<<Cosa?>> okay, adesso mi devo sedere. Non può essere possibile, abbiamo fatto attenzione al fatto che nessuno lo sapesse e infatti nessuno lo sa! Com'è possibile che la notizia sia arrivata a lui. Giuro che se qualcuna delle mie amiche glielo ha detto... <<Come fai a saperlo?>> gli domando ancora scioccata per ciò che mi ha riferito.
<<Questa mattina è venuta a trovarmi la fidanzata di Paulo, o a questo punto dovrei dire la ex fidanzata di Paulo, che mi ha detto di avervi visti molte volte insieme a casa sua dopo gli allenamenti.>> mi spiega con tutta calma.
<<Papà, davvero, posso spiegarti...>> cerco di dire ma vengo interrotta subito dal suo tono autoritario e deciso.
<<Non c'è bisogno che mi spieghi nulla, Charlotte hai vent'anni e la vita è la tua. Decidi tu cosa fare e con chi farlo. Ma ti prego, non mi far perdere Paulo adesso che abbiamo trovato uno come lui in attacco.>> non ci credo che mi sta facendo davvero un discorso del genere. Pensavo si arrabbiasse e mi proibisse di vederlo, non facendomi più venire qui. Ma quello che mi sta dicendo è tutto il contrario, mi sta dando il via libera, forse?
<<Okay...che altro dovevi dirmi?>> gli domando per evitare che questo discorso si prolunghi più del dovuto.
<<Qualche giorno fa mi hai detto che ti piacerebbe andare a vivere da sola, ho parlato con tua madre e abbiamo deciso che per noi va bene. Ti ho fissato un appuntamento con un agente immobiliare che ti mostrerà degli appartamenti e delle villette a Vinovo e a Torino. Posso darti un consiglio però?>>
<<Dimmi tutto.>> rispondo con il sorriso sulle labbra. In realtà gli avevo detto che volevo andare a vivere da sola un anno fa, nel giorno del mio diciannovesimo compleanno. E loro si sono decisi solo ora, ma sono contenta lo stesso.
<<Vorrei che ti comprassi casa qui, vicino il centro d'allenamento in modo che io possa venirti a trovare prima e dopo gli allenamenti dei ragazzi. Che ne dici?>> sorrido e annuisco di rimando, sono troppo felice in questo momento.
<<Per me va benissimo. E...che altro dovevi dirmi?>>
<<Dovrai lavorare per pagare le bollette e, ovviamente, per poter fare la spesa e cose del genere. Quindi ti do due possibilità: o ti trovi un lavoro fuori da quest'ambiente- e con questo intende dalla Juventus- oppure potresti accettare il ruolo di mia segretaria e aiutare nell'organizzazione interna ed esterna.>> Mi sta offrendo il lavoro della mia vita senza mettere in mezzo altre cose o persone. Ho come paura che si sia qualcosa sotto.
<<Sei serio? O c'è la fregatura dietro tutta questa proposta?>> lui scuote il capo convinto, molto convinto. Non è un uomo dalle molte parole mio padre.
<<Prima di firmare però ti dico che giovedì parto per Las Vegas per il compleanno di una mia amica e penso di tornare sabato pomeriggio.>>
Alla fine esco dal suo ufficio alle sei e mezza, ho firmato un contratto quinquennale e mi sono accorata con la dirigenza per i turni di lavoro e tutto il resto. A quanto pare tornata dal viaggio dovrò essere qui per organizzare la conferenza stampa di Massimiliano e la partenza dei ragazzi per Londra. Sembra strano dirlo ma da ora sono una dipendente di mio padre a tutti gli effetti. Avrò un mio ufficio, che si trova tra quello di Beppe e di mio padre, e anch'io avrò un segretario a mia volta. Wow, ancora non mi sembra vero.
Mi affaccio al campo di allenamento e noto, con piacere, che ormai ci siamo quasi tutti: chi è stato in tournée è qui e i nazionali sono tornati al lavoro, all'infuori di Leonardo che ha un problema con suo figlio. Mancano solo i due francesi, e forse ne rientra solo uno, e Sami.
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Il più bel goal||Paulo Dybala
FanfictionCharlotte Agnelli ha vent'anni ed ha appena terminato gli studi superiori. Suo padre, Andrea Agnelli, nonché Presidente della Juventus F.C., decide di darle un ruolo nell'attività di famiglia. Nell'ultimo anno, però, Charlotte ha stretto un partico...