Capitolo 10

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Emma
-Martina tutto ok?- domandai cercando il suo sguardo.
-Dovrei chiederlo io- disse sorseggiando la ricetta di Gally.

-Sono stata peggio- sorrisi, provocandomi un dolore atroce.
-Quello stronzo mi ha già picchiata due volte, prima o poi lo uccido -
dissi alzandomi e liberandomi dalla presa di Thomas.

Sembrarono tutti sorpresi.
-Che c'è?-
-E tu non hai mai detto niente riguardo Ruke?- domandò Newt.
-Tu ti sei mai chiesto il motivo della sua cicatrice sulla guancia?- risposi uscendo dalla Tana. In quei giorni ci stavo per troppo tempo là dentro.

Vidi Ruke in lontananza mandarmi un bacio, stetti per andare da lui per fargli letteralmente il culo ma una solida presa mi bloccò.
-Penso che tu debba smetterla di rischiare la tua vita, e ricordati che lui è un costruttore.- Newt mi salvò per parte l'altra guancia.

-Posso domandarti una cosa?-
Annuii.
-Marty... come l'ha preso quel bacio?- disse vergognandosi
-Mi prendi in giro? Piuttosto di baciare quello là passerebbe la vita nel labirinto, era disgustata, non le piacciono quel tipo di ragazzi - dissi trattenendo una risata.

-E che tipo di ragazzi le piacciono?-
-Sei innamorato di lei, Newt?-
-Pf, no.-
-Riconosco i bugiardi- detto questo me ne andai verso l'ingresso del labirinto e mi sedetti lì davanti, non so per quale ragione, ma stetti lì.

-Depressa, ragazzina?-
-Oh Ruke, levati di mezzo- dissi alzandomi.
-Resta pure in quella posizione,eri già pronta per fare qualcosina-

Mi alzai di scatto e lo spinsi contro il muro del labirinto.
Cominciai a colpirlo, più e più volte. Finche non cadde a terra, privo di sensi.

-Il pivello ti ha messo gli occhi addosso-
Ritornai in me, dimenticando quello che avevo immaginato.

-Scommetto che però non gli dispiacerebbe se giocassi un po' con Martina, A Thomas interessi tu... ci sei solo tu in mezzo, ragazzina.-
-Newt dove lo lasci?- dissi.

-Quello muore se gli tiro un pugno, è troppo debole-
-Figlio di..-
-Oh no, sh.. attiri attenzioni non volute-

-Prova a toccare Martina e io ti ammazzo con le mie mani- dissi puntandogli un dito contro.
Una ciocca di capelli si ribellò dalla coda e andò a posarsi sulla guancia violacea.

-Ah si? Hai qui la prova che non ci riusciresti- disse prendendomi il viso tra le mani, facendo peso sulla ferita.
Reagii.

Lo colpii alla pancia, poi sul viso.
Estrassi il coltello dalla cintura, sbattei Ruke contro il muro e puntai l'arma contro la sua gola.
-Tu toccala e io..-
-Emma!-

Thomas mi venne incontro e mi prese per i gomiti, rendendo libero Ruke che corse via spaventato.
Martina guardava tutto da lontano, e si avvicinò a me, chiedendo a Thomas di allontanarsi.

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