06- Ogni giorno della mia vita, mi manchi

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«Ho detto che avrei cercato qualcuno che ti somigliasse. Ma è solo una bugia, cerco ancora te.»

«Invece no, tu verrai con noi!» Scandì per bene le parole, Ian. Perché ci teneva così tanto a farla venire? Fino a poco prima, lui non sapeva nemmeno che esistesse. Per lui era solo Elena Gilbert, un'alunna della sua classe. E allora perché ci teneva a quest'uscita?

«Non capisco la tua insistenza. Ma non pensare nemmeno a raggirarmi, e farmi fare ciò che vuoi tu solo perché sono innamorata di te.» Disse Elena. Ian rimase attonito a quelle parole. Non sapeva per quale motivo lei le avesse pronunciate, e non capiva cosa la portava a farsi strani pensieri. Lui voleva veramente uscire con Paul in compagnia di lei.

Elena non aveva ancora imparato a reagire, non sapeva amministrare le sue emozioni.
In amore non si scappa, darsi alla fuga è da codardi. Questo lei lo sapeva, ma lo faceva.
Continuava a farlo, continuava a scappare da lui. Voleva evitare il contatto visivo, voleva tenerlo lontano da lei per non stare male.
Ma stava sbagliando. L'amore si affronta, l'amore si deve combattere. Sì, se non è corrisposto ne uscirai sempre ferita, ma mai coi rimorsi di non averci mai provato.
Doveva imparare ad affrontarlo, a vivere vicino a lui come se nulla fosse. Solo così poteva vincere.

«Elena, ti prego. Fidati di me. Non lo farei mai tutto questo.» Disse lui. Era triste, si vedeva. Non c'era nulla di felice intorno a lui, vedeva tutto rotto. Non ricordava più le cose belle, ricordava solo brutti momenti. 

Ian voleva cambiare, voleva dimostrare a se stesso che poteva essere un uomo. Un uomo vero, un uomo forte, non di quelli che per paura si nascondono dietro il male, procurandosi altro male.

Non aveva toccato la sua dose giornaliera, stava male, si sentiva male con se stesso e fuori posto.
Ma cercava di resistere alla tentazione.

«C'è dell'altro, non è vero? Non è possibile che tu sia venuto fin qui per quella felpa.» Chiese lei.

«Si, è vero, c'è dell'altro.» Ammise, mentre Elena alzò gli occhi al cielo. «Volevo stare bene. E quando sono vicino a te, mi sento pronto ad affrontare ogni cosa. Ho capito che starti vicino mi fa bene.» Disse abbassando lo sguardo. Elena si sentì mancare il respiro, per lei quelle parole erano tanto. Era inutile negarlo, l'avevano resa la più felice. Era poco, davvero poco, ma si accontentava. 

«Mi hanno fatto piacere queste parole, è inutile che nego.» Ammise. «Ma sai che tutto questo non potrà bastarmi mai. Insomma, io sono innamorata di te, Ian. Si lo sono, e non ho più alcuna paura di affrontarti. Ma tu sei innamorato di un'altra donna, e quella donna è tua moglie. Non posso starti vicino, a te fa stare bene. A me fa stare male, maledettamente male.» Quelle parole, alle orecchie di Ian suonarono come una dichiarazione. Forse la più belle che una ragazza gli avesse mai fatto. C'era amore in quelle parole piene di sofferenza. Forse, era quello l'amore di cui lui aveva bisogno.

«Elena, non posso rispondere a queste parole, io non sono innamorato di te.» Rispose, per poi avvicinarsi vicino al viso della ragazza, che un po' per la delusione di quelle parole e un po' per le gambe tremanti, indietreggiò. «Ma da qualche giorno io sento qualcosa di strano, come se qualcosa fra noi due è collegata. Elena, non voglio prenderti in giro. Ma anche solo parlare con te mi rende più sereno.» Confessò.

Elena iniziò a tremare, non l'amava e lo sapeva già.
Ma quelle parole? Ci stava credendo, lei ci stava sperando come non mai. Non voleva togliere niente a nessuno, non voleva togliere al figlio il padre ne tanto meno alla moglie il marito. Ma non poteva vivere se pensava sempre a come si potessero sentire gli altri.

«Io...n-non...» Iniziò a balbettare la ragazza. Ian la frenò, le fece cenno di star zitta.

«Baciami.» Sussurrò vicino le labbra di Elena. «Per favore, baciami.» La pregò ancora.

Still A LieWhere stories live. Discover now