che anche lui si spogliava per rimanere in boxer, annuii «Rilassati, non ti stupro. Se non te le senti lasciamo stare, okay?» mi domandò premurosamente, facendomi un mezzo sorriso.

«Posso sapere cosa accadrà?» quella mia domanda lo lasciò perplesso, costringendolo a sedersi difronte a me.

«Veramente non ti sei mai masturbata?» mi domandò posando le dita della mano sulle labbra, quasi sconvolto per quella scoperta.

«Secondo te ci scherzo su certe cose?» alzai un sopracciglio, dimenticandomi di stare in intimo davanti a lui, che alla fine mi aveva visto molte volte mezza nuda, soprattutto in spiaggia o nel giardino di casa.

S-e-x || Harry StylesTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon