Vodka

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La musica rimbomba nella casa e la massa di persone che balla praticamente ovunque, riscalda l'ambiente in una maniera impensabile. Diciamo mezz'oretta fa mi sono allontanata da Logan per andare a prendermi da bere e quando sono tornata, lui non c'era più. Mi sono seduta sul divano per aspettarlo, ma non è ancora tornato. Forse dovrei andare a cercarlo. In fondo è il suo compleanno e voglio che si diverta, ma vorrei anche riuscire a stare con lui.
Mi alzo da quel divano ormai troppo affollato e cerco di farmi spazio tra la folla guardandomi in torno. Troppe facce che non sono la sua. Nella cucina c'è Kendall che serve da bere e Carlos e James stanno ballando senza senso. Forse è in camera, ma la sua festa è qui... Perché sarebbe dovuto andare in camera?

V: Oh Logan Henderson. Se sei in compagnia puoi sognarti che io ti consideri ancora.

I miei pensieri escono senza che io volessi, ma grazie alla musica alta e al fatto che lo abbia solo sussurrato, nessuno a sentito.
Mi dirigo in camera da letto e prima di entrare prendo un respiro profondo. "Lui non lo farebbe mai". È vero, Logan non è il tipo che fa certe cose.
La mano si poggia sulla maniglia e dopo qualche secondo di esitazione, apro la porta con calma. Nel vederlo coricato sul letto da solo lascio un sospiro che non sapevo di star trattenendo.
Appena chiudo la porta, il volto di Logan si gira veloce verso di me. Un sorriso sincero lascia le sue labbra nel vedermi e dopo essersi seduto, riempie la stanza con la sua voce dolce.

L: Vale, che ci fai qui?

V: Che ci fai tu qui? È la tua festa, perché te ne stai rintanato in camera...mia?

Le sue labbra si piegano in un altro sorriso e senza pensarci mi avvicino al letto.

L: Avevo bisogno di sentire il tuo profumo e visto che non ti trovavo, sono venuto qui.

Questa volta sono io che sorrido. Quando dice queste cose mi fa innamore di lui ancora e ancora. È bello sapere che ha sempre una frase pronta. Mi siedo sul letto e prendo una sua mano con le mie. Le appoggio al mio ginocchio e mi ritrovo a giocare con quelle dita.
Le sue mani hanno toccato tante volte la mia pelle. L'hanno accarezzata, l'hanno stretta e l'hanno sfiorata. Ogni suo tocco mi ha fatto impazzire, nessuno escluso. Sentire le sue dita spostare i capelli dietro l'orecchio per potermi vedere il viso, anche quella è una bella sensazione. Se penso poi a tutte le volte che me lo hanno fatto desiderare. Sentire quelle dita è una sensazione di piacere assoluto e vederle tra le mie mani, più piccole delle sue, mi fa sorridere...come ogni volta.

L: Che cosa pensi?

V: Che dovremmo andare sotto. Tutti i tuoi amici sono qui per te e tu chissà dove sei. Dai, indiamo giù.

Mi alzo dal lette tenendo stretta la sua mano nella sua, ma non si alza. Lo tiro leggermente e lui rimane lì a fissarmi sorridendo.

V: Andiamo Logan, non ho passato tutto il pomeriggio a fare...aspetta.

Lascio la sua mano e mi sposto nella stanza fino all'armadio. Il suo regalo è ancora lì, proprio dove l'avevo lasciato. Lo prendo con delicatezza e la carta colorata del pacchetto riflette di poco la luce della lampada sul comodino. Mi avvicino a lui senza prestare attenzione all'armadio ancora aperto e quando gli porgo il regalo, un sorriso grande si forma sulle sue labbra. Lo prende tra le mani per poi poggiarlo sulle gambe, ancora incrociate.

L: Un regalo. Grazie Vale!

V: Grazie a te.

Sposta gli occhi suoi miei per qualche secondo e quando torna sul pacco inizia a strappare la carta bianca e rossa. Appena vede l'album, le sue mani passano leggere sulla copertina di tessuto. Una finta voce contenta riempie la stanza.

L: W...ow. Un album di fotografie!

V: Aprilo scemo.

L: Ehi! Questa me la segno.

Mi lascia uno sguardo che dovrebbe sembrare offesso, anche se si vede che sta trattenendo un sorriso. Appena sfoglia le pagine, noto i suoi occhi perdersi in quelle fotografie. Arriva alla fine senza alzare mai gli occhi e solo dopo averlo chiuso si ferma su di me.
Quegli occhi castani rimangono nei miei per no so quanto tempo e nell'alzarsi dal letto, mi si avvicina.

