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MI stiracchiai sbadigliando e sedendomi sul letto, mi girai verso Justin e lo guardai dormire profondamente.Scesi dal letto e andai in bagno.

Dopo essere uscita mi rinfilai nel letto svegliandolo, si girò verso di me  borbottando un "buongiorno bellissima", gli baciai la guancia continuando a sorridere.

"Questo letto è davvero comodo",ammetto tastandolo con le mani.

"Mh", Justin continua a sbadigliare poggiandosi alla tastiera del letto."che ore sono?", Presi il telefono dal comodino guardando l'ora.

"Le nove", risposi "perché? Devi andare a lezione?".

"No, oggi non ho lezione".

Il mio telefono vibrò per un secondo e guardai la notifica che mi era arrivata.

Chiamata persa da Michael White.

Forse non è stata una buona idea scrivergli per fargli apparire il mio numero.Dovevo ancora dargli una risposta.

Deglutì bloccando il telefono.

"Tutto okay?".

Annuì poggiando la testa sul suo petto e guardando il vuoto per qualche minuto."usciamo oggi? Non sono mai stata in California".

È sempre venuto lui da me quindi non ho avuto la possibilità di vederla.

"Se vuoi si e soprattutto se i miei vestiti si sono asciugati", tossì e mi morsi le labbra per trattenere una risata.

"Hai iniziato tu", lo incolpo.

"E tu mi hai provocato", stringe il braccio intorno alla mia vita.

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Dopo essere passati nei dormitori di Justin affinché lui si cambiasse andammo in un fast food per pranzare.

Peccato che non ho visto Tyson, volevo salutarlo.

Presi il telefono e fissai la notifica di Michael ancora lì presente.Feci un respiro profondo e ribbloccai il telefono posandolo in tasca.

Dopo qualche secondo Justin si sedette con i nostri vassoii rivolgendomi un piccolo sorriso e iniziò a raccontarmi della sua squadra di basket, della scuola ed io partecipai alla conversazione ma quel l'argomento continuava a ronzarmi in testa.

"Pensavo di accettare", sbottai alzando gli occhi per un secondo verso di lui per poi riabbassarli velocemente "sai, quella proposta", deglutì.

"Oh, sono contento per te", mormora ed io chiusi gli occhi lasciando andare la forchetta.

"No, non lo sei", dissi "perché vuoi evitare l'argomento?".

"Non voglio-".

"Justin", lo guardai finalmente e lui aveva solo un espressione seria, fin troppo seria.

"Che c'è?", Alza le spalle "non so che dirti, pensaci bene prima di accettare, pensa al college, agli impegni che avrai, al fatto che potrà andare male", continua ad elencare.

"Grazie per l'incoraggiamento", sospirai prendendo il telefono per distrarmi anche se in realtà volevo solo alzarmi.

"Non arrabbiarti", borbotta "dai Priya", si alza per sedersi accanto a me.

Non capisco perché fa così, è una decisione importante e voglio davvero parlarne, lui dovrebbe sostenermi.

Mi scansai guardandolo male "dimmi cosa c'è che non va", Lui mi guarda e si morde il labbro ma non dice una parola."se non parli mi alzo e me ne vado", lo minaccio.

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