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Si erano messi su delle scale infossate, erano belle larghe e gli permettevano di muoversi bene e far stare la piattaforma di plastica tra loro. Frank aveva ritrovato la sua roulette "alcolica" così la chiamava, c'erano dei numeri rossi e neri, ma non si giocava con i soldi ovviamente, entrambi dovevano dire dei numeri e dei colori, il perdente doveva bere un sorso.
«Rendiamolo più interessante» esclamò Frank già brillo e ridendo.
«Chi perde beve e fa penitenza».
Un punta di eccitazione gli partì dai piedi fino ad arrivare alla testa, probabilmente era l'alcol che gli faceva sentire quello strano formicolio.
«Ci sto!».
«Bene, io dico 12 rosso!» disse prendendolo la pallina in mano.
«4 neeero» rispose Gerard.
Frank lascio cadere la pallina sulla ruota che aveva preso a girare, si fermò precisamente sul 24 rosso.
«Ma che cazzo» borbottò Gerard.
«Pegno Gee».
«Abbiamo perso entrambi idiota!».
«Lo vedi il rosso, R-O-S-S-O».
Frank era andato e Gerard rise mentre con le labbra mimava il colore.
«Io pago pegno, ma tu non bevi!».
«Ma Frankie vuole alcol!» disse con la faccia da cucciolo.
«Frankie decide penitenza» rispose accarezzandogli i capelli.
Da sobrio non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma quei capelli tinti era così morbidi che dovevano essere toccati da lui.
Il nano esultò felice come un bambino davanti a delle caramelle, nel frattempo il maggiore prese il cartone del latte e bevve un lungo sorso, il bruciore gli scese in gola fino ad arrivare allo stomaco, batté leggermente le palpebre per quella sensazione.
«Allora che devo fare caaaro?».
«Sono indeciso se farti leccare a terra o...»
«Assolutamente NO! Che schifo nano!» urlò subito disgustato.
«Come mi hai chiamato?!».
«Nano» sorrise Gerard arricciando il naso.
«Sei proprio un bastardone» disse il piccolo ridendo e spingendolo.
Continuarono a punzecchiarsi per un po' ridendo.
«Allooraaa... dovrai dare una leccatina al mio amico scorpione» rise malizioso. Si abbassò il colletto della felpa e fece vedere il suo tatuaggio.
«Ma gli manca una zampa» rise all'impazzata Gerard.
Frank divenne tutto rosso e gli diede una botta su una coscia.
«Muoviti stronzo!».
Piano Gerard smise di ridere e puntò lo sguardo su quel pezzetto di pelle, era tanto tanto invitante. Le sue barrire erano state abbattute dalla vodka e con sicurezza si avvicinò al collo dell'amico, con la lingua di fuori leccò quel punto e Frank tremò, soddisfatto dell'effetto che gli aveva fatto, riprese a leccare, e spostò lo sguardo sulla faccia di Frank contorta dal piacere, allora si mise a baciare e succhiare, sicuro di farlo impazzire.
Si staccò dopo qualche minuto sorridente.
«Ti è piaciuuuuto piccolo Fraaaankie?» domandò beffardo.
«La mia scopamica è rimasta incita di uno stronzo e fanculo! Fanculo tutto! Vieni qui cogliooone!».
Senza aggiungere altro lo afferrò per il colletto del suo giubbotto e fece unire le loro labbra, sapevano di fumo, alcol ed eccitazione, entrambi erano pronti ad esplodere all'unisono, il rumore era osceno, bagnato, troppo carico di desiderio per essere controllato. Entrambi lanciarono i cartoni, ormai quasi vuoti e la roulette il più lontano possibile e Frank lo schiacciò contro le scale, gli sarebbe venuto sicuramente il mal di schiena, ma era troppo impegnato a far vagare le mani sul corpo del nano per pensarci.
Si stavano baciando per un tempo infinito, sfregando l'uno sul corpo dell'altro, era tutto bello, ma frustrante, non era abbastanza, allora Gerard decise di agire, poggiò una mano sul sedere di Frank strizzando per bene e con l'altra andò a fare pressione davanti, sulla sua, ormai consolidata erezione, aiutandosi con l'altra mano gli sbottonò i jeans e infilò la mano dritta nei boxer, facendo gemere il più piccolo nella sua bocca. Prese a massaggiare, prima lentamente e poi con più foga. Aveva immaginato così tante volte che Frank lo masturbasse che adesso era divertente pensare che fosse lui a farlo, ad ogni modo sperava dopo che quelle mani porno realizzassero il suo desiderio.
Ormai i boxer erano fradici e sicuramente anche i jeans, Frank venne mordendogli il collo ed urlando dal piacere.
Erano entrambi sudati, ma non mi smisero di baciarsi, Gerard avrebbe tanto voluto vedere cosa aveva il piccolo sotto la maglia, immaginava già tutti quei tatuaggi, quel meraviglioso inchiostro doveva essere baciato e lui sarebbe stato più che contento di farlo. Un bacio umido di Frank sul suo collo lo fece completamente partire, ora era il suo turno. Il nano gli sbottonò i pantaloni e andò subito a segarlo, ma si fermò dopo pochi secondi, Gerard lo guardò frustrato.
Perché cazzo si era fermato sul più bello?
Gerard capì il motivo quando sentì un leggera brezza colpirgli il pene, glielo aveva tolto dai boxer, questo poteva voler dire solo una cosa, una cosa che Gerard non si sarebbe mai e poi mai aspettato.
Sorridente Frank si abbassò su di lui e il maggiore tremò.
«Prima volta da un ragazzo dolcezza?» disse farcendolo rabbrividire perché era davverotroppo vicino.
«S... Sì» mugolò Gerard non appena sentì le labbra poggiate sulla punta.
«Fidati è molto meglio» rise di nuovo.
Con la lingua percorse tutta la sua lunghezza bollente, e poi piano se lo mise tutto in bocca succhiando. Era una cosa diversa, Frank aveva ragione, ma era fantastica, quel nanetto era terribilmente bravo, gli faceva continuamente inarcare la schiena e buttare la testa dietro sul gelido cemento.
Sentiva di non poter resistere a lungo, era tutto troppo eccitante, e infatti venne con un urlo dentro la bocca del piccolo, che ingoiò tutto soddisfatto del suo lavoro.
«Cazzo...» imprecò con ancora gli occhi chiusi.
Frank si pulì gli angoli della bocca con la manica della felpa e sorrise, il sorriso più bello del mondo.
Si guardarono negli occhi ed entrambi brillavano.

Gelo, freddo gelido, acqua gelata.

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