C'era una volta

1.6K 163 6
                                    

L'estate era ormai alle porte.
Le giornate si facevano sempre più calde e lunghe e, a rinfrescarle, c'era una leggera brezza marina che ora scompigliava i capelli di Eren, sdraiato all'ombra di una quercia a sonnecchiare.
Sentì una presenza osservarlo.
Aprì lentamente gli occhi per incontrare quelli scuri di sua sorella adottiva Mikasa.
-Mikasa? Ma... che ore sono?-
-È quasi mezzogiorno.- rispose lei con il suo solito tono impassibile.
Eren sbadigliò e si alzò in piedi afferrando la legna raccolta.
-Dai torniamo a casa.- Disse avviandosi sul sentiero di mattoncini gialli seguito a ruota dalla ragazza.

-Siamo a casa.- disse varcando la soglia della dimora
-Bentornati.- sua madre spuntò sorridendo dalla cucina avvicinandosi.
-Oh Eren quando ti impegnerai ad aiutare in casa?- disse la donna assumendo un'espressione esasperata osservando il figlio che svuotava la poca legna raccolta, quest'ultimo in risposta alzò le spalle.
-Eren ha passato tutto il tempo a dormire.-
-Mikasa! Mamma non è vero!-
La donna ridacchiò
-Stai mentendo Eren! Hai le orecchie tutte rosse- disse tirandole leggermente, il castano mugolò infastidito guardando male la sorellastra.
Mentre la madre apparecchiava la tavola sentirono la porta aprirsi e chiudersi con un tonfo seguito da un sospiro di stanchezza
-Buongiorno Papà- salutò cordialmente Mikasa
-Buonffonno Pà-
-Eren non parlare con la bocca piena!- il ragazzo ricevette una sberla sulla nuca
-AHIA MAMMAAA- mise due mani sulla pelle arrossata guardando intimorito e arrabbiato la donna
-Su su Carla è ancora giovane- il padre intervenne cercando di difendere il figlio, ma ad una occhiataccia della donna ammutolì.
Il pranzo fu servito dalle donne di casa
-Uffa zuppa zuppa zuppa sempre zuppa- Eren guardò il piatto imbronciato
-Non fare il capriccioso, non sei mica un bambino. E se proprio voi qualcos'altro vai tu a fare la spesa al mercato.-
-No no no la zuppa mi va benissimo.- Il castano alzò le mani in segno di resa ed iniziò a mangiare
-Com'è andata a lavoro tesoro?- disse Carla sorridendo al marito
-Molto bene! Tom,il figlio del sarto, è guarito finalmente dalla tubercolosi, tutto grazie al nuovo medicinale che ho realizzato.-
-Davvero? O come sono contenta.- la donna gli rivolse un'occhiata orgogliosa, Mikasa annuì per confermare la sua approvazione mentre Eren pareva essere nel suo mondo strano e contorno.
-Se penso a quando anche Eren guarirà delle persone con le sue cure.- Eren quasi non sputò la zuppa
-Eh?-
-Che c'è? Anche tu diventerai medico...-
Il ragazzo la guardò come se fosse aliena
-No!-
-Cosa no?-
-Io il medico non lo faccio-
-Si che lo fai!-
-Non ci penso neanche-
-Ho detto di sì-
-E io ho detto di no-
La donna si alzò in piedi sbattendo le mani sul tavolo
-Cosa ti costa fare quello che dico io per una volta?!-
-Carla- fu l'uomo a parlare
-Basta così- la donna cercò lo sguardo del marito che però non venne ricambiato
-È il futuro di Eren, deve essere lui e lui soltanto a decidere. Non nascondo che non continuare una tradizione di famiglia mi addolori, però se è Eren a volerlo mi sta bene.- E dopo testuali parole cadde il silenzio; la donna sospirò, si risedette e continuò il suo pasto controvoglia.
-Se per voi va bene, a me piacerebbe intraprendere gli studi della medicina.- mormorò la ragazza dai capelli neri che fino ad ora era rimasta in silenzio, Carla ebbe quasi le lacrime agli occhi e si lanciò in un abbracciò verso di lei
-Oh Mikasa sei il mio orgoglio.-
Il padre sorrise, Eren sbuffò.

Dopo che i ragazzi furono andati nelle rispettive camere l'uomo chiamò la moglie.
-Carla dovresti prepararmi delle porzioni che bastino per tre giorni.- la donna distolse lo sguardo dal catino con i piatti sporchi per guardare il marito
-Perché? Dove vai?- chiese lasciandosi sfuggire una nota di preoccupazione nella voce
-Devo visitare un vecchio sacerdote molto malato di un tempio nelle terre del nord-
-N-nelle terre del nord? Oltre il bosco della mezzanotte?- pronunciò le ultime parole in un sussurro come se avesse paura di dirle.
-Si, non preoccuparti due settimane massimo e sarò qui, porterò tanti regali e una sonante ricompensa.-
-Non mi interessano i regali Grisha, abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno.- lo supplicò la donna
-No cara, ho sentito dire in città che le tasse aumenteranno notevolmente.- la donna si lasciò sfuggire un singhiozzo
-Promettimi che ritornerai.-
-Carla..-
-Promettimelo.- l'uomo sorrise e le accarezzò il viso e i capelli dolcemente.
-Vado a preparare la roba.- disse lasciandole un bacio sulla fronte la donna annuì preoccupata di un peso sul cuore che non riusciva a giustificare.

*angolino*
Aggiorno presto giurin giurello

Beauty and the Beast/La Bella e la Bestia ||EreriWhere stories live. Discover now