La brughiera parte 2

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La carrozza continuava il suo viaggio nell'oscurità . Non pioveva più adesso, ma il vento che aveva cacciato le nubi la faceva da padrone e fischiava e ululava tra le piante con gemiti che mettevano paura. La strada saliva e scendeva r spesso la carrozza si trovò ad attraversare dei ponticelli sotto i quali l'acqua di qualche torrente scrosciava con impeto rumoroso.
Mary si chiedeva quanto sarebbe durato ancora quel viaggio-incubo. La brughiera!... Ma quello era un oceano sterminato fatto di tenebre...c'era solo una striscia di terra sulla quale passava la carrozza , ma per il resto era un mare d'inchiostro pieno di strani rumori sconosciuti, incomprensibili.
"Non mi piace... Non mi piace proprio" ripeté Mary a se stessa e strinse le pallide labbra sottili che tremavano un poco , per farle star ferme.
Ma ecco che, ad un tratto, i cavalli cominciarono a salire un pendio più ripido e agli occhi della bambina riapparvero nel buio forme di alberi e come brillare di due piccoli luci in mezzo a tutta quell'oscurità.
La vide anche Mrs. Medlock e tiró un sospirone :" oh come sono contenta di vedere quelle luci!" esclamò "sono quelle della portineria che mi dicono che potrò avere una bella tazza di tè fra poco!" Aveva ragione a dire fra poco; oltrepassato il cancello c'erano ancora soltanto due miglia da percorrere sul viale che portava al castello.
Gli alberi che fiancheggiavano la strada erano molto alti e le loro cime quesi si toccavano,formando una specie di galleria,attraversata la quale i viaggiatori giunsero a un largo spiazzo: nel mezzo si ergeva una costruzione massiccia, immensa anche se piuttosto bassa,squadrata attorno a un cortile dal selciato di pietra.
Mary si chiede come mai le finestre non fossero tutte illuminate ; poi , una volta scesa dalla carrozza, vide che erano proprio tutte buie e solo da un balcone d'angolo al primo piano filtrava un sottile raggio di luce.
Il portino d'ingresso era fatto di pesanti pannelli di noce tempestati da grossi chiodi e incorniciati da grandi sbarre di ferro battuto. Era aperto per metà e immetteva un enorme ingresso, illuminato così fiocamente da permettere appena di non inciampare sulla soglia.
C'erano dei ritratti a olio alle pareti e anche dei mobili e delle armature , tutt'intorno a quella stanza ; ma a Mary non venne certo voglia di soffermarsi s guardarli , in quella sgradevole semioscurità che allungava paurosamente le ombre delle persone e delle cose.
Lì, in quell'atrio semibuio ed enorme la bambina sembrava proprio fuori posto , una figurina nera ritagliata nel cartone e abbandonata lì da qualcuno; è così che si sentiva Mary dentro di sé: a disagio, piccola e indifesa, incapace di affrontare una realtà più grande di lei .
Accanto al cameriere che teneva la porta aperta c'era un altro personaggio: anziano , magro, alto , molto distinto.
"Accompagnatela subito nelle sue stanze" disse rivolgendosi a Mrs. Medlock in un tono educato ma gelido "Non vuole vederla. Non vuole essere disturbato. Domani mattina parte per Londra."
"Bene, Mr. Pitcher" rispose Mrs. Medlock. " farò quello che mi viene ordinato"
"Quello che le viene ordinato è di fare in modo che lui non sia disturbato per nessuna ragione e che non sia costretto a vedere cose che non vuol vedere. È tutto."
Così Mary venne accompagnata su per una scalinata, poi per un lunghissimo corridoio, poi su per alcuni gradini, poi ancora per un lungo corridoio , poi per un altro finché si giunse ad una porta aperta e si entró in una stanza con un caminetto acceso e una piccola tavola apparecchiata per ila cena di una persona.
"Eccoti arrivata" disse Mrs. Medlock senza troppe cerimonie " Questa e l'altra qui accanto sono le tue stanze.., lì è il bagno... Devi restare qui dentro , che non ti venga in mente di oltrepassare quella porta... Ricordatelo!"

ANGOLO AUTRICE
Scusate l'enorme ritardo ma la scuola mi ha tenuto molto impegnata spero di riuscire ad aggiornare al più presto un bacio😘😘

Il giardino segretoWhere stories live. Discover now