Quinto Capitolo.

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<<Cosa?>> okay, adesso mi devo sedere. Non può essere possibile, abbiamo fatto attenzione al fatto che nessuno lo sapesse e infatti nessuno lo sa! Com'è possibile che la notizia sia arrivata a lui. Giuro che se qualcuna delle mie amiche glielo ha detto... <<Come fai a saperlo?>> gli domando ancora scioccata per ciò che mi ha riferito.

<<Questa mattina è venuta a trovarmi la fidanzata di Paulo, o a questo punto dovrei dire la ex fidanzata di Paulo, che mi ha detto di avervi visti molte volte insieme a casa sua dopo gli allenamenti.>> mi spiega con tutta calma.

<<Papà, davvero, posso spiegarti...>> cerco di dire ma vengo interrotta subito dal suo tono autoritario e deciso.

<<Non c'è bisogno che mi spieghi nulla, Charlotte hai vent'anni e la vita è la tua. Decidi tu cosa fare e con chi farlo. Ma ti prego, non mi far perdere Paulo adesso che abbiamo trovato uno come lui in attacco.>> non ci credo che mi sta facendo davvero un discorso del genere. Pensavo si arrabbiasse e mi proibisse di vederlo, non facendomi più venire qui. Ma quello che mi sta dicendo è tutto il contrario, mi sta dando il via libera, forse?

<<Okay...che altro dovevi dirmi?>> gli domando per evitare che questo discorso si prolunghi più del dovuto.

<<Qualche giorno fa mi hai detto che ti piacerebbe andare a vivere da sola, ho parlato con tua madre e abbiamo deciso che per noi va bene. Ti ho fissato un appuntamento con un agente immobiliare che ti mostrerà degli appartamenti e delle villette a Vinovo e a Torino. Posso darti un consiglio però?>>

<<Dimmi tutto.>> rispondo con il sorriso sulle labbra. In realtà gli avevo detto che volevo andare a vivere da sola un anno fa, nel giorno del mio diciannovesimo compleanno. E loro si sono decisi solo ora, ma sono contenta lo stesso.

<<Vorrei che ti comprassi casa qui, vicino il centro d'allenamento in modo che io possa venirti a trovare prima e dopo gli allenamenti dei ragazzi. Che ne dici?>> sorrido e annuisco di rimando, sono troppo felice in questo momento.

<<Per me va benissimo. E...che altro dovevi dirmi?>>

<<Dovrai lavorare per pagare le bollette e, ovviamente, per poter fare la spesa e cose del genere. Quindi ti do due possibilità: o ti trovi un lavoro fuori da quest'ambiente- e con questo intende dalla Juventus- oppure potresti accettare il ruolo di mia segretaria e aiutare nell'organizzazione interna ed esterna.>> Mi sta offrendo il lavoro della mia vita senza mettere in mezzo altre cose o persone. Ho come paura che si sia qualcosa sotto.

<<Sei serio? O c'è la fregatura dietro tutta questa proposta?>> lui scuote il capo convinto, molto convinto. Non è un uomo dalle molte parole mio padre.

<<Prima di firmare però ti dico che giovedì parto per Las Vegas per il compleanno di una mia amica e penso di tornare sabato pomeriggio.>>

Alla fine esco dal suo ufficio alle sei e mezza, ho firmato un contratto quinquennale e mi sono accorata con la dirigenza per i turni di lavoro e tutto il resto. A quanto pare tornata dal viaggio dovrò essere qui per organizzare la conferenza stampa di Massimiliano e la partenza dei ragazzi per Londra. Sembra strano dirlo ma da ora sono una dipendente di mio padre a tutti gli effetti. Avrò un mio ufficio, che si trova tra quello di Beppe e di mio padre, e anch'io avrò un segretario a mia volta. Wow, ancora non mi sembra vero.

Mi affaccio al campo di allenamento e noto, con piacere, che ormai ci siamo quasi tutti: chi è stato in tournée è qui e i nazionali sono tornati al lavoro, all'infuori di Leonardo che ha un problema con suo figlio. Mancano solo i due francesi, e forse ne rientra solo uno, e Sami.

Il più bel goal||Paulo DybalaWhere stories live. Discover now