Capitolo 6

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Emma
Trattenni il dolore mentre i medicanti controllavano la ferita sul sopracciglio.

Martina guardava a terra, mentre Newt le fasciava il braccio.

Mi piacevano quei due, se non fossimo state in quella situazione, molto probabilmente avrei messo in evidenza la loro dolcezza.

Thomas spalancò la porta di legno e si diresse verso di me.
-Emma tutto bene?- disse prendendomi il viso tra le mani.
Sorrisi istintivamente e Annuii.

-Grazie Thomas, sto bene anche io- Martina fece ridere tutti noi.
-Penso che ci sia già Newt a controllarti- dissi mettendo in imbarazzo quei due.

-Alby e Gally saranno qui a momenti - disse un medicante.
Io e Martina ci guardammo.

-Che diavolo è successo con Klaus?- Gally entrò creando disgusto.
-Credo che tu possa arrivarci da solo, visto il suo petto- dissi alzandomi dal materassino.

-Le mura si stanno per chiudere, dobbiamo prepararci-

Newt e Gally andarono a prendere Klaus nelle celle e lo legarono.
-Io non lo faccio di nuovo- dissi quando Gally mi porse il bastone con la punta in pietra.

Alby distribuì agli altri componenti della radura i bastoni che si misero a semicerchio intorno alle mura.
Martina e Thomas rimasero da parte vicino a me, a guardare quell'orribile spettacolo.

Newt arrivò tenendo Klaus dalle corde che lo tenevano legato e lo posizionò al centro di tutti.
-NO! NON POTETE FARLO! È TUTTA COLPA LORO! MANDATE LORO QUI DENTRO!-

-Puntate- disse Alby.
Tutti rivolsero le punte verso il corpo di Klaus e cominciarono a spingere contro di lui, mentre gli ingranaggi delle mura cominciarono a muoversi.

Continuò a dimenarsi e a urlare sempre le stesse frasi.
Era lì dentro, proprio come Jack, e le porte davanti a lui si chiusero.
Urla. E poi il silenzio.

Veloci passi rimbombarono tra le pareti del labirinto.
-Spero voi due siate contente ora- dissi quel coglione.

-Speravo ci fossi tu al suo posto, Gally- disse Martina andandosene.
Andai verso un muro nascosto da delle piante.

Mi sedetti, appoggiata con la schiena al marmo.
Non pensai a nulla, la mia mente era occupata dal silenzio, ero come in uno stato di trance.

-Non pensavo venissi anche tu qui- Thomas sbucò dalle foglie di un arbusto.
-Voglio solo, stare tranquilla-
-Se vuoi posso andar..-
-No- dissi spostandomi e facendogli un po' di spazio.

-Sicura di stare bene?- domandò cercando il mio sguardo.
-Sì, solo che.. è da più di tre anni che cercano una via d'uscita nel labirinto.. ed è strano non l'abbiano ancora trovata-
Ci guardammo.

Non quei soliti sguardi privi di sentimenti, vuoti. Quello sguardo fu uno dei più belli. Pieno di parole che non eravamo mai stati capaci di dirci.

Ci furono molti momenti durante durante quali io e lui stavamo in completo silenzio, in imbarazzo. Da quando era arrivato qualcosa era cambiato dentro di me.
forse mi piaceva.
Si avvicinò, tenendo lo sguardo fisso sulle mie labbra.

Il cuore mi batteva a mille.
-Emma, puoi..- Martina interruppe quel momento.
Io e Thomas ci allontanammo di scatto facendo finta di nulla..
-Mh si certo, arrivo- mi alzai velocemente e mi allontanai tenendo la testa bassa

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