Capitolo 73.

2.1K 127 35
                                    

I miei pensieri vennero interrotti bruscamente da un rumore violento – simile a quello di una pietra che si spacca – che rimbombò nelle mie ossa. Spalancai gli occhi e mi guardai attorno spaesata, cercando di capire da dove fosse arrivato quel suono. Mi alzai in piedi e feci scomodare Hailie, la quale sembrò aver sentito il mio stesso suono dato che non appena cavai una freccia dalla mia faretra per sentirmi più sicura, la bambina si nascose dietro di me, abbracciandomi la gamba sana.
Feci per aprire la bocca e tranquillizzare la bambina, ma nel momento in cui lo feci ci fu un altro rumore, poi un altro ancora. Un rimbombo cupo, prima leggero poi sempre più intenso attraversò la stanza, dandomi la sensazione di avere le orecchie tappate. Prima ancora che potessi realizzare ciò che stava succedendo, la terra sotto i miei piedi cominciò a tremare e sembrava che il mondo stesse per crollare.

Un terremoto fu la prima cosa a cui pensai e d'istinto zoppicai verso il centro della stanza, lontana da tutto ciò che cadendo sarebbe potuto risultare un pericolo. Hailie mi seguì tremante, tenendosi sempre ben stretta a me come se avesse paura di perdermi per strada.
Continuai a guardarmi intorno spaesata cercando di capire da dove arrivasse quel rumore e mi chiesi se anche gli altri avessero sentito lo stesso dalla Radura. Chissà come stava andando lassù...
Il panico si diffuse lentamente in me e d'un tratto mi ritrovai a pentirmi della mia decisione di rimanere in quel posto da sola. 

Cosa avrei dovuto fare di preciso? Correre dentro il Labirinto per avvisare i miei amici di quello che stava succedendo? Tornare a sedere e fingere che nulla fosse successo? Uscire dalla stanza a controllare che nulla di preoccupante stesse avvenendo sotto il mio naso?
Nessuna di quelle mi sembrava un'ottima idea. Forse sarei semplicemente dovuta rimanere in attesa dei miei amici, cercando di mantenere la calma e la concentrazione.
Non appena mi convinsi di fare ciò e provare a controllare la mia paura, la terra tremò di nuovo, questa volta con maggiore vigore. Le mie gambe si fecero improvvisamente deboli e sentii la necessità di gettarmi a gattoni per riuscire a mantenere meglio l'equilibrio, ma decisi di rimanere ferma in piedi per far sì che a Hailie non mancasse un'appoggio a cui tenersi.

Un'altra scossa ancora più violenta e la bambina soffocò un urlo, aumentando la stretta attorno alla mia gamba. I rumori – di tuoni e di roccia che si sgretola – si amplificarono e non potei fare a meno di domandarmi cosa stesse succedendo, quando all'improvviso mi ricordai di una cosa.
Thomas aveva parlato di esplosivi e del fatto che il Braccio destro avesse intenzione di far saltare in aria la W.I.C.K.E.D.
Che avessero di già iniziato a far detonare gli esplosivi?
Era l'unica ipotesi più vicina al possibile e per quanto sperai di sbagliarmi, sapevo che ci fossero alte probabilità che saremmo tutti morti sotto le macerie prima di riuscire a mettere un solo passo fuori da quel posto.

Presi un profondo respiro e dissi a Hailie di non preoccuparsi. Le mentii spudoratamente spiegandole che era una cosa normale ciò che stava accadendo e che presto sarebbe tornato suo fratello che l'avrebbe portata fuori da quel posto. "Ti va di fare un gioco?" domandai con voce tremante. "Facciamo che io penso a una cosa e tu devi indovinare, ti va?" le proposi, cercando di arrangiarmi come meglio potevo per non far morire di paura quella povera e innocente bambina.
Hailie, con mio sollievo, annuì incerta e mi fissò intensamente.
Stephen. Fu la prima cosa che mi venne in mente guardando gli occhi grandi e azzurri della bimba.

"È un animale?"
"No." risposi sorridendole nel modo più spontaneo possibile.
"Oh, bene. Non conosco molti animali." ammise la bambina, il terrore sul suo volto cancellato dal sollievo. "È una persona?"
"Sì." risposi distrattamente, continuando a guardarmi intorno con aria preoccupata e pregando con tutta me stessa che i miei amici arrivassero in fretta.
"È uno scienziato?"
"No."
"È una persona che conosco?"
"Sì e anche molto bene direi." le spiegai, rivolgendole un altro sorriso.
"Oh, forse ho capito. Questa persona puzza?" chiese la bambina ridacchiando.
"Moltissimo." 

The Maze Runner - RunWhere stories live. Discover now