39.

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credo che voleva sapere come stavo, di nuovo.
certo ma se melo chiede così, lo fa nel modo sbagliato.
Come sempre in fondo.

di nuovo, non riesco a dimenticarlo.
cosa ci posso fare? sto vivendo la sofferenza per colpa sua, per colpa di quel suo fottuto carattere di merda.
per prendere un po' d'aria dalle lacrime infinite, esco e vado in spiaggia.

per essere mattina fa caldo e lancia più strana è che siamo in pieno inverno.
Forse sono io.
mi siedo nella solita panchina.
Ho i capelli al vento e lo sguardo rivolto verso il basso.

passa un po' di tempo, e sento una mano che mi sfiora i capelli.
oh finalmente, un'altra voce maschile. che felicità. Penso il tutto ironicamente.
non è né quella di justin, e né quella di logan.
Le avrei riconosciute, che strano.

"scusa non volevo" mi rifà quella voce.
"E chi saresti tu?"

mi giro a cercare.

"ciao, mi chiamo Draw"

basta ragazzi fighi, mi stanno rovinando la vita.
lo saluto normalmente, provo così.

"ciao"
"come ti chiami?" Ha quel sorrisino che non mi piace.

questo neanche lo guardo negli occhi, non ne posso più, via i ragazzi per un po'.
ho scosso la testa.

"ah scusa, mi chiamo Cloe comunque"
"bel nome" ancora quel sorrisino.
"grazie anche il tuo" no, odio il nome Draw, più che un nome sembra uno sponsor per yogurt.

Sorride e io non sorrido.
anche perché nessuno, e dico nessuno, anche solo guardandomi, non negherebbe il fatto che io sia triste.
zero, neanche un sorriso, non riesco.
Ed ecco un' altra lacrima.

"Tutto bene?"
"Eh..? Oh, si certo"

Col cavolo.

"sei sicura?"
"certo, tranquillo"
"Okay"
"come mai sei qui?"
"avevo voglia di guardare l'orizzonte, tu?"
"avevo voglia di sfogarmi buttando le parole in mare"

sembra interessato dall'argomento.

"sfogarti su cosa?"
"sul fatto che non sono nessuno. ma non riesco"
"io non ti conosco, ma se mi dai la possibilità di farlo, ti potrei aiutare"

non rifiuto mai le richieste d' amicizia, ma ho paura per cosa potrebbe succedere alla fine. non so cosa dire.

"okay. ma se cerci qualcuno di presente sempre, non sono la persona giusta"
"tranquilla ci sarò quando ci sarai" mi mette la mano sulla spalla e da per andarsene non dimenticandosi dell'occhiolino.

sorrido, o almeno ci provo.
Lui ricambia.

Un piccolo infinito Where stories live. Discover now