LA FESTA

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Non ci credo.. Si disse Alec
È davvero successo?
Aveva davvero baciato Magnus Bane, Il sommo stregone di Brooklyn?
E questo davvero, una volta finito il bacio, lo aveva chiuso fuori?
Questo non sono io... Pensò.

Il cacciatore camminava per le strade di Brooklyn, con le braccia avvolte al petto per il freddo eccessivo, ma, nonostante la temperatura, si sentiva la faccia accaldata ed era quasi certo di avercela rossa. Rossa come le fiamme.
Come aveva potuto perdere il controllo con il figlio di Lilith?
Lui, che era sempre stata una persona posata e ragionevole.
Come aveva fatto a lasciarsi andare in quel modo?
Ripensò a quel bacio, a come gli fosse piaciuto, a come si fosse sentito libero.
Il solo pensiero lo rendeva felice.
Dopo la felicità, però, arrivò l'imbarazzo.

-se vuoi vado a chiamarti Jace- gli aveva detto.

Ecco lo sapevo, sarò risultato stupidissimo ai suoi occhi...

Il ragazzo arrivò alla porta dell'istituto e, sorprendendosi, si rese conto di non voler entrare.
Voleva tornare indietro.
Voleva tornare dallo stregone.
Voleva tornare da lui perché era stata la prima persona a farlo sentire giusto, libero e felice.
Felice.. Pensò.
Credeva che avrebbe potuto esserlo solo con Jace, ma quel bacio gli aveva fatto cambiare idea.
Mentre le labbra dello stregone erano sulle sue non aveva pensato minimamente al suo parabatai, si era dimenticato di tutto e di tutti occupandosi totalmente di Magnus.
E non si sentiva sbagliato in quel momento, anzi, sentiva di essere legato a quel ragazzo, non sapeva in che modo, ma sapeva di esserlo.

A malincuore entrò nell'edificio e subito vide Jace che, con un grande sorriso, gli andò incontro.

-come è andata?- chiese
-ti sbagli non è successo niente!- scattò Alec.
-ti ho chiesto solo come è andata.. Hai chiesto al nascosto di venire?-
-si chiama Magnus e si, ha detto che viene domani-
-bene- rispose l'altro superandolo e dirigendosi verso la palestra.

Alec fece per salire le scale, ma una mano lo prese per un braccio.

-aspetta, hai qualcosa qui?- disse il biondo portandosi un dito sul collo
-cosa?-
-è una macchietta scura-

Il moro si portò una mano nel punto indicato dal parabatai e arrossendo si ricordò di quando Magnus lo aveva mordicchiato sotto il mento.

-niente... Ecco... Mi ha morso un gatto..-
-un gatto?-
-si, Magnus ha un gatto che mi è saltato addosso e mi ha morso-

Jace scoppiò a ridere e, premendosi una mano sullo stomaco, disse: -sembra quasi che il gatto volesse farti un succhiotto-

Già... Il gatto... Pensò Alec sorridendo.

Jace non la smetteva di ridere così il Nephilim decise di pescare, dalle sue tasche, il piccolo portachiavi a forma di anatra.

-ho paura delle anatre- gli aveva confessato a 12 anni il biondo

Il ragazzo lo sollevò facendo scattare nervosamente l'altro.

-okay, okay... Scusa!-



Alec si stese sul suo letto e iniziò a fissare la sua camera.
D'un tratto gli parve così spoglia.

"Si spoglia in confronto alla casa di Magnus"

Hey io sto cercando di descrivere quello che pensi...

"Ma non ho pensato questo..."

Sei sicuro? Sono io l'autrice, quindi decido io.

Dicevo...
Il cacciatore si guardò intorno e, come la noia era arrivata, così se ne era andata lasciando lo spazio allo sguardo felino del figlio di Lilith.
Gli parve così lontano e distante.
Voleva rivederlo.

Malec || Because I love youWhere stories live. Discover now