Capitolo 1

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23 settembre 2002
Corsi fuori dalla casa ;le fiamme stavano divampando, le sirene in lontananza si stavano avvicinando e io ero lì fermo a guardare tutta la mia vita andare in frantumi.

Mia moglie, i miei due figli e il piccolo jack, cane di famiglia in casa a soffocare per la quantità di fumo che stava svegliando tutto il quartiere e tutto per colpa di quella maledetta sigaretta che come per abitudine prima di andare a dormire, fumavo in cucina ascoltando il ticchettare dell'orologio.

Sentii delle voci ma era come se fossi dentro ad una campana di vetro.
Le voci piano piano diminuirono e poi il buio .

«Signore, si sente bene?»Era una voce sconosciuta e non riuscivo a capire di chi fosse.

Quando aprii gli occhi mi ritrovai in ospedale e un'infermiera mi stava lasciando un piatto di quei cibi schifosi che si possono trovare solo lì.

«Dove sono? Come stanno i miei figli? Mia moglie dove si trova?!»Iniziai ad agitarmi e nel mentre provai a staccarmi di dosso tutto quei fili fastidiosi che in quel momento erano solo d'intralcio.

«Signore si calmi, non è nelle condizioni migliori per agitarsi. Si trova in uno stato di shock e al momento non possiamo dirle niente perché  si agiterebbe di più »

«Voglio sapere dove si trova la mia famiglia !!» Mi alzai e corsi fuori mentre l'infermiera tentava di fermarmi .

Mentre correvo senza sosta per una meta a me sconosciuta sentii dire da dei signori dell'incidente  avvenuto a me e alla mia famiglia
«Hai sentito della famiglia Wood?
Ho saputo che solo il padre ne è uscito illeso e a quanto pare il figlio più piccolo è l'unico sopravvissuto tra i fratelli e la madre»

Mi bloccai all'istante e l'infermiera si avvicinò a me.

«Mi dispiace»

«Voglio vedere mio figlio»

«Sarebbe il caso di ripos-»

«Ho detto che voglio vedere mio figlio» non urlai e mi limitai a guardare l'infermiera negli occhi.

«Va bene»

Raggiungemmo una porta bianca e l'infermiera mi lasciò da solo.
L'immagine che mi si presentò di fronte mi congelò all'istante.

Mio figlio di 3 anni, steso su un letto, immobile con molteplici fili attaccati alle braccia.
Mi avvicinai a lui e iniziai a piangere .

Un mese dopo

«Papà ? Dove sono? Perchè non siamo a casa? Dov'è la mamma?»

Sentii una voce chiamarmi e quando mi svegliai vidi i bellissimi occhi color nocciola del mio piccolo Lucas.

Lo abbracciai e lui iniziò a piangere.

«Hey, perché stai piangendo?»

«Voglio la mamma!!» Sospirai .

Ormai era passato un mese da quando era successo il nostro incidente e l'unica cosa in cui avevo sperato era stato il risveglio del mio piccolino.

Dopo aver perso la casa comprai un appartamento vicino alla nostra vecchia abitazione e lì ci portai tutti gli oggetti che i pompieri erano riusciti a salvare dalle fiamme.

«Lucas, ti racconterò tutto quello che è successo ma prima calmati, io sono qui, non preoccuparti»
Lucas smise di piangere e così gli raccontai tutto.

14 anni dopo

Lucas pov
Mi alzai dal letto controvoglia e andai a fare colazione.
Non vedevo mio padre da un mese e finalmente oggi sarebbe tornato dal suo viaggio di lavoro.

Ci eravamo sentiti il giorno prima e mi aveva avvertito che sarebbe arrivato per l'ora di pranzo, così decisi di prepararmi e andare a comprare qualcosa da mangiare.
Salii in camera presi i miei amati jeans neri e indossai una semplice maglietta bianca, il tutto accompagnato dalle mie convers anche loro bianche.

Presi le chiavi e uscii di casa.
Il sole splendeva alto nel cielo e una lieve brezza accarezzava i miei morbidi capelli rossi.
Mentre camminavo verso il supermercato una macchina o meglio, un taxi, mi si fermò accanto e mio padre mi si presentò davanti .

«Papà? Cosa ci fai qui? Non dovevi tornare per pranzo?»
«Si lo so , solo che Kelly era così impaziente di conoscerti che abbiamo preso il primo aereo disponibile»

«Kelly?»
«Si, hai capito bene» una bellissima donna bionda uscì dal taxi .

«Caro, non mi avevi detto di avere un figlio così bello!» disse lei per poi avvicinarsi a me e per lasciarmi un leggero bacio sulla guancia.

«Ehm... Papà? Cosa mi sono perso? »
Mio padre e la signora si guardarono e risero .
«Scusami, non mi sono presentata» fece una pausa e poi aggiunse «sono Kelly, la nuova compagna di tuo padre»

Non ci potevo credere, l'uomo che per tutto quel tempo aveva amato mia madre ora si era trovato un'altra donna.

«Perché non me lo avevi detto?!»chiesi con tono nervoso
«Volevamo farti una sorpresa» aggiunse Kelly
«Ma quale sorpresa!? MI STATE PRENDENDO PER IL CULO?!» Tentai di urlare in modo sicuro ma il tremolio della mia voce mi tradì .
«Lucas non fare così » e si avvicinò a me
«NO! NON TOCCARMI!»
E corsi via, il più lontano da loro, il più lontano da quella donna che era improvvisamente piombata nella mia vita.
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Ciao a tutti, sono tornata con una nuova storia e questa volta a tema gay 😍.
Se vi è piaciuta lasciate una stellina e commentate se volete il nuovo capitolo.
~isab엘~

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