Capitolo 10

106 9 5
                                    

Jane's Pov

Mi trovavo in luogo grigio, coperto dalla nebbia, il cielo era grigio e privo di anima, il terreno era secco con qualche corvo che girava e in giro c'erano degli alberi bruciati che mettevano inquietudine. Vidi loro tre stesi per terra morti, il mio cuore si fermò rivedendoli in quello stato; cercai di avvicinarmi ma scomparirono all'improvviso. Iniziai ad agitarmi ed a spaventarmi, non volevo rivivere quel orribile momento che mi distruggeva l'anima, non volevo rivedere quell'immagini che mi tormentavano. Da lontano notai lei, Isabel. Lei era la persona che mi aveva tolto l'unico spiraglio di luce che c'era nella mia vita, quell'unica ancora su cui mi aggrappavo per salvarmi e per non perdere me stessa, era stata distrutta da lei. Lei era un mostro senza cuore, era un mostro che ti strappava il cuore e l'anima facendoteli a brandelli, ti diceva che ti voleva bene e appena ti giravi, ti uccideva l'anima per gelosia, te la bruciava mentre eri vivo e sconvolto dal suo gesto inaspettato. Mi guardava con un ghignò mentre stava applaudendo divertita. Sentivo la rabbia e l'odio crescere sempre di più ogni volta che la guardavo; così iniziai a correre verso di lei per farla sparire, ma appena arrivai, scomparì nel nulla, come una nube di fumo. Mille voci di tutte le persone che mi avevano ucciso iniziarono ad urlarmi contro incessamente.
"Assassina" urlarono
"Mostro"
"Errore"
"Balena"
"Non sarai mai bella"
"Sei grossa e fai male a tutti"
"Sei grassa" continuaro
Mi tappai le orecchie cercando di non sentire più quelle parole, troppo vere e dolorose, ma rimbombavano nella mia testa ripetutamente e senza sosta.
"Basta!" urlai cercando di far finire quella tortura
Continuai ad urlare cercando di far tacere le voci.
"Basta!" urlai quasi senza fiato inginocchiandomi per terra
Mi stavo distruggendo sempre di più, il pensiero di farmi del male per placare le urla delle voci nella mia testa, stava diventando istintivo quanto respirare. Un sparaglio di luce mi colpì il viso, e poi vidi nero.

"Jane svegliati!" urlò Harry scuotendomi le spalle
Un urlò uscì dalle mie labbra tremanti, sentivo il battito del cuore e il respiro accellerati. Guardai Harry sconvolta. Bruciava tutto nella testa, mi gelava il sangue nelle vene. Quell'incubo era tutti i miei demoni che volevano cullarmi nel sonno, avevano reso i miei incubi più oscuri realtà. Quando ho visto lei e loro avrei voluto urlare a per di fiato non volendo rivivere quell'incubo così oscuro e vivo. Quel ricordo me lo sarei portato come peso nell'anima per sempre.

Quale sogno stai seguendo?
O dovrei dire quale incubo sta inseguendo te?

Vidi Harry guardarmi con sguardo preoccupato, sembrava sconvolto per quello che aveva assistito, come se non avesse mai visto qualcuno avere un incubo.
"Stai bene?" domandò fissandomi intensamente
Annuii non riuscendo ad aprir bocca, ancora troppo sconvolta dal sogno.
"Forse è meglio che vai" dissi sentendo il suo sguardo profondo bruciare la mia anima
Non disse niente, e si alzò; prese la sua roba e se andò, lasciandomi da sola con i miei demoni.

Stavo percorrendo il corridoio, immersa tra i miei pensieri, quando mi sentii essere presa dal braccio ed essere tirata dentro allo sgabuzzino. Sentii due mani prendermi a coppa il viso; alzai lo sguardo e vidi James sorridermi dolcemente. Ricambia il sorriso.
"Scusa se ti ho spaventato, ma non riuscivo ad aspettare di vederti" disse guardandomi profondamente
Abbassai la testa arrosendo, non ero abituata a tutte quelle attenzioni.
Si avvicinò e posò le sue labbra sulle mie, baciandomi delicatamente. La sua lingua accarezzava la mia lentamente, come se volesse assaporare il momento; stava esprimendo il suo amore per me in quel semplice bacio, lasciando il suo cuore sulle mie labbra. Così semplice, così sbagliato. Appoggiò la sua fronte contro la mia sospirando.
"Vuoi essere la mia ragazza?" domandò guardandomi con occhi speranzosi
Rimasi a bocca alla sua domanda. Non ero pronta a quel passo in avanti della mia vita, ma non importava, io lo amavo.
"Allora?" chiese
"Si" risposi sorridendo
Vidi un ampio sorriso comparirgli sul viso.
"Ti amo tantissimo" pronunciò baciandomi ancora
"Ti amo anch'io" dissi sorridendo durante il bacio
Dopo il bacio, ci salutammo ed uscimmo dallo sgabuzzino. Stavo andando verso la bibloteca, quando andai a sbattere contro qualcuno; stavo per chiedergli scusa, quando mi bloccai vedendo chi era. I suoi profondi occhi verdi mi stavano guardando freddamente, come se fossi insignificante e ripugnante ai suoi occhi.
"Scusa" sussurrai
Stavo per andarmene quando mi prese per un braccio fermandomi.
"Ricordati che devi venire a casa mia" disse duramente
Annuii e mi lasciò il braccio, ricominciai a camminare verso la bibloteca quando una voce conosciuta mi chiamò. Mi fermai titubante e mi girai: c'erano Alix e Victoria venirmi incontro sorridendo. Non le vedevo da quel giorno, da quel giorno in cui persi me stessa e tutto quello che avevo. Dopo quel fatidico episodio chiusi con loro e con tutti i contatti, mi rinchiusi in me stessa lasciando che il dolore mi consumasse, le avevo lontanate da me forse perché volevo chiudere subito con il passato, lasciando alcuni casi aperti, o perché mi ricordavano i momenti in cui stavo con Matilde.

DestructionWhere stories live. Discover now