38.

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38. I need..

Penso di essere impazzita.

Qualcosa in me non andava, sentivo un pezzo mancante dentro di me.

Le mie giornate sono diventate noiose davvero molto, Chris e il suo gruppo non mi stanno infastidendo per ora.Scarlett sparisce per stare con Tyson ed io sono qui, seduta su queste scale, senza entrare nel terrazzo.Non so perché, semplicemente non mi andava.

Justin sembrava felice in questi giorni, non so perché sto pensando a lui, solo che mi è passato per la mente.È sempre attaccato a quel telefono a messaggiare, sarà una cosa seria con questa ragazza?.Non che mi interessi molto della sua vita privata, sono contenta che sia felice, sono semplicemente curiosa.
Insomma è davvero molto attaccato a quel telefono.

Avrei ginnastica ora, ma il professore è rimasto venti minuti ed è dovuto andare per delle commissioni, così ha detto.Così, ripeto, sono qui a rimuginare sulla mia triste vita.

Prima c'era Nick a rendermela più interessante e farmi scoprire più cose e poi Justin a movimentarla.

Sentì qualcuno salire velocemente le scale ridendo, e dalla sua risata lo riconobbi. Appena mi raggiunse alzò lo sguardo per vedere chi fossi e il suo sorriso sparì, alzò gli occhi al cielo sussurrando un "oh no" per poi girarsi pronto ad andarsene.

"Justin, aspetta" lo fermai alzandomi e attirando la sua attenzione "Non..non devi andartene per forza, rimani" quasi lo implorai.

"Ero venuto per rimanere solo" precisa riposando il telefono nella tasca dei suoi stretti jeans neri.

"Anche io" gli dissi "Possiamo semplicemente rimanere qui, se non vuoi parlarmi okay, ma non andartene.Non puoi evitarmi come la peste per sempre" speravo che così capisse, che iniziasse a ragionare un po'.

Lui si sedette un po' titubante appoggiando la schiena al muro e piegando una gamba.Ed io sorrisi sedendomi a due scalini prima di lui.

Rimanemmo in silenzio per un po', lui guardava il vuoto così mi permettei di osservarlo per bene.Gli erano cresciuti un po i capelli e gli stavano dannatamente bene.Poi ha aggiunto un piercing tra le due narici.Era davvero molto bello.

Mi morsi il labbro osservando le sue braccia più muscolose avvolte in quella T-shirt nera.

"Non fissarmi" mi ordina ed io sobbalzai dallo spavento girandomi velocemente dall'altra parte.

"Si, scusami" e lo sentì sbuffare una risata dietro di me.

"Non cambi mai" mormora sottovoce.

"Per quanto tempo continuerai ad odiarmi in questo modo?" Gli domandai appoggiandomi alle sbarre stringendomi le gambe al petto.

"Io non ti odio, c'ero quasi sai" mi confessa "Ero quasi sul punto di odiarti ma-lasciamo stare"'scuote la testa.

"Voglio sapere" insisto e lui mi guarda infastidito.

"Tu vuoi sapere" afferma divertito "stai scherzando? Non hai il diritto, di sapere poi è acqua passata quindi basta!" Alza una mano per chiarire la cosa.

Aggrottai la fronte insistendo, sapevo qual'é bottoni premere esattamente e a mio rischio volevo premerli e farlo parlare anche se qui, l'unica che doveva parlare ero proprio io.

"Cosa è acqua passata?" Gli domando e lui fece una smorfia irritata guardandomi formulare quella domanda, stava per mandarmi a quel paese da un momento all'altro.Lo so."Cosa-".

"Sta zitta" mi interompe guardando davanti a se.

Ma non lo ascoltai e continuai a parlare, voglio sapere."Il fatto che mi amassi?" Strinsi le mani nelle mie gambe deglutendo ed esultando sul fatto che lui non mi stesse guardando, anzi, chiuse gli occhi lentamente "giusto?" Insisto e lui poggia la testa sul muro senza rispondermi.

United.Where stories live. Discover now