Conto in sospeso

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La giornata è appena incominciata ed io ho già voglia di uscire di casa. Mh, posso chiedere a Simona se vuole venire con me.
Mi alzo dalla sedia della cucina e come pensavo, trovo la mia amica sul...pavimento della sala.
Mi fermo a guardarla, mentre lei con tutta tranquillità, si gira a pancia in giù per stare più, ehm, comoda.

V: Simona?

S: Si?

I suoi occhi si spostano nei miei e senza girarci troppo intorno, le porgo la mia domanda.

V: Per quale, strano, motivo...sei sul pavimento?

S: Sul divano ero scomoda.

V: Ovviamente. Comunque, ti va di uscire?

Non mi lascia neanche il tempo di finire la frase, che già un "sì" leggermente euforico esce dalla sua bocca. Andiamo a cambiarci e dopo dieci minuti scarsi ci ritroviamo davanti alla porta.
Uscite di casa, camminiamo fino alla macchina e solo allora mi accorgo di non aver preso le chiavi.

V: Arrivo subito.

Alzo gli occhi al cielo e torno dentro casa. Appena afferro le chiavi lasciate malamente sul mobile all'ingresso, il mio telefono squilla. Lo tiro fuori dalla borsa e nel vedere quel numero privato ci penso due volte se rispondere o meno, ma alla fine accetto la chiamata.

"Pronto?"

La voce di una ragazza risuona nel mio timpano destro. Come poter scordare quella voce.

"Jessica."

"Esatto! Senti tesoro, ho una notizia molto importante per te."

"Oh, te ne vai?"

"Ahah, come sei simpatica. No stupidina, è su di te."

Stupida lo sarai tu, ma evitiamo di abbassarci al livello di certe persone.

"Che cosa c'è,  Jessica?"

"Ho pensato a lungo..."

Oh, ma quindi tu pensi! Ahah, fantastico.

"...che io e te non abbiamo mai cominciato con il piede giusto e beh, volevo rimediare."

"Mi spiace contraddirti, ma noi non abbiamo proprio mai cominciato."

Mi giro per uscire di casa e il viso improvviso di Simona mi fa indietreggiare dallo spavento. La vedo sorridere e indicarmi il telefono. Cerco di dirle che è Jessica e per mia fortuna, capisce subito.

"Allora cominciamo! Devi sapere Vale, che sono cambiata e mi sembrava giusto farti le mie scuse per...il mio comportamento."

Sinceramente, non so che cosa dire. Più che altro, non so se crederle.

"E a che cosa si deve questo cambiamento?"

"Mh, una persona cara è venuta a mancare nella mia famiglia e mi sono resa conto che il mio comportamento non portava giustizia ai suoi insegnamenti. Ecco perché ho deciso di migliorare, per lui e per me stessa. E beh, anche per le persone che mi stanno attorno."

Prima di dire qualsiasi cosa, le mie palpebre si chiudono svariate volte come per assorbire tutte quelle parole.

"Oh. Io, mi dispiace per la tua perdita, ma sono contenta del fatto che tu voglia dimostrare quale brava persona sei."

Non ci credo. L'ho detto sul serio. In effetti è ammirevole questa sua decisione. Credo che anche lei possa avere una seconda opportunità, in fondo.

"Se...se ti va di uscire, io ed una mia amica avevano intenzione di andare a fare un giro in centro. Vuoi?"

"Sì, sì senz'altro! Ci incontriamo davanti al parco, va bene?"

"Certo, Jessica. Allora a dopo."

"Perfetto. A dopo, Vale."

Chiudo la chiamata ancora scombussolata dal suo discorso e dal  cambiamento dei fatti. Lei vuole seriamente essere mia amica. Lei? Non lo so, mi suona così strano.
La voce di Simona porta i miei occhi nei suoi.

S: Allora?

V: Allora andiamo al parco.

Un sorrisetto finto si fa spazio sulle mie labbra e dopo essere uscite di casa per la seconda volta, saliamo in macchina. Non credo di essere psicologicamente pronta ad affrontarla, ma con Simona mi sento più tranquilla. Almeno avrò un testimone oculare delle sue azioni, qualsiasi esse potranno essere.
Arriviamo a destinazione dopo un quarto d'ora passato in silenzio e scendiamo non appena trovo parcheggio.
Sono davvero curiosa di scoprire questi cambiamenti, mentre Simona non vede solo l'ora di conoscere la ragazza che ha cercato di...rovinarmi la vita.
La cerco con gli occhi e una piccola figura compare all'improvviso. Il casco viene tolto e lunghi capelli biondi si appoggiano alle spalle della ragazza. Nel preciso momento in cui si gira, alzo la mano per salutarla e lei fa lo stesso.
Simona? Beh, lei è rimasta nei suoi pensieri. Non ha ancora aperto bocca e questo mi preoccupa leggermente. Spero solo che non scoppi da un momento all'altro.
Ci incamminiamo verso Jessica e sento il mio telefono vibrare nella tasca dei jeans. Lo prendo e leggo il messaggio di Logan.

*Ehi bella, ho visto la tua macchina sfrecciare davanti al mio negozio. Dove vai così di corsa?*

Un sorriso si forma sulle mie labbra a quella simpatica domanda e non tardo a rispondergli.

*Tranquillo bello, vado a fare un giro con Simona.*

Ripongo il telefono in tasca e mi ritrovo Jessica davanti.
Non gli ho detto che ci sarebbe stata anche lei, si sarebbe preoccupato inutilmente. Ho la situazione sotto controllo, davvero. Davvero?

J: Valentina, finalmente ci incontriamo.

V: Già. Lei è Simona, la mia migliore amica.

J: Un'amica in dolce attesa, direi.

Quel sorriso sembra talmente vero che non riesco a capire se io possa realmente fidarmi di lei.
Fa qualche domanda alla mia amica sul bambino, o bambina e nel frattempo ci avviamo verso il centro commerciale. Dista circa cinque minuti da qua e questo ci permette di...chiacchierare.

Spazio autrice
Ciao a tutti e a tutte, come state?

So bene che molti di voi stavano iniziando ad odiarmi, così mi sono messa a lavoro ed eccovi qua un nuovo capitolo. Ho in mente così tanti progetti di storie nuove (che sto scrivendo nelle bozze), ma anche per i nostri protagonisti ci saranno sviluppi interessanti.

Secondo voi, Jessica che intenzioni ha? Credete abbia doppi fini o vuole realmente essere brava?

Lasciate una stellina e commentate, mi interessano i vostri pensieri sulla storia e sui personaggi! Perciò direi...votate, commentate e ci leggiamo nel prossimo capitolo.








Okay, era pessima.

Stupida notte||Logan HendersonWhere stories live. Discover now