Tredicesimo Capitolo.

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<<Grazie Cla, ma non c'era bisogno di chiamarmi. Potevi venire a casa a farmi gli auguri.>> io sono in cucina a preparare il pranzo mentre Paulo è rimasto in salotto, seduto sul divano, perché Claudio l'ha chiamato per fargli gli auguri. Il mister ha concesso ai ragazzi di pranzare a casa oggi e di rimanerci fino a quando l'allenamento non sarebbe ricominciato, ovvero fino alle quattro e mezza. Non ho ancora avuto il tempo di fare gli auguri al mio ragazzo perché non appena rimaniamo qualche minuto da soli, ed in silenzio, il suo cellulare prende a suonare. In genere sono messaggi da parte della squadra ma due o tre volte sono state telefonate che sono durato anche una ventina di minuti.

Sento i suoi passi, segno che sta venendo in cucina da me, e di fatti poco dopo mi stringe i fianchi con le mani e mi tira a sé.

<<Paulo, se continuiamo così rischiamo di mandare la casa a fuoco nel giro di pochissimo tempo.>> è l'ennesima volta che cerca di distrarmi mentre sto cucinando e l'unica volta che gli ho dato retta abbiamo, quasi, mandato a fuoco la cucina. Stavo scaldando nel forno qualcosa con cui cenare, ad un tratto è sbucato lui dal nulla che ha iniziato a toccarmi e spogliarmi (DAVVERO!), mi ha preso in braccio e mi ha poggiato sulla penisola al centro della cucina. Abbiamo bruciato la cena ma subito dopo anche tantissime calorie. <<Ti prego, sono distrutta. E' dalle sette di stamattina che non facciamo altro, sei anche arrivato tardi all'allenamento.>> cerco di dissuaderlo e, con mia grande sorpresa, ci riesco. Mi spinge verso il piano cottura, stando comunque attento a non farmi bruciare, e si posiziona di fianco a me continuando a guardarmi con quegli occhi tanto belli quanto intensi.

<<Cosa mi stai preparando, premurosa mogliettina?>> mi sfotte, intanto incrocia le braccia sul petto e continua a guardarmi nel vano tentativo di farmi incazzare, molto probabilmente. Non gli rispondo giusto per fargli capire chi comanda tra noi due, ma lui continua a chiedermi la stessa cosa avvicinandosi sempre di più al mio viso. Faccio finta di nulla e resto concentrata sui gamberoni che sto riscaldando in padella, aggiungo un altro po' d'acqua e poi spengo il fuoco. Dallo scaffale sopra la mia testa prendo un paio di piatti piani e ci metto dentro il pranzo, mi volto verso di lui e gli faccio segno di sedersi a tavola prima di me.

<<Ecco cosa ti stavo preparando. Ora mangia altrimenti si raffredda.>> lo rimprovero per scherzo ma lui a quanto pare se la prende. Perché si arrabbia così quando gioco? Non può controbattere invece di mettere su il broncio? <<Dai Paulo, non ti arrabbiare!>> vorrei passare una bella giornata, è il suo compleanno, e non voglio litigare anche oggi. Per non farlo rimanere così l'intero pranzo, decido di alzarmi dalla sedia e di andarlo ad abbracciare dall'altra parte del tavolo. <<Sai che scherzo.>> gli sussurro all'orecchio avvolgendogli un braccio attorno alle spalle.

<<Io so che scherzi, è solo che mi piace il modo in cui vieni a consolarmi.>>

<<Sei un gran bastardo. Lo sai, non è vero?>>

<<Amore, svegliati dai. Sono quasi le quattro.>> niente di niente, il mio ragazzo non ha alcuna intenzione di alzarsi dal letto per andare agli allenamenti di questo pomeriggio. So, purtroppo, che c'è sono un modo per fargli aprire gli occhi. Per fortuna sono molto paziente, mi sollevo dal materasso e mi porto sopra il suo corpo e comincio a baciargli il petto, pian piano mi avvicino sempre di più al suo viso. Non appena poggio le labbra sulla sua mascella quest'ultima si muove facendomi capire che lui sta sorridendo e che si è svegliato dal letargo durato ore. <<Bene, ora alzati e preparati. Devo andare a lavorare anche io.>> detto questo sono io la prima ad alzarmi dal letto per poi cominciare a vestirmi. Evito volutamente di voltarmi vero Paulo, che intanto si sta dirigendo in bagno, perché tutti gli sforzi che sto facendo potrebbero andare a quel paese, letteralmente. Non appena sento che ha aperto il getto della doccia prendo dalla scrivania un foglio ed una penna, e gli scrivo un piccolo biglietto.

Il più bel goal||Paulo DybalaWhere stories live. Discover now