2. It's worth

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It's worth

Ieri ti ho rivista, sempre lì al bar. Questa volta però ti osservavo da una prospettiva differente. Non sei più a cinque metri da me in questo freddo inverno, ora lasci posare le tue mani candide sul bancone mentre ti destreggi goffamente fra un ordine e l'altro, respirando a fatica. Io ti guardo, più sereno, ora che so di poterti osservare in silenzio senza il timore di essere scoperto. Ma il mio cuore duole nel saperti più lontana da me, più lontana di cinque metri di distanza. Sempre più lontana.

La nostra è una lontananza che non potrà mai essere colmata. E come potrebbe?

Mi limito a guardarti così, da lontano, ogni giorno, in cerca di un briciolo di te che posso solo sognare ardentemente. Tu sei già occupata, questo l'ho potuto capire con poco ma non è stato altrettanto effimero il dolore che ho provato nel comprenderlo.

Lui non ti rende felice, anche questo ho carpito dai tuoi occhi spenti, dalle tue mani tremolanti e dal tuo viso, dal tuo tono di voce, quando rispondi a quel telefono.

Vorrei strappartelo dalle mani, gettarlo via, stringerti le dita fragili e portarti via con me. Non ti assicuro che vivresti come un regina, ma proverei tutto ciò che mi è possibile per non vederti più così.

Anche ieri, il tuo sguardo era vuoto, fra un caffè latte e un espresso amaro. I tuoi movimenti erano lenti e pacati, il sorriso - flebile anche quello - ti spuntava sulle labbra solo quando Mary, la proprietaria, ti sgridava con un sorriso materno per la tua inesperienza. Devi conoscerla bene, Mary.

Potrei invidiarla, quasi.

Poi però il tuo sorriso è sparito e le tue sopracciglia poco folte si sono involontariamente abbassate, insieme all'espressione triste del tuo viso. Mi chiedo chi potrebbe mai farti del male. Sei come un bocciolo di una rosa ancora acerba, ti basta poco per essere abbattuta perché sei lenta, a crescere, a fiorire, sei debole nella tua insicurezza, con l'oppressione di qualcuno che ti convince di non essere abbastanza. Ma lo sei, sei fin troppo, quindi sboccia, amore mio. Non aver paura, non c'è bisogno di tremare. Il mio sguardo sarà sempre su di te, a vegliare una figura di cui conosco poco, che ancora non mi è concesso toccare.

E forse anche la mia è paura, ma per te ne vale la pena.

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Che confusione
Write Her è tutto un pensiero confuso, non ha senso.
Ma io mi limito a scrivere e non c'è niente di più puro.

𝐖𝐑𝐈𝐓𝐄 𝐇𝐄𝐑Where stories live. Discover now