L: Grazie angelo.

Sorrido alla sua frase e sentire quel nome fa aumentare la temperatura dentro di me. No so come e neanche perché, ma mi basta quella semplice parola per scombussolare la calma. Mi avvicino a lui e stringo il suo petto mentre le sue mani accarezzano dolcemente i miei capelli castani. Respirare il suo profumo mi rilassa tantissimo e oggi se n'è messo un bel po' per il fatto della festa. Mi allontano da quell'abbraccio e intreccio le nostre dita.

V: Dai, andiamo alla festa.

L: No, dammi ancora un minutino.

Mi riavvicina a sè per stringermi piú forte di prima e sento le sue labbra bloccarsi sul mio collo. La mia testa si inclina da sola per lasciargli piú spazio mentre le sue mani sulla mia schiena scendono dolcemente. Un gemito leggero lascia le mie labbra quando inizia a suchiare la pelle proprio sotto l'orecchio. Le sue mani si bloccano alla fine della schiena e chiudono in due pugni il tessuto del mio vestito. Smette di succhiare e lascia un piccolo bacio sul punto rosso. Il mio cuore he batte a mille non aiuta per niente e soprattutto avere le sue labbra così vicine alle mie senza toccarle non migliora la situazione.

L: Sei così profumata. Così dolce.

Basta quella frase per farmi stringere le sue guance con le mani e poggiare d'impulso le labbra sulle sue. Porta una mano appena sotto la mia gamba e a quel semplice gesto, faccio un salto per permettergli di prendermi in braccio. Incrocio le gambe dietro la sua schiena e non posso fare a meno di mordergli il labbro inferiore. Lo sento camminare di pochi passi fino a che il muro freddo tocca la mia schiena facendomi venire i brividi. Le sue labbra tornano sul mio collo molto piú desiderose di prima. Tra un bacio e l'altro la sua voce esce piena di emozioni.

L: Ti voglio, piccola.

V: A-anch'io.

La mia respirazione aumenta sempre di piú e non riesco a pensare ad una risposta differente. Lo voglio immensamente.
Le nostre labbra si incontrano ancora una volta e prima che possa succedere qualsiasi cosa, un bussare alla porta ferma tutto. La voce di James risuona dall'altro lato del legno.

J: Ragazzuoli! Sotto c'è gente!

L: Vattene James!

Le sua labbra tornano sulle mie come per evitare che io possa dire qualcosa, ma mi allontano di poco ricevendo un mugulio di disapprovazione.

V: Dobbiamo a-andare sotto Logie.

I suoi occhi  studiano il mio viso per qualche secondo, lascia un sospiro e mi mette giù. Prendo la sua mano e apro la porta. Appena Logan passa vicino a James, gli dice una frase non del tutto...carina, ma per fortuna il ragazzo si mette a ridere di nascosto.

L: Che palle.

Mi giro verso di lui e nel vedere James sorridere, convince anche me. Torniamo tutti e tre di sotto e in un attimo la musica ad alto volume rimbomba nei nostri timpani. Arriviamo al divano e lo troviamo vuoto, il che è abbastanza strano visto che di solito i divani sono sempre occupati, ma va benissimo così. I nostri occhi viaggiano sui corpi delle persone che ballano e solo dopo pochi secondi le labbra di Logan si avvicinano al mio orecchio.

L: Ho lasciato il telefono in camera. Arrivo subito.

V: Vado io, tranquillo.

Gli lascio un bacio sulla guancia e dopo essermi guadagnata un sorriso, mi alzo per tornare di sopra. Appena entro in camera, il suo telefono inizia a suonare. Un numero sconosciuto compare sullo screen e senza pensarci troppo, rispondo.

V: Pronto?

?: Ehm, ciao. Logan c'è?

V: Scusa ma...chi lo cerca?

?: Oh, la sua ragazza, tesoro. E tu chi saresti?

Quella frase continua a ronzarmi in testa e la voglia di lanciare il telefonino contro al muro è davvero tanta.

Spazio autrice
SONO TORNATA!
Quanto vi sono mancata? :") ho fatto pure rima...troppo brava.
Che ne pensate del nuovo capitolo?

Siete curiose di sapere chi sia la ragazza segreta di Logan?

Lasciate tante stelline, commenti e avrete tanti bei capitoli nuovi
^.^

Stupida notte||Logan HendersonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora