Verrò con te

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Con la parola intimità probabilmente intendevano descrivere proprio questa scena.

I risvegli con Ivan non erano mai stati così belli. Forse risultava cattivo da dire dopo tanti mesi passati insieme e forse, la nostra giovane età non aveva fatto in modo che potessimo apprezzare davvero certi momenti.
Però mai con lui mi ero svegliata sentendomi così in pace. Solitamente  era sempre un momento caotico, mi alzavo immediatamente dal letto per buttarmi in doccia e per sistemarmi un po' prima che si svegliasse anche lui, in quanto mi ripeteva sempre che odiava vedermi trascurata. Per lui una donna doveva sempre essere truccata a puntino e non aveva diritto di svegliarsi con gli occhi pesanti e la bocca impastata. Quindi, anche se magari durante la notte avevamo fatto sesso, non c'era mai stato nulla di intimo tra di noi, o per lo meno non così.

Ma ora questo momento ne ripagava tanti altri non vissuti in passato. Eravamo vicini, il suo volto guardava il mio e il suo fiato caldo mi accarezzava i capelli. Teneva il palmo della mano girato all'insù accanto alla mia testa come se aspettasse che io glielo prendessi. Era completamente vestito, eccezion fatta per le scarpe, ma aveva lasciato a nudo la sua anima per me. "Si fida di me" Pensai felice, perché una persona che sta sempre sulle sue ed è sempre pronta ad attaccare non dorme vulnerabile accanto a qualcuno di cui non ha fiducia.

Era bellissimo. Le sue ciglia erano lunghe, non lo avevo mai notato prima, ed oggi aveva la barba di un paio di giorni. Le sue sopracciglia scure erano folte e piene. Alzai leggermente la mano con l'idea di toccargli la cicatrice ma poi la ritrassi immediatamente. Non volevo certo spaventarlo e rovinare tutto.

Quando aprì gli occhi notai lo stupore sul suo volto, come se inizialmente non si ricordasse di essersi addormentato vicino a me. Le sue iridi avevano il colore del mare della Sardegna.

                                                                                               *****

Non parlammo per un po'. Io guardavo i suoi occhi e lei i miei mentre ci respiravamo addosso.
Non potevo credere di aver dormito con lei. In una settimana avevo fatto tante cose che mai prima d'ora avevo fatto in vita mia. Non avevo mai dormito con nessuna donna, nemmeno con Yas. L'idea di ciò che avrebbero potuto fare mentre io non ero cosciente mi impediva di addormentarmi vicino a qualcuno.
Con lei invece non avevo avuto timore. Forse perché sapevo che non mi avrebbe mai toccato di notte mentre io non ero sveglio per darle il permesso o forse semplicemente mi fidavo di lei più di quanto ci si dovesse fidare di una quasi sconosciuta.
"Ehi" le dissi sorridendole. Lei avvicinò la sua mano alla mia, che tenevo vicino al suo viso, sfiorandomi piano. Mi guardò negli occhi quando fece scivolare il suo palmo dentro al mio e io lo strinsi forte. Ero felice di essere  a casa.
"Mi basta farti arrabbiare per farti correre da me allora" Disse sorridendo. Era ancora più bella struccata, adoravo vederla appena sveglia, come pochi avevano il privilegio. 
Le sorrisi ancora e sospirai. "Mi farai uscire di testa credo. Stavo per scagliarti contro tutti i licantropi della montagna quando hai attaccato il telefono, credimi."
Lei rise, ed io con lei. Era questa la pace dei sensi?
Restammo così per alcuni minuti ancora quando il mio stomaco brontolò sonoramente.
"Hai fame? Rick avrà sicuramente preparato qualcosa prima di andare a lavoro" Mi disse lasciando la mia mano e stiracchiandosi.
"Ho fame ma non di cibo umano" Rivelai io. Al suo sguardo indagatore aggiunsi "C'erano solo i licantropi, e i vampiri non mangiano i licantropi voglio dire sanno di cane" Dissi in maniera schifata facendola ridere "Quindi ho bisogno di sangue". La guardai attentamente per vedere se queste parole l'avevano turbata ma mi sembrava tranquilla.
"In realtà non uscirò cercando una vena. Mentre ero via, Rick ha rubato un po' di sangue dall'ospedale. Non guardarmi male Ali, voleva che avessimo una scorta in casa, sai se ne avessimo avuto bisogno all'improvviso"
"Ok" disse lei lanciandomi un occhiataccia."Farò un bel discorso a Rick su quanto sia importante il sangue e su quanto sia difficile convincere le persone a donarlo, anche se essendo medico dovrebbe saperlo bene" si alzò in piedi e mi lanciò uno sguardo severo. 
"Posso saltare un paio di ore di lezione, aspettami vengo con te voglio sapere come è andata" e si avviò verso il bagno.

Guardai in alto il soffitto sorridendo come sorridono i pazzi.

Ero sempre al settimo cielo quando rivedevo Nate. Non mi piaceva stargli lontano, avevo sempre paura che si ficcasse in un qualche guaio nonostante la sua indole pacifista.
Ci abbracciammo forte. "Fratello mio" mi disse lui. "Sono felice che non ti sei fatto divorare da nessun lupo"
Li guardai entrambi, mio fratello ed Ali e mi sentii a casa. Erano le uniche due persone che volevo ritrovare sempre dopo un viaggio.
"Ci danno il permesso di entrare nella loro zona. Jack, che è il capo branco" iniziai a spiegare ad Ali che non conosceva queste persone "è un nostro amico di vecchia data. Non ci creeranno alcun problema, basta che nessuno di noi si cibi all'interno della riserva naturale. Mi dicono anche che all'inizio della guerra, pare che i licantropi si siano schierati per aiutare le fate, quindi sono più che felici di darci una mano."

"Ti ha chiesto nulla in cambio?" Chiese Nate. "Mi sembra strano conoscendo Jack".
"Certo che ha chiesto qualcosa" Risposi io facendomi coraggio.
"Cosa?" Chiesero Ali e Nate insieme, guardandosi poi sorridendo.
"Un patto tra clan. Ha chiesto di fargli una promessa di sangue che se gli anziani dovessero tentare di cacciarli,  noi ci schiereremmo dalla loro parte. Si sentono minacciati. Pare che il loro territorio venga ristretto di giorno in giorno ed alcune volte vengano uccisi dei lupi. Non sono sicuramente gli umani, sono decenni che si sono dimenticati la loro esistenza. Sono quei bastardi degli anziani ed il loro fans club." Dissi arrabbiato.
"Ero ovvio che restassimo dalla parte dei lupi. Che ti ha chiesto d'altro?" Chiese Nate.
Guardai Ali. La scrutai a fondo chiedendomi se non l'avessi un po' tradita accettando la richiesta di Jack. Mi avvicinai a lei.
"Cattive notizie, è Mark?" Mi disse mettendosi una mano sul fianco e sospirando. "Fammi indovinare un po' del sangue di fata?" Chiese arrabbiata.
"Gli ho detto che può prenderne solo un po' e solo lui. Può farlo solo in mia presenza e non dovrai avere alcun contatto con loro. Gli porterò io una fialetta del tuo sangue..sai non ha un gran potere su di loro, ma Jack è in là con gli anni ormai e i lupi vivono quanto un umano. Il tuo sangue può allungargli la vita di un paio di anni ed evitare che prenda brutte malattie. Tutto qua." La guardai per vedere se si era arrabbiata molto. Mi sembrava forse un po' intristita ma tranquilla.
"Ok si va bene..ci serve la pietra no?" disse spostando il peso da un piede all'altro in maniera agitata. "Non vedo l'ora che la gente smetta di desiderare il mio fottuto sangue."
Nate si catapultò ad abbracciarla.
"possiamo iniziare a cercare già da questo sabato. Ci porteremo dietro una fiala del tuo sangue. Non so bene come funzion.."
"Che significa?" Disse Ali girandosi di scatto e guardandomi male "Ti porterai me non il mio sangue" Mi disse arrabbiata.
"Non credo proprio che verrai con noi nei boschi, ci rallenteresti e sarebbe pericoloso." Le voltai le spalle per versarmi il sangue nel bicchiere, morivo di fame, quando sentii qualcosa colpirmi la schiena.
"Non posso credere che mi hai appena lanciato addosso il tuo rossetto" Le disse tra il divertito e l'arrabbiato.
"È la mia pietra" Disse Ali avvicinandosi minacciosa "Ed è la mia vita" Concluse ad un passo da me, mani sui fianchi e sguardo arrabbiato. "Vengo con voi e non me ne frega un cazzo del resto".
Guardai Nate sconcertato. Nate guardò me sconcertato. 

Era sicuramente tosta questa ragazza.

IndistruttibileWhere stories live. Discover now