Capitolo 15.

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Quando ci ritrovammo tutti insieme per la cena, decidemmo che quello fosse il momento più opportuno per parlare con i ragazzi e organizzare un piano efficace per salvare Thomas.
Ci volle almeno un'ora per far sì che Minho accettasse Stephen nella squadra e ancora altri dieci minuti per spiegare a tutti il luogo esatto in cui era situata la sala di controllo e trovare un piano che fosse non solo semplice da memorizzare e attuare, ma anche che ci permettesse di fare meno rumore possibile, in modo da non essere notati.

Minho, dopo aver ascoltato attentamente le idee di tutti e averle prese in considerazione, ci informò che probabilmente la nostra idea di passare inosservati sarebbe sfumata in poco tempo dato il grado di sorveglianza. Newt ci mise inoltre al corrente di un altro piccolo dettaglio: per quanto fosse scomodo e pericoloso, avevamo bisogno di armi e per riuscire a trovarle dovevamo senz'altro riuscire a disarmare almeno una guardia.

"E come la mettiamo con le telecamere di videosorveglianza?" chiesi accorgendomi solo in quel momento che ogni nostro piano sarebbe saltato in aria se prima non avessimo rimediato a quel grande ostacolo.
"Dipende..." mi rispose Stephen allontanando il piatto sul tavolo e incrociando le braccia. "Se la telecamera non è dotata di batteria di backup si può fare."
Arricciai il naso e aggrottai le sopracciglia confusa. Batteria di backup? Non sapevo neanche che una parola del genere esistesse e come faceva Stephen a sapere cosa fosse, per me rimaneva un mistero.

"Che tradotto sarebbe..." intervenne Newt, posando la forchetta al lato del piatto.
Stephen ci rivolse uno sguardo confuso e poi si grattò la testa. Dopo pochi secondi fece un'esclamazione, come se gli fosse venuta in mente una risposta ad un suo dubbio. "Oh, a volte mi dimentico che vi hanno cancellato la memoria."
"Perché a te non l'hanno tolta?" chiese Minho scocciato, torturando un pezzo rimasto di polpettone.

"Sì, ma per far sì che l'esperimento del tradimento funzionasse hanno dovuto ridarmi i ricordi. Era fondamentale per loro che mi ricordassi di alcuni dettagli importanti." spiegò sbrigativo per poi stiracchiarsi sulla sedia. "Comunque, stavo dicendo: se la telecamera non è dotata di... pile, per così dire, allora vuol dire che se viene a mancare l'energia elettrica che le serve per funzionare, questa si spegne."
"E come facciamo a sapere se non è dotata di... batteria di backup?" ripetei incrociando i suoi occhi.
"Non lo sappiamo." rispose lui secco. "Però possiamo provare."

Annuii lentamente e decisi di non fare altre domande. Ero già molto agitata del fatto che quella notte avremmo potuto rischiare anche la vita e per quanto mi ripetessi che stavamo facendo tutto quello per Thomas, non riuscivo a tranquillizzarmi. Ero convinta che quella fosse l'occasione giusta per dimostrare a Thomas che poteva ancora fidarsi di me, nonostante la finta del tradimento nella Zona Bruciata, ma allo stesso tempo temevo che qualcosa sarebbe andato storto, facendo così evaporare ogni nostra possibilità di riuscire a salvarlo e di evadere finalmente dalla W.I.C.K.E.D.

La sensazione che tutto sarebbe andato storto non faceva altro che ampliare il buco presente nel mio stomaco, che era arrivato a diventare una voragine, e cenare – a differenza delle mie aspettative – non aveva fatto altro che peggiorare la sensazione. Per quanto il polpettone che mi avevano servito, con tanto di purè incorporato, avesse un aspetto delizioso e un profumo degno del brontolio del mio stomaco, non avevo più ingerito un boccone dopo averne ingoiato un primo, per paura che si sarebbe andato a incastrare in gola, soffocandomi lentamente.
"Ma rimane comunque un problema: come facciamo a far saltare la luce?" chiese Newt sporgendosi sul tavolo.

"Basta trovare un contatore dell'energia elettrica." rispose Stephen, facendo il sorrisetto di chi la sa lunga. "So dove trovarlo quindi a quello ci penso io. L'unico vero problema è che dovete affrettarvi. Una volta abbassata la leva della luce, avete solo pochi secondi, forse minuti, per entrare nella sala di controllo."
"E tu come farai a raggiungerci in tempo?" domandai preoccupata.
"Non preoccupatevi per me... Ho i miei metodi." rispose lui in modo tranquillo. "La cosa più importante rimane comunque riuscire a entrare e uscire senza essere scoperti. Anche a questo ci penserò io."

The Maze Runner - RunWhere stories live. Discover now