Vendette, funzionano sempre

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“Pasta con il pesto per tutti!!” disse mia mamma, alzando in alto la ciotola con dentro la pasta. Ci sedemmo tutti attorno a quel tavolo e cominciammo a mangiare. Nel frattempo che aspettavamo il secondo, che mio padre stava cucinando, scambiammo qualche parola, “ Quindi, Hope, come vanno gli studi nella Grande Mela?” “ Uh… abbastanza bene… Ho dato la scorsa settimana un esame… Passato con il massimo dei voti.” Disse lei sorseggiando un po’ d’acqua dal suo bicchiere, “ Eh sì mamma, si è sempre saputo che Hope è stata sempre una secchiona.” Dissi io ridendo, “ No, diciamo che Hope ha avuto sempre la passione per il sapere…” “ Sì, mamma, hai ragione!” dissi sorridendole. Dopo qualche minuto arrivarono le nostre fette di pollo. Le mangiammo e dopo io e Hope ci alzammo, “ Non volete la frutta ragazze?” “ No, no. Hai bisogno di una mano con i piatti?” chiesi io, “ No, tesoro, andate tranquille.” Disse sorridendoci. Salimmo le scale e ci infilammo in camera, chiudendo la porta. Lei si fermò vicino il mio comò, osservando la mia foto con Mike. “ Sono passati due anni da quel maledetto incidente. Eppure ricordo tutto come se fosse ieri. L’ambulanza, le lacrime, le grida mie e di mia mamma, te che ti disperavi insieme a tuo fratello, gli amici di mio fratello che erano con lui e che hanno avuto la fortuna di continuare a vivere che si davano la colpa… Tutto ricordo. Ma… forse è stato il destino. Lui, lì, su, ha voluto così, e non possiamo farci niente.”. L’abbracciai, “Lui è ancora con noi. Lui rimarrà per sempre con noi. Nei nostri cuori c’è sempre.” “ Mh… sì…mh… cambiamo discorso prima che scoppio in lacrime… Allora… tutto alla normalità qua eh?!” disse lei sorridendo e sedendosi sul letto, “Oh…vuoi vedere una cosa?” “Che aspetti?? Dai su!” Uscii il mio quadro da sotto il letto “ Ta-dan!” Lo posai sul letto e lei lo guardò sorridendo, “ Dio, ma sei l’amore! E’ la tua immaginazione o è successo davvero?” “ E’ successo dopo che avevamo fatto l’amore.” “ Ah…ma quindi avete fatto! Ah, porcellini!” “Madonna Hope! HAHAHAHAH” Mentre che ridevamo, suonarono alla porta. “ Aspetta che poso questo, e scendiamo.” “ Ok!” Riposai il disegno sotto il letto e scendemmo le scale, “ Tesoro per favore puoi aprire la porta che ho le mani bagnate?” “ Sì, certo mamma.” Aprii la porta e davanti ai miei occhi e quelli di Hope c’era Louis. “ Ehi meraviglia!” “ C-ciao Tomlinson!” dissi baciandogli la guancia “ Tomlinson?” disse lui non capendo e aggrottando le ciglia, “ Louis!!” gridò mia mamma asciugandosi le mani nell’asciugamano, “Signora Christine, che piacere! E’-E’ già tornata?” disse arrossendo, “ Sì, sì, siamo tornati in anticipo anche perché… diciamolo… Lasciare da soli a casa due pazzi come Niall e Sum… HHAHAH No, dai… anche perché avevamo tanto nostalgia di casa e avevamo finito di lavorare.” “ Oh, molto bene!” disse sorridendo, “ Sei venuto per Niall?” io che ero dietro le spalle di mia madre, feci segni a Louis di dire di sì, “ S-sì, dovevo chiedergli una cosa per la festa di ferragosto.” “ Oh… sì, già, si avvicina eh! E’ nella sua camera!” “ Grazie! Ciao Sum! Ciao Hope!” “ Ciao Louis.” disse Hope sorridendo, “ Va beh.. noi ritorniamo su in camera.” Dissi io afferrando la mano di Hope. Eravamo tutti e tre che salivamo le scale. C’era un silenzio tombale. Arrivati al piano noi ci avviammo verso la porta di camera mia, Hope l’aprì quando Louis mi tirò dalla mano verso di lui, baciandomi, “ AWWW!” esclamò Hope, “ Mh.. Lou.. mio padre è qui sopra non vorrei che…” “ Mh, sì era solo per dirti ciao!” disse sorridendo e baciandomi la guancia aprendo la porta di camera di Niall. Noi entrammo nella mia, “ Oh mio Dio. Siete la dolcezza!” “ Mh… probabile.” “ Cazzo come sei pessimista!” esclamò lei guardandomi, “ No, non sono pessimista! Cioè, sì lo sono.” “ Ecco…” “ Comunque, su aiutami a trovare l’abito perfetto per stasera.” “Perché dove vai?” “ Discoteca con Lou… Anzi!! Ho un’idea! Perché non vieni anche tu? Posso invitare anche Niall e Carly!” “ Sì… ed io rimango l’unica senza ragazzo.. no…no..” “ E se… invitassi anche… quell’ Harry che ti piace tanto?!” “ A che ora è l’uscita?” “ HAHHAHAHA sei unica Hope!” dissi abbracciandola, “ Ti voglio bene, Sum!” “ Anche io ti voglio bene, Hope.” Dissi stringendola, “ Sì, adesso staccati e trova un vestito anche per me.” “ Ma come?! Arrivi dall’America e non porti nessun abito ultra figo?” “ E qua ti volevo!” “ P-perché?” “Perché se andiamo a casa mia c’è la sorpresa.” “ La sorpresa?” “ Già…” disse facendo una faccia tipo da maga, “ Che aspetti?! Andiamoo!!” dissi prendendole la mano e trasportandola tra le scale. La trascinai fuori correndo “ ASPEEE LA CHIAVEEE!” disse lei correndo, “ BUSSIAMO!!”. Attraversammo il piccolo vialetto che ci separava e arrivammo a casa sua e suonammo, “ Hope, quante volte te lo devo dire che… Ah! Ciao Sum!!” “ Ciao Katrine!” “Sì, mamma, ma questa pazza mi ha fatta uscire senza che prendessi le chiavi.” “ AHAH Siete tornate eh… Dai entrate.” “ Grazie Katrine!”. Salimmo sopra e aprii il suo armadio. Quando ero a casa sua facevo come se fossi a casa mia. Anche perché ho vissuto più in quella casa che in quella mia. “ Dove li nascondi allora?” “ Ti informo prima che non è quello che ti aspetti. Dove sono andata io, e ci sono andata tardi, non ho trovato molto, perché con i saldi si sono presi tutti. Quindi spero ti piacciano lo stesso” “ Oh.. non ti preoccupare! Te porti sempre cose belle!” Uscì dalla sua valigia due pantaloncini di jeans e due magliette. Una larga bianca e rosa, l’altra corta e grigia. “ Niente vestiti spaccosi, solo un completo sportivo. Non ho trovato altro.” “ Oh mio Dio, che fighi i pantaloni!! Sono fighi stra!” dissi io sorridendo, “ Dici davvero?” “Dio sono bellissimi davvero!  Grazie!!!” dissi abbracciandola, “ Oh di niente..” “ Sai che facciamo?” “ No, che facciamo?!” “ Ci mettiamo questi per uscire.” “ No… Stai scherzando?! Non sono per stasera non è la roba adatta da mettersi. C’è pure Harry e ci vado con un pantaloncino?! No.” “ E invece sì. Basta. Decido io!” dissi prendendo la roba rimettendola nel sacchetto che li conteneva, “ Adesso andiamo a casa mia, chiamiamo Haz, e poi ci prepariamo a casa mia. Dillo a tua mamma.” “ Che dico?” “ Che esci con me e con miei amici.” “ Va bene, andiamo, accompagnami a dirglielo.”. Scendemmo le scale e Katrine era seduta sul divano che vedeva un telefilm. “ Mamma, stasera Sum e dei suoi amici mi hanno invitata ad uscire con loro, quindi stasera faccio tardi.” “ Sì, ma non fare le quattro di mattina come al solito.” “ Farò le tre va bene.” “Mi raccomando Sum, tienila d’occhio te.” “ Certo! Adesso andiamo a chiamare quello, andiamo.” “ Sì, ci vediamo domani mattina ma.” “ Come domani mattina?” Chiese Katrine aggrottando le ciglia, “ Sì, mi preparo da lei e poi andiamo.” “ Ah… Va bene… Mi raccomando non mi far stare in pensiero, non ti ubriacare, e fai la brava ragazza.” “ Va bene, ma!” disse prima di aprire la porta, “ Ah!!” “ Che c’è mamma?” “ E divertitevi!” disse sorridendo. Uscimmo e andammo a casa mia, “ Ma che fate avanti e indietro da casa voi due?” disse mia mamma uscendo vestiti dalla valigia, “ Sì mamma sì.” “ Allora?! C’è l’hai il numero?” chiese Hope guardandomi, “ Io no…” “ Ma come no, Sum!!” “ Ma lui sì.” Dissi indicando mio fratello, “ Che cosa?” chiese lui con lo sguardo perso, “ Mi dai il tuo telefono?” “ Ma manco morto.” “Dai, Niallino patatino! Dai ti prego, ti prego!” dissi io facendo la faccia da cucciola, mentre Louis ed Hope ridevano, “ T’ho detto de no!!” “ James dammi il telefono adesso o…” presi l’accendino, “ Ti brucio i capelli!” dissi avvicinando l’accendino ai suoi capelli. “ Tieni, tieni, tieni, tieni.” Disse dandomelo. Sì, aveva sempre paura dell’accendino, perché una volta mi aveva rotto la barbie, da bambini, e ho dato fuoco alla sua ciocca di capelli biondi che gli copriva la fronte. “ Grazie, Niallino.” Dissi posando l’accendino al suo posto, e cominciando a cercare il nome “Harry, “ E’ quasi 20 anni che usi questo metodo per farti dare le cose da tuo fratello…” disse mia mamma ridendo, “ Però funziona ancora!” dissi, facendo la mia ricerca in quell’abisso di nomi femminili. “Hazza” Il contatto di Harry sul telefono di Niall, era denominato Hazza. Ok. “ Hope, l’ho trovato.” Dissi aprendo la porta e uscendo in giardino. Ammaccai il verde e chiamai. Dall’altra parte del telefono una voce maschile, la sua, rispose, “ Niall?!” “ Ehi Haz!” “ Ah, Sum! Ciao! Successo qualcosa?” “ No, no, volevo solo invitarti stasera ad uscire con me, Lou, Niall, Carly ed una mia amica, sai quella che hai visto oggi… vicino a me nel vialetto?” “ Sì, sì, ricordo perfettamente.” “ Allora?! Vieni?!” “ Come rifiutare un invito dalla sorella di James, non che fidanzata di Tomlinson?!” “ Ecco, bravo ragazzo bravo!” “ AHAHAHAH A che ora ci vediamo, baby?” “ AHAHAH Fai poco il fighetto, bello. Verso le nove e mezza, va bene?” “ Certo che va bene, baby. Tu passerai la serata con me, giusto?” “ Sì… Styles… Nei tuoi sogni! HAHAHAHAHHA” “ AHAHAHAHH questa è cattiveria pura!!!” “ AHAHAHAH Probabile! HAHAHA” “ HAHAH Va bene, dai, adesso ti lascio. Ci vediamo più tardi alle nove e mezza, ok?” “ Va benissimo Haz. Ciao Styles!” “ Ciao Sum!”. Chiudemmo la chiamata. Stavamo facendo amicizia. Sì, è vero, si vestiva tipo fighetto e si sentiva figo, ma in fondo era simpatico, “ Sì, ha accettato l’invito alle nove e mezza è qua.” “Sum, posso dirti una cosa?” disse lei guardandomi seria negli occhi, “ Certo, dimmi pure!” “ Non puoi stare con il piede in due staffe.”, “ Ma di cosa parli? Non penserai che mi piace Harry?! Siamo solo amici! Anzi, solo ora abbiamo un rapporto così.. Prima non eravamo niente…” Dissi io guardandola un po’ scocciata, “ Ok.. Forse ho pensato male io… Scusa, mi sono sbagliata, scusa.”

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