Capitolo 56

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Elizabeth
Mi alzo dal divano, salgo al piano di sopra e vado nel mio "algolo di paradiso", una stanza in cui suono e canto.
Prendo il violoncello e suono, suono con rabbia, frustrazione, delusione, dolore, confusione.
Io Alex lo amo, ma quello che mi ha fatto è difficile da perdonare. Certo, è la prima volta che fa così ma è anche il nostro primo figlio. Se farà così tutte le altre possibili volte che mi lascerà incinta?
Prendo il diario della mamma e cerco una possibile soluzione al mio problema.
Gabriel mi ha tradito e io sono incinta. Mi supplica di perdonarlo ma come posso farlo? Io penso a me e a questa creatura che sta crescendo in me ogni giorno che passa. Se farà ancora così?
Giro un po di pagine.
Sono due giorni che io dormo nella nostra stanza e lui nella camera degli ospiti. Io trattengo le lacrime di giorno e le verso di notte. Lui non le trattiene mai, tranne quando va a fare la spesa e quando va al lavoro. Mi distrugge vederlo così ma mi ha fatto soffrire.
Chiudo il diario ed esco da quella stanza. La porta della nostra stanza è socchiusa e riesco a vedere Alex seduto sul bordo del letto, che si tiene la testa tra le mani e piange.
-Non voglio perdere le uniche cose belle di tutta la mia vita.-ripete di continuo.
Mi si logora l'anima a vederlo così, ma è lui che ha sbagliato.
-Vorrei tornare indietro nel tempo e non fare questa cazzata.-
Lo vorrei anche io amore mio. Lo vorrei tanto.
-Elizabeth.-apre la porta e si scontra con me.-Rinuncio a tutto. Smetto di cantare, ti do tutti i miei soldi e domani vado a cercarmi un lavoro. Sarò sempre a casa, niente tour, concerti o simili. Sarò sempre con te.-mi guarda negli occhi.
-No Alex.-
-Allora...allora darò parte dei miei soldi in beneficenza e parte li darò a te.-cerca disperatamente una soluzione.
-Alex ascoltami.-
-Allora...allora non so cosa farò, ma tu non starai più male.-ha gli occhi vuoti mentre mi guarda ma non mi vede.
-Smettila di farti del male amore mio. Basta.-lo abbraccio forte mentre delle lacrime rigano il mio viso.
-Non mi farò mai abbastanza male. Non sarà mai sufficiente perché tu soffri molto di più e sempre e solo per colpa mia.-
-Giura che non farai mai più una cosa simile.-sussurro al suo orecchio.
-Lo giuro piccola mia. Lo giuro.-
-Ti sto dando una seconda possibilità. Ti prego di non sprecarla perché non ne vedrai un'altra.-
-Dici sul serio?! Grazie amore!-sorride e lo faccio anche io.-Grazie.-mi bacia. Un suo bacio è l'antidoto a tutti i miei dolori.
-Ti amo.-dico sulla sua bocca.
-Ti amo Ellie.-mi immergo nel grigio dei suoi occhi.
-Domani abbiamo l'ecografia. Dobbiamo vedere se è maschio o femmina.-ricordo.-Tu cosa vorresti che fosse?-
-Vorrei che fosse una femmina, bella come te.-
-E se sarà un maschio?-
-Sarà comunque bello come te. Però io sento che sarà una bambina.-sorride.
-Vedremo.-
-Andiamo a dormire che è tardi.-mi accompagna nella nostra stanza e mi fa coricare.-Sogni d'oro amori miei.-mi bacia sulle labbra e poi sulla pancia.
-Alex...hai sentito?-
-Il suo primo calcietto. In bocca a me ma dettagli.-sorride accarezzandomi la pancia.
-Dolce vendetta.-sorrido.
-Me lo merito.-
-Sei un gran coglione, ma ti amo anche per questo.-e chiudo gli occhi.

Alex
Ellie mi ha perdonato e il bambino ha calciato per la prima volta.
Non compierò mai più un errore simile, non tradirò mai più la mia piccolina. Mi addormento anche io abbracciato a mia moglie.
Non appena mi sveglio vedo che sono le sette e alle otto abbiamo il ginecologo.
Poso dei dolci baci su tutto il viso di Elizabeth che sorride e apre gli occhi.
-Buongiorno.-sussurra.
-Buongiorno piccola mia.-la bacio.-Sono già le sette e alle otto abbiamo la visita.-
-Andiamo a fare colazione.-propone e io accetto.
-Vado a fare una doccia.-avvisa.
-Vengo con te.-le corro dietro.
Entriamo in bagno, ci svestiamo, entriamo nella vasca piena d'acqua e ci insaponiamo a vicenda.
Quant'è bella la mia Elizabeth. È così tremendamente bella e io così tremendamente stronzo che l'ho fatta soffrire.
-Ti amo. Ti amo. Ti amo.-bacio il suo collo ripetendo queste parole.
-Anch'io. Ora dobbiamo uscire o faremo tardi.-
Esco prima io dalla vasca e poi aiuto anche Ellie. Entra nella cabina armadio, indossa un intimo di pizzo, un paio di jeans, un maglioncino a righe bianche e rosse e un paio di ballerine. Io invece indosso una maglietta nera, un paio di jeans neri e le Air Force.
-Andiamo?-chiedo ed annuisce.
Arrivati dal ginecologo, Ellie stende sul lettino, alza il maglioncino, la dottoressa spalma quel gel e prende il mouse.
-Sarà femmina o maschio?-passa il mouse sul pancione di Ellie.
Vedo il bambino sullo schermo del computer e sorrido, esattamente come Elizabeth.
-È una femminuccia.-dice la dottoressa.
-Vedi piccola, te l'ho detto.-bacio la mia donna.
-Avevi ragione.-delle lacrime scendono dai suoi occhi.-Sono così felice...-mi abbraccia.
-La bambina sta bene. Ma devi stressarti di meno Elizabeth.-
-Ne ha risentito?-chiedo preoccupato.
-No ma potrebbe se non smette di preoccuparsi.-spiega.
-Starò più attenta.-dice lei.
-Ecco l'ecografia. Arrivederci.-ci sorride.
-Arrivederci.-salutiamo noi.
-Avrò una bellissima principessa!-salgo in macchina.
-Una bambina...-sussurra Elizabeth.
-Ti amo piccola.-la bacio con passione sulle labbra.

Amami  (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora