PERCHÈ TI AMO

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-ehi fiorellino!- disse Magnus entrando nell'infermeria dell'istituto.
-fiorellino?-
-era una prova... No è?-
-assolutamente no.- disse Alec

Si era risvegliato da ora mai 3 giorni, ma ancora tutti si ostinavano a volerlo tenere in quel posto spettrale.
Aveva sempre odiato l'infermeria... E non solo perché ci stavano i malati, ma anche perché un giorno, da piccolo, mentre scappava da Jace, era andato a sbattere contro uno dei letti che gli si era ribaltato sopra insieme a quello di fianco.
Da quel giorno aveva odiato quel posto, per il piccolo incidente, ma anche perché poi lo avevano preso in giro fino allo sfinimento.

Magnus si piegò su di lui e gli lasciò un bacio casto sulle labbra.

-tutto bene?- chiese al cacciatore quando notò il suo sguardo cupo.

Devi dirglielo... Pensò tra se e se Alec.
Devi o soffrirà di più!

-senti... C'è una cosa che dovrei dirti...-
-ohoh...-
-cosa?-
-sono abbastanza vecchio da sapere che quella frase non promette niente di buono..-
-...-
-di che si tratta?- chiese lo stregone sedendosi sul letto di fianco a quello di Alec.
-il fatto è che per me è ancora troppo presto.-
-ah è per questo allora!- disse Magnus alzandosi. -è per quello che ti ho detto prima che tu svenissi.-

Alec non rispose.

-Alexander parlami!-
-si, è per quello.-
-... Quindi vuoi lasciarmi? È finita? E solo perché ti ho detto che ti amo?-
-Magnus!-
-no! Va bene così... Non ti senti pronto e lo capisco... Lo so, i nascosti non ispirano fiducia.-
-Magnus! Sai benissimo che non è per questo!-
-no, non lo so...-

Lo stregone si fermò un'attimo a guardarlo per poi girarsi e andarsene senza degnare più Alec di uno sguardo.

-merda- sussurrò Alec mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia.



Una settimana dopo





-No! Ti prego non farlo!-
Una grossa mano stringeva la maglietta di un bambino strattonandolo e tirandolo.
-tua madre, precisamente un anno fa, è morta per colpa tua! Devi essere punito!-
-no! No! Ti prego papà! Non voglio tornare nella cantina!-
-oh, ma non ti sto portando in cantina.- disse con un ghigno.
L'uomo spinse il bambino contro la finestra che si ruppe andando in frantumi.
Il viso del bimbo era pieno di terra, per la notte passata nel buio della cantina, e ora era anche rigato di sangue.
Non piangeva, ora mai ci era abituato.
Dopo quello che era successo a sua madre non piangeva più.
Era da 1 anno che era rimasto solo con il patrigno ed era da 1 anno che il patrigno lo picchiava.
-ti scongiuro... Farò tutto quello che vuoi!- disse con voce smorzata.
-bene, allora non opporre resistenza e vieni con me!-
Lo riprese per il collo della maglietta e lo sollevò facendo cadere, dai suoi vestiti, tutti i frammenti di vetro che aveva addosso.
Mentre il bambino cercava di dimenarsi lui lo trascinava fuori di casa lungo un vialetto di ciottoli, lo tirò sul prato e poi in direzione di un piccolo stagno.
-no! No!- strillava, ma la loro casetta di legno era dispersa in una prateria e nessuno poteva sentirlo.
L'uomo lo tirò contro i sassi e i tagli si fecero più grandi. Più profondi.
Il sangue scorreva macchiando l'erba e i vestiti del bimbo.
-ti prego papà!-
-sta zitto! Io non sono tuo padre, tuo padre era uno schifoso demone che ti ha messo al mondo per permetterti di rovinare la vita delle persone!-
Detto questo lo riafferrò per i piedi e gli immerse la testa nell'acqua cercando di annegarlo.
Il bambino si dimenava, ma le mani del padre erano troppo forti per uno della sua età.
Con i piedi scalciava e con le mani tirava pugni.
Sentiva i polmoni che pungevano e la gola che bruciava.
Non ce la faceva più, aveva bisogno di aria.
Ad un certo punto strinse le mani attorno alle possenti braccia del patrigno e delle fiamme azzurre divamparono dai suoi palmi facendo prendere fuoco agli indumenti logori del più grande.
L'uomo mollò il bambino facendolo cadere completamente nel laghetto.
Si rialzò subito dopo e sentì urla di dolore uscire dalla gola di quella figura in fiamme.
Lo spinse lontano dall'acqua e lo guardò bruciare tra le fiamme. Le sue fiamme.
Si trasformò in un cumulo di cenere e non ne rimase più nulla.
Il bambino non era pentito.
Il bambino era felice.
Il bambino era libero.
Non verso una sola lacrima, neanche allora.



Malec || Because I love youजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें