07- Dove sei? Riesci a sentirmi?

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«Ti ho perso, forse nei peggiori dei modi.»

«Non c'è Paul, non c'è.» Sospirò Ian. Era preoccupato al massimo, non lo era mai stato cosi tanto in vita sua, forse. Si guardava intorno, la cercava ma senza mai incrociare il suo sguardo. Quella era la peggiore maledizione. Quella era una condanna. Iniziò a darsi delle colpe, anche senza averne. «Non dovevo farla scendere dall'auto, non dovevo farla andare sola con tutto quel buio.» Si arrabbiò, stringendo i pugni.

Anche se non siamo niente,
Ed io non ti amo,
Non vuol dire che non possa prendermi cura di te...

«Perché mai è andata via con quella fretta?» Si chiese Paul, passando una mano sul suo viso che a stento ci credeva.

«Non perdiamoci in chiacchiere.» Lo interruppe Ian. «Piuttosto, metti in moto quella cazzo di auto, dobbiamo cercarla. Altrimenti, chiameremo la polizia.» Replicò tornando indietro.

Nel frattempo, nelle vicinanze c'era Rebecca, con un uomo a guardare la scena. Videro Ian correre in macchina e Paul attivarla e andare via.

«Bene Klaus, ti sei assicurato di dove si trovi adesso quella ragazza?» Chiese Rebecca, guardandosi le unghia.

«Sì, Mark l'ha portata al suo appartamento.» Informò. «Non sarà il suo risveglio migliore.» Sorrise, avvicinandosi di più a lei. Rebecca estrasse dalla tasca dei Jeans dei soldi che diede a Klaus.

«Ecco, te li sei guadagnati tesoro.» Fece l'occhiolino. «Le voci sul conto di quella ragazza erano esatti, vuol portarmi via il marito. E adesso, voleva approfittare della situazione. Che povera illusa, lui ama me.» Iniziò a ridere soddisfatta lei, mentre camminava per i lunghi marciapiedi della strada.

«Ma lui stava per baciarla.» Disse Klaus, in tutta risposta, tutto questo lasciava riflettere.

«Per carità è molto carina come ragazza, è ottima per una notte e via.» Ammise lei. «Ma anche se l'avesse baciata, sarebbe tornato da me. Lui mi ama, e crede che lo faccia anch'io.» Rise di gusto avvicinandosi al viso di Klaus.

«Questo è l'uomo che cerco.» Si leccò le labbra per poi, sbottonare la sua camicia. «Diciamo che... Fare la cattiva ragazza mi diverte.» Lo baciò con passione, fregandosene di chi potesse esserci per strada, fregandosene di chi potesse vederla.

Questa era la condanna di Ian,
Una cattiva dipendenza,
Un finto amore.

Paul e Ian andarono a casa di Elena. Era quasi mezzanotte, ma dovevano avvisare Jeremy, dovevano sapere se lei aveva rincasato.

«Dopo aver fatto degli immensi giri a vuoto, credo che la cosa migliore sia controllare a casa sua.» Disse Paul, notando l'amico piuttosto silenzioso. «Ian, la troveremo.» Lo rassicurò, suonando alla porta dei Gilbert.

Jeremy aprì subito la porta,
non era da Elena tardare così tanto, e lui da fratello maggiore non dormiva, non prima del suo ritorno.

«Paul, cosa ci fai qui?» Chiese Jeremy, notando la presenza del professore di Elena. «Ian, il professore di Elena se ricordo bene.» Sorrise ancora, ricordando le infinite riunioni piuttosto noiose.

«Si, sono io.» Disse. «Elena non è tornata a casa?» Chiese Ian piuttosto preoccupato, che sperava in un si da parte di Jeremy.

«No!» Si allarmò lui. «Sinceramente credevo che fosse con voi.» Disse in tutta risposta.

Still A LieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